martedì 10 aprile 2012

Tra ville e castelli nel Canavese/ Agliè

" Il dolce paese che non dico": Agliè


" Non vero ( e bello)  come in uno smalto
a zone quadre , appare il Canavese.
Ivrea turrita, i colli di Montaldo,
la Serra dritta, gli alberi, le chiese;
 e il mio sogno di pace si protese
da quel rifugio luminoso ed alto."
( G.Gozzano)


Il Meleto





Il Canavese è una terra che sa ancora stupire. Dietro ad un campo coltivato a grano, oltre ad un boschetto di faggi, al di là di un piccolo lago...appare una chiesa barocca, un castello seicentesco, la casa di un poeta. E' la magia di un luogo che non è ancora diventato periferia desolata di una grande città e nasconde, dietro e dentro la natura che resiste, i tesori del tempo. Ecco di questo parlavamo in macchina, io e mio marito, la mattina di Pasqua mentre percorrevamo le strade di questa parte di Piemonte diretti ad Agliè sede di un'importante residenza sabauda. il Castello Ducale di Agliè ma qui si trova anche la villa di campagna del poeta torinese di inizio secolo Guido Gozzano.Credo che " Il Meleto"  lo si debba scoprire piano piano, magari percorrendo in bicicletta o addirittura a piedi i due chilometri di strada campestre  che spezza in due la campagna canavesana, purtroppo, per motivi di tempo, noi l'abbiamo percorsa in pochissimi minuti in macchina. E' ad appena  due chilometri dal centro ma è come se si trovasse al di fuori del tempo e dello spazio in una sua dimensione fatta di attese e silenzi.





Al Meleto il tempo si è fermato e la meridiana dipinta sulla facciata che si ostina a"non segnare che le ore liete" non fa che accrescerne la sensazione. Qui tutto è rimasto come cent'anni fa quando Gozzano , qui, si esiliava dalla mondanità torinese per ritrovare sè stesso e gli altri attraverso la poesia. E proprio qui sono nate le sue più belle poesie: La signorina Felicita, L'amica di nonna Speranza, L'Ipotesi, qui è maturata la sua passione per le farfalle qui ha scritto le sue lettere più famose all'amica di sempre la poetessa Amalia Guglielminetti.





 Un custode  disponibilissimo e gentile ci accompagna ( ci siamo solo noi!) all'interno della villa  e sembra di rivivere il passato attraversiamo la sala lliberty, il salotto dalle "buone cose di pessimo gusto" e quasi piango, è proprio come me lo ero immaginata da studentessa, ve lo giuro identico, e mi torna in mente il giorno dell'esame di maturità io portavo Leopardi ma dopo un bel discorrere di "Canto notturno..." mi chiesero Gozzano ( di che colore erano gli occhi della signorina Felicita? eh, azzurri, azzurri d'un azzurro di stoviglia!) E con il ricordo della maturità il ricordo del mio papà che quel giorno era con me...! Il nostro accompagnatore mi invita a leggere a voce alta , per noi tre, "Il salotto di nonna Speranza" e poi proseguiamo lo studio impero, la camera da letto del poeta con la collezione di farfalle e i ricordi dell'India.






Insomma qui nulla è cambiato, capisco che forse il Meleto non va visitato ma va letto come una poesia. Questo è il Meleto e forse è anche molto altro.




"Andai vagando nel silenzio amico
triste perduto come un mendicante
Mezzanotte scoccò,  lenta, rombante
su quel dolce paese che non dico.
La luna sopra il campanile antico
pareva" un punto sopra un I gigante".

Il castello di Agliè





Lasciamo il Meleto come sotto l'influsso di un sogno e torniamo ad Agliè. Un poeta e un castello: questo è Agliè. La tranquilla atmosfera provinciale convive con lo sfarzo di una delle più belle residenze sabaude. Immerso nel verde dei campi e dei boschi il borgo ha la classica struttura del dignitoso centro abitato piemontese: una via porticata che conduce alla piazza centrale dove dominano la barocca parrocchiale e il castello ducale. 




Il castello è una sontuosa residenza  di campagna fatta costruire  a metà del XVII secolo da Filippo di Agliè su progetto di Amedeo di Castellamonte: sorse così.sopra un possente terrapieno retto da muraglioni, un grandioso palazzo con le facciate in cotto, circondato da un vasto parco. 




Il parco  è a dir poco grandioso, attorno ai giardini dal disegno geometrico si stende un vasto polmone verde all'inglese ricco di alberi secolari.




Passeggiamo a lungo in questi magnifici giardini sbirciando ogni tanto il Monviso che si staglia all'orizzonte sfoggiando un bel cappuccio di neve nuova, nuova.








Stupende sono le sculture dei fratelli Ignazio ed Enrico Collino che ornano la grande fontana raffigurante la "Dora che si getta nel Po"







Una curiosità: oggi il castello è noto ad un vasto pubblico grazie alla fiction televisiva incentrata sulle vicende di Elisa di Rivombrosa  e del conte Ristori: i turisti incuriositi dalle immagini televisive sono aumentati da circa 8.200 nell'anno 2003 a più di 92.000 nell'anno seguente. 





Dimenticavo: prima di lasciare questo splendido luogo non tralasciate una visita alle Cantine dove potete degustare l 'Erbaluce di Caluso, il Rosso Canavese,  il Rosato, lo spumante brut e il Passito che diventa straordinario accompagnato dagli ottimi " Torcetti di Agliè", prodotti ancora in maniera artigianale  come quando erano serviti e degustati alla corte dei Savoia -Genova.






Una mattinata felice, poca gente e soprattutto educata e poco rumorosa, tempo bello, luoghi romantici e molto interessanti....




Abbiamo lasciato Agliè di ottimo umore e ci siamo diretti al castello di Mazzè; un posto felicissimo, situato in alto affacciato a una balconata naturale da cui si gode la vista delle colline e della Dora,  una pace difficile da descrivere.





Qui ci siamo fermati a mangiare  e a dare la mela ai cani....vedete qui la nostra principessa "Cassandra di Rivombrosa " intenta a pasteggiare... ci aspetta ancora un bel pomeriggio, ma è un'altra storia e ve la racconto  domani.









4 commenti:

  1. Ciao Antonella, quale meravigliosa sorpresa questo blog! Mi sono letta questo post con la curiosità di una bambina perché Guido Guizzano e' uno dei poeti piu affascinanti della ns. Letteratura , questi post sono magnifici e le tue foto e la tua esposizione sono così curate che pare di essere li con te, a fare il giro attorno
    A questi posti di incanto!
    Per me sarà solo un grande piacere seguirti visto che penso che avrò molto da imparare da te (6000 libri non e' da tutti!)
    Grazie x esserti unita a me:)

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    1. Ciao Vaty, per me è un grande piacere averti qui! E' bello incontrare qualcuno con cui condividere le passioni e le piccole grandi cose della vita. Forse questi post sono un po' troppo lunghi, ma come potevo decidere cosa scrivere e cosa no? Non so se tu potrai imparare qualche cosa da me io, da quello che ho visto nel tuo blog, sicuramente imparerò da te. Ciao , a presto!

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  2. Condivido il commento di Vaty sul tuo post!! buona serata...ciao

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    1. Ciao Giancarlo, grazie di essere passato e grazie di condividere i bei complimenti di Vaty. Effettivamente è stato un fine settimana molto bella e ricco di spunti per eventuali approfondimenti. cIAO BUONA GIORNATA!

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")