lunedì 19 maggio 2014

Il Giro d'Italia nella storia, seconda parte






" Solo le 2,53.  I piedi premono, i garretti scattano, il piccolo
esercito di ciclisti si stacca, La folla scoppia in un lungo ululato 
di ammirazione, di entusiasmo, di augurio, di gioia.
Un lampo, una luce bianchissima, abbagliante che tutto avvolge e
illumina come pieno meriggio.
La schiera ciclistica sembra per un istante, infinita, enorme. "
( La Gazzetta dello Sport 14 maggio 1909 )






Fu Tullio Morgani, giornalista della Gazzetta dello Sport , ad ideare il 
Giro d'Italia nel 1909. Un'idea rubata ai cugini francesi  che già da qualche anno avevano
organizzato una folle corsa in bicicletta in giro per le strade della Francia.
L'organizzazione della prima edizione ha il sapore di una cronometro perchè Tullio Morgani
deve correre tutto il tempo per anticipare un altro quotidiano, che, sembra, sia intenzionato a creare
una corsa ciclistica in Italia.
Il 5 agosto 1908  Morgani spedisce al suo direttore, Eugenio Camillo Costamagna,  la comunicazione
di una soffiata:  Il Corriere della Sera sta ideando una corsa ciclistica a tappe simile al Tour de France.






 Lo " scoop " sta nel fatto che anche la Gazzetta, proprio in quel momento sta cercando di
organizzare una manifestazione simile: le corse in bici erano infatti già molto seguite
in tutta Europa e Morgagno non aveva nessuna intenzione di farsi rubare un'idea simile.
Così il 7 Agosto 1908 , prendendo in contropiede i presunti rivali, la Gazzetta anticipa tutti e 
annuncia in prima pagina la realizzazione del primo Giro d'Italia nel 1909.







Al Corriere non resta che incassare la sconfitta, accetta di buon grado e prende parte 
alla costituzione del premio finale in lire, occupandosi di pubblicare giornalmente i risultati
della gara ( ai tempi la Gazzetta era un trisettimanale ).






Il primo Giro d'Italia parte così da piazza Loreto a Milano alle 2,53 del mattino del 13 maggio1909.
La gara prevede 8 tappe, si corre tre volte a settimana dal 13 al 30 maggio. Il regolamento
si basa su quello del Tour, con una classifica a punti ( la classifica generale a tempo verrà introdotta solo
nel 1914 ) stilata in base al piazzamento ottenuto in ogni tappa. Sempre in base al regolamento i ciclisti potevano sostituire solo alcune parti della bici ( ruote, pedali e manubrio ) e, non avendo ammiraglie d'appoggio durante la corsa, dovevano arrangiarsi per terminare la tappa ottenendo il miglior risultato possibile I due giorni di pausa tra una tappa e l'altra servivano ai corridori per risistemare le biciclette e
per ricevere le cure mediche se necessario.






Non è una competizione per signorini, anzi è una delle rassegne sportive più
faticose e pericolose che esistano. I partecipanti sono di fatto abbandonati a se stessi e la gara ha il sapore 
dell'estremo: non si gareggia solo contro gli altri partecipanti, ma anche contro la natura, le strade sterrate,
gli imprevisti, i guasti e le buche.






Al via sono presenti tutti i migliori ciclisti dell'epoca: tra questi Gerbi, Rossignoli, Ganna ( nella foto ),
Pavesi. La partenza non fu delle migliori: subito dopo il via ci fu un'incredibile caduta di gruppo
da cui molti dei favoriti uscirono malandati. Ma i ciclisti, si sa,  hanno la pelle dura e la prima tappa  vide
il romano Dario Begni tagliare il traguardo a Bologna dopo 397 Km., più di 14 ore di corsa a una media
oraria di 28,090 Km/ora.






All'ultima tappa, il 30 maggio, la classifica vede in testa uno dei favoriti, Ganna, costretto però a fermarsi
per una foratura. La fortuna rimase comunque dalla sua parte: i primi in gara furono infatti fermati dalla
chiusura di un passaggio a livello e il distacco venne facilmente colmato. Fu così lui a vincere la prima edizione del Giro, guadagnandosi il primo premio di lire 5.325 ( un premio più che dignitoso se si
pensa che l'allora direttore del Giro, Armando Cougnet,  guadagnava 150 lire al mese ).
Memorabile all'arrivo la sua risposta ai cronisti dell'epoca che gli chiedevano come si sentisse:
" Me brusa el cù! " Ad arrivare furono 49 corridori ( 127 quelli ufficialmente partiti ),
 in totale percorsi 2.408 Km.






All'inizio le notizie della corsa venivano diffuse a Milano con dispacci telegrafici  appesi
in Piazza Castello sulle vetrine della Lancia-Lyon Peugeot, altrimenti l'unico altro canale d'informazione
era il quotidiano che il giorno seguente comunicava i risultati della tappa. Solo nel 1923 si avranno le
prime riprese ( senza sonoro )degli arrivi., con il crescere dell'interesse per le corse ciclistiche nel 1947
entra in scena la Radio: Radio Rai infatti si unisce al Giro trasmettendo le cronache sportive ma
anche  trasmissioni di intrattenimento, come il " Girino innamorato ", volte a coinvolgere non solo gli 
appassionati sportivi ma un pubblico sempre più ampio.






Per la prima diretta televisiva invece bisogna attendere il 1953: il Giro d'Italia è giunto alla sua
sedicesima edizione. Dieci anni dopo entrerà in scena Processo alla Tappa, ancora oggi appuntamento 
irrinunciabile per gli amanti del Giro, all'epoca condotta per la prima volta da Sergio Zavoli.
Con l'entrata in scena della TV e, nel tempo, con la cessione dei diritti TV anche ad emittenti straniere,
l'appuntamento con il Giro d'Italia è diventato sicuramente uno dei più seguiti, da poter vivere non più solo aspettando i propri beniamini in cima alle grandi montagne o lungo le strade, ma anche comodamente seduti davanti alla televisione. Ma forse, intanto, abbiamo perso qualche cosa.






"  La bicicletta è un modo di accordare la vita con il tempo e lo spazio,
è l'andare e lo stare dentro misure ancora umane "
( Sergio Zavoli )




( Immagini dal web )
( Fonte Il Giro d'Italia, Andrea Ristori )














24 commenti:

  1. Aspetta, cioè... si è chiuso il passaggio a livello?
    Ma non volevano pensare ad una evenienza simile? Oo

    Moz-

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  2. Mhà, cosa ti posso dire? Era il primo Giro d'Italia, secondo me non sapevano nemmeno se sarebbero arrivati vivi all'ultima tappa, al passaggio livello non ci avranno proprio pensato...certo che è archeologia del ciclismo!
    A presto.
    Antonella

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  3. Bellissimo post!
    Un bel giro nella storia del ciclismo!
    Un abbraccio e buona serata da Beatris

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    1. Grazie Beatris, mi sembrava bello, in occasione del Giro, ricordare gli albori di questa grande competizione.
      Buona giornata, un abbraccio.
      Antonella

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  4. Che tempi, eh?!

    Buona settimana, Antonella...domani ricomincia la mia! Sigh...

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    1. Eh sì, altri tempi...

      Buona settimana anche a te, a presto.
      Antonella

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  5. Il primo giro è stato un'odissea tra caduta di gruppo, gomma forata, passaggio a livello chiuso...si vede che doveva vincere proprio lui, il fato!!!
    bel post, complimenti anche questo giro è stato pieno di nuove scoperte ;)
    bacione

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    1. Ciao Audrey, già, è successo proprio di tutto...però che impresa per l'epoca!
      Come sai io sono un'appassionata del Giro e mi è piaciuto molto fare questa piccola ricerca.
      Un bacione.
      Antonella

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  6. E anche questo me lo stampo...sempre per poterlo condividere con il collega appassionato! ;-)
    Grazie Antonella!! ^_^

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    1. Dai, magari riesci a stupirlo!
      Grazie a te e buona giornata.
      Antonella

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  7. Ciao Cara.
    Come stai???
    Adoro questi post che ci raccontano fatti del passato, così interessanti.
    Complimenti.
    Un abbraccio.
    Thais

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    1. Ciao Thais, abbastanza bene, se non altro non mi sono più rotta niente!
      Sono contenta che tu abbia letto con piacere questi post sulla storia del Giro, una storia secondo me affascinante.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  8. Venerdì il giro d'Italia passerà anche nella mia città. Mi piacerebbe riuscire a vederlo, ma credo che sarò a scuola. Alcuni edifici scolastici verranno chiusi, ma il mio no, mannaggia!

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    1. Ciao Katherine, e sabato passerà dal mio piccolo paese. Io , dai tempi delle elementari, non ho mai perso una tappa del giro e sabato che il giro sarà qui a casa mia me lo perderò perchè impegnata al seggio elettorale...sapessi come mi dispiace!
      Un abbraccio.
      Antonella

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  9. Grazie, io amo questa nuova release, sono in appassionato di ciclismo, queste se ne sono veri eroi! Un abbraccio!

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    1. Ciao Leovi, anch'io sono un'appassionata di ciclismo, anche se dopo Pantani un po' mi sono raffreddata. Sabato il Giro passerà di qui, non ti dico il fermento che c'è già in paese...Hai ragione, questi pionieri del Giro erano proprio degli eroi.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  10. Il giro d'Italia ne ha viste di stagioni...ricordo che il mio papà non ne perdeva uno....naturalmente alla televisione...erano i tempi di Gimondi..di Merckx.. adesso da quando lui non ce più, quando ogni anno ricomincia il giro non posso fare a meno di ricordare la sua grande passione...
    Ricordo da piccola di aver anche assistito ad un passaggio....mi chiedo però se è vissuto ancora allo stesso modo...
    Ciao, buona giornata a te. Stefania

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    1. Ciao Stefania, credo proprio che le cose siano cambiate anche nel ciclismo...peccato l'ho sempre ( e in realtà continuo a pensarlo ) ritenuto un grande sport. Anch'io non ho mai perso una tappa e, ironia della sorte, mi perderò proprio il passaggio dal mio paese perchè impegnata al seggio elettorale...peccato.
      Buona giornata, a presto.
      Antonella

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  11. Un bellissimo ricordo,soprattutto chi ama il ciclismo, e tu sei molto brava a raccontarlo.
    Un caro abbraccio.
    Dani

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    1. Ciao Daniela, anche questo è parte della nostra storia e mi è piaciuto ricordarlo, e poi io sono un'appassionata di ciclismo!
      Un grande abbraccio.
      Antonella

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  12. Tra l'altro, oggi la tappa passa nelle zone colpite dal sisma del 2012.
    Saluti a presto.

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    1. Sì, ho visto la tappa...speriamo che anche questo serva a ricordare chi sta ancora aspettando un aiuto.
      Buona giornata.
      Antonella

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  13. Che post interessante, un tour storico e culturale per la penisola... io adoro il Giro d'Italia, anche il mio amato padre era un grande estimatore di questo sport.

    Buona serata!

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    1. Ciao, anche a me piace molto il ciclismo ed in particolare il Giro d'Italia, anche per quello che ha rappresentato e dovrebbe ancora rappresentare per gli italiani.
      Buon pomeriggio.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")