giovedì 23 febbraio 2017

Comunicazioni




Cari amici, scrivo due righe veloci sul mio blog solo per dirvi che non sono sparita e tanto meno vi ho dimenticati. Semplicemente ho preso una brutta influenza che mi ha tenuta a letto per quasi tre settimane e mi ha lasciata molto, molto debole. Mi prendo ancora qualche giorno di pausa e poi tornerò tra voi.
Un abbraccio a tutti.
Antonella
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mercoledì 1 febbraio 2017

Milano: Canaletto e Bellotto. lo stupore e la luce





Milano ha sempre tanto, tantissimo da offrire ai suoi cittadini e ai turisti ma certo è che in questo periodo a cavallo tra anno vecchio e anno nuovo le mostre interessanti e, a mio parere, imperdibili sono state veramente tante. 








Nel nostro lungo fine settimana pre- natalizio abbiamo, come vi ho già raccontato , abbiamo ammirato la Madonna della Misericordia di Piero della Francesca, abbiamo vissuto l'intensa suggestione che suscita la bella mostra Rubens e la nascita del Barocco e naturalmente non poteva mancare un post sulla grande mostra Canaletto e Bellotto: Lo stupore e la Luce.
Questa volta Canaletto mi ha stregata, altre volte mi è sì piaciuto ma senza grandi entusiasmi, questa mostra, invece, è riuscita ad illuminarmi, a farmi entrare dentro le antiche piazze, le antiche vie, mi ha ammaliata, come se i dipinti sprigionassero magia. E' vero, non vediamo sempre le cose con gli stessi occhi e anche nell'apprezzare la grande arte il nostro stato d'animo  ci mette del suo...








Si legge nella brochure della mostra che l'esposizione vuole illustrare uno dei più affascinanti episodi della pittura europea, il vedutismo veneziano, attraverso l'opera dei due maggiori interpreti di questo genere che seppero trasformarlo nella corrente d'avanguardia che tanto caratterizzò il settecento.








Se Canaletto si impone sul teatro europeo grazie ai peculiari procedimenti compositivi, risultato del razionalismo di matrice illuminista e delle più moderne ricerche sull'ottica ( è in mostra anche la camera ottica che egli mise a punto ed utilizzò per realizzare la veduta come una percezione della realtà trasformata e fermata dal pennello ), l'altro, Bellottto, ne comprese i segreti della tecnica per ppoi sviluppare secondo una personale chiave interpretativa il proprio personale contributo, una rappresentazione razionale, ragionevole.








Il percorso della mostra indaga così i rispettivi processi creativi, fondati sull'uso sapiente della prospettiva e lo stretto legame tra disegno, stampa, dipinto.








Entrambi contesi dai maggiori collezionisti inglesi, acclamati nelle corti europee, zio e nipote segnarono l'epoca del Grand Tour attraverso le loro puntuali, quanto poetiche,rappresentazioni dei luoghi e delle città che dominarono la scena del Settecento.








Il viaggio artistico parte da Venezia per toccare Roma e Firenze, Verona, Torino Milano e il suo territorio, con Vaprio e Gazzada, e proseguire quindi in Europa, con i ritratti di Londra, Dresda, Varsavia, fino a raggiungere i luoghi fantastici e immaginari rappresentati nei " capricci ".










Omaggio al territorio che la ospita la mostra approfondisce il ruolo fondamentale di Milano e della Lombardia nello sviluppo della poetica di Bellotto: è in questa città ed in questa regione che il pittore sperimenta e perfeziona la propria originale modalità di rappresentare la natura e il paesaggio, che si differenzierà per il rigore prospettico, la luce argentata e contrastata e lo spiccato realismo.












Un omaggio alla Milano illuminista, centro della discussione profonda e proficua sulla ragione, sulle scienze e sulla filosofia, ma soprattutto al collezionismo illuminato milanese che accolse Bellotto.








Imperdibile il bellissimo catalogo edito da Silvana Editoriale, un volume che, se si è visitata questa mostra, non si può non avere nella propria libreria.



























Bellotto e Canaletto, Lo stupore della luce.
Gallerie d'Italia
Piazza Scala
Milano.     Fino al 5 marzo 2017


Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")