mercoledì 31 ottobre 2012

La leggenda del crisantemo






LA LEGGENDA
Fra le leggende note in Giappone vi è quella del "fiore loto d’oro", così è chiamato il crisantemo. È una leggenda poetica che devo farvi conoscere: in un’epoca molto lontana due giovani si conobbero e s’innamorarono perdutamente. Lei era la figlia di un ricco e potente signore, mentre lui era un modesto e umile artigiano. Le diverse condizioni sociali creavano quindi una barriera insormontabile all’unione dei due giovani; la ragazza però non voleva rinunciare al suo amore, mentre il giovane, che si rendeva maggiormente conto della situazione, era deciso a dimenticare l’infelice incontro. Infatti, lasciò tutto e fuggì in un monastero in vetta a una grande montagna. La fanciulla venne a sapere di questa fuga e sola, a piedi, si mise in cammino per raggiungere l’amato. Era autunno, un autunno precocemente freddo e triste. La montagna era lontana, irraggiungibile e la ragazza dovette interrompere più volte il suo cammino vinta dalla stanchezza e dalla sfiducia nella sua drammatica impresa. Il suo sguardo correva ogni tanto alla sommità della montagna con infinita tristezza, la fede la sosteneva ancora. Il ragazzo, nel monastero, sentì come un richiamo, come se udisse la sua voce. Intuì che la giovane donna stava per raggiungerlo e corse lungo i pendii della montagna per ritrovarla. Quando finalmente le fu vicino, la giovane era ormai morente. Egli la prese fra le braccia, tentò di scaldarla in un tentativo disperato mentre continuava a cadere la neve. La fanciulla aprì gli occhi, riconobbe l’innamorato e le sorrise. Subitaneamente cessò di nevicare, il sole sgelò la neve e, come per magia, attorno ai due giovani si alzarono da terra degli steli di un fiore sconosciuto e lentamente si schiusero delle grosse, bianche corolle. Era un miracolo della natura in omaggio all’amore dei due giovani. La fanciulla si guardò attorno, ebbe un altro lieve sorriso, un brivido la percorse e chiuse gli occhi per sempre.
Così, dice la leggenda, nacque il crisantemo, il fiore nato ai margini della vita, il fiore che rappresenta la segreta unione tra la vita e la morte.








IL CRISANTEMO NELLA REALTÁ
Le leggende, anche se rendono poetica la realtà, non sono la realtà neanche per il crisantemo, fiore che l’autunno ci dà per vivificare i nostri giardini con le sue policrome, meravigliose varietà. E questo da secoli. Infatti, troviamo traccia della sua coltivazione nel 770 a.C., in Cina, in Corea, in India da dove la piantina fu portata in Giappone dove esiste un antico dipinto del 1500 appartenente alla collezione dei marchesi Takatsukasa in cui è raffigurato un giardino di Tokio letteralmente invaso da crisantemi, nelle più diverse composizioni floreali. È per questo dipinto che uno studioso giapponese, lo Hayashi, attribuisce al Giappone la priorità sulle creazioni dei primi crisantemi a grande fiore, frutto di pazienti ibridazioni delle specie spontanee locali. Ora il crisantemo è in Giappone il fiore nazionale ed è chiamato Giku. Comunque verso il 1700 il crisantemo arrivò in Olanda e nel 1789 giunse a Marsiglia su di una nave da carico per iniziativa del mercante Blancbart. Allora lo chiamavano “Camomilla cinese” e certo non si presagiva quale sviluppo avrebbe avuto in Europa la coltivazione di questo splendido fiore che non è un fiore triste, come molti ritengono, bensì un fiore come nessun altro per splendore di colori allegri e vivaci, per le sfumature intense e dolcissime, un fiore che va coltivato nei giardini, sui balconi e sui terrazzi con varietà che fioriscono tutto l’anno, non solo in autunno.
A proposito di fiore triste, pure questa è una leggenda perché, anche se in taluni Paesi il crisantemo è considerato con pregiudizio il fiore dei defunti da portare sulle tombe, negli Stati Uniti e in Olanda un mazzo di “fiori d’oro” costituisce un augurale messaggio di felicità e di benvenuto, affidato alla gioiosa policromia delle tinte, alla stravaganza dei piumosi e delicati petali.




( sia lo scritto che le foto sono
tratte dal web )

martedì 30 ottobre 2012

Corolle al sole biricchino




" Essere come il fiore,
nasce e aperto respira in pace,
canta sotto il cielo,
nella luce,
benchè la morte esista."
(Louis Cernuda)
( Corolle al sole biricchino, Carla Colombo)


Alcune settimane fa ho seguito con grande piacere una rassegna delle poesie di Pino Palumbo
curata e presentata da Carla Colombo sul suo blog.
E' stata un'esperienza bellissima, seguivo già separatamente questi due blog
ma leggere le poesie e nello stesso tempo
"vederle"
attraverso i quadri di Carla è stato splendido.

Alla fine della rassegna Carla e Pino hanno pensato ad alcuni premi
e con mia grande sorpresa uno di questi era per me.
Alcuni giorni fa ho trovato nella cassetta della posta la bella
opera a china di Carla 
" Corolle al sole biricchino "
Non so se davvero mi meritavo un riconoscimento
così importante ma ne sono stata tanto felice
ora la passerò nelle mani del "restauratore" per incorniciarla
ma intanto volevo condividerla con voi.
Ringrazio tanto Carla e Pino
e, per chi di voi non li conoscesse,
lascio i link dei loro blog.



Grazie Carla, Grazie Pino!
Antonrella

lunedì 29 ottobre 2012

Dentro una goccia d'ambra...



Giovedì scorso, per festeggiare il mio compleanno
siamo andati alla Burcina
Grandioso e splendido parco di cui vi ho già parlato a lungo.





Volevo fotografare l'autunno
in una veste il più sontuosa possibile 
e sono stata accontentata.





Una giornata bellissima,
un cielo turchese senza nemmeno una nuvola...




L'aria piacevolmente tiepida
invitava a una dolcezza squisita...





e su tutto il grande trionfo
dei colori.






Paesaggi usciti dal mondo delle favole,
i funghi di Biancaneve...






Boschi che sembrano quelli delle fate






L'incanto dei prati ancora così verdi






e la meraviglia dei contrasti di colore





Questa collina di perle non finirà
mai di stupirmi





Ogni passo è una sorpresa





Ci sembra di camminare dentro una grande
goccia d'ambra





di muoverci su un raggio di sole





in una splendida esplosione di luce





e di colore













camminiamo incontro a un sogno





in un paese misterioso





di una dolcezza senza fine.






Se volete sapere qualche cosa in più su questo nostro parco vi rimando
a questo post che ho scritto tempo fa
























domenica 28 ottobre 2012

Raggi di sole



" Un solo raggio di sole
è sufficiente per cancellare
milioni di ombre"
( San Francesco d'Assisi )

sabato 27 ottobre 2012

venerdì 26 ottobre 2012

I marò e la Sgrena


Allora, non ho mai più scritto niente sui nostri due marò
trattenuti in India mi sono limitata a lasciare in bella evidenza sul
lato destro del mio blog
un richiamo a non  dimenticarli.
Nessuno, non tra noi ovviamente, nessuno di quelli
che veramente avrebbero dovuto darsi da fare per riportarli a casa
ha mai fatto qualche cosa di veramente serio.
Oggi la Ferrari, per la quale non nutro alcuna simpatia, decide  di 
correre il gp dell'India esponendo il simbolo della Marina Militare.
Unica voce fuori dal coro....no, non c'è nemmeno un coro, dei marò non 
importa niente a nessuno, addirittura, nel silenzio generale, pare che uno dei
due si sia ammalato di aritmia cardiaca. (sottolineo il "pare"). Comunque tanto di cappello 
alla Ferrari che , come può, cerca di far sentire a questi due uomini
la vicinanza, non di uno Stato che non c'è, ma di un popolo.
L'iniziativa del Cavallino, però, non è piaciuta a tutti.
Giuliana Sgrena , la giornalista rapita dai terroristi islamici 
in Iraq e  nella cui liberazione ha perso la vita Nicola Callipari.,
ha scritto che il gesto della Ferrari è una 
" vergogna ":
" da quando nello sport  una squadra si schiera a fianco di una
forza militare? " si chiede la giornalista. E continua " Il nostro Paese dovrebbe impegnarsi
a dimostrare l'innocenza dei marò e dovremmo lasciarli in India
perchè "è un grande paese democratico, sicuramente meno corrotto
che l'Italia"
A parte le bizzarrie di una donna che vuole lasciare
in carcere quei militari che spesso rischiano la vita per andare
a recuperare quelli che si cacciano nei guai come lei, L'iniziativa della Ferrari è stata da tutti
accolta  positivamente:
è servita ad accendere i riflettori sulla vicenda  e a mostrare la vicinanza del 
Paese ai due Italiani
Come ho già detto sappiamo tutti come è andata a finire la storia
della Sgrena e adesso proprio lei,
che ha portato a casa la pelle grazie a Militari e Servizi ed è successo 
quello che è successo,
si permette commenti del genere....eh sì, povera Italia!

Massimiliano, Salvatore
io sono con voi.




I cortoromanzi dell'estate/ Miguel De Cervantes, Il Dottor Vetrata



Il Dottor Vetrata
di Miguel Dr Cervantes


Un maleficio scagliata da un'amante respinta fa
impazzire un dotto avvocato che crede 
di essersi trasformato in un fragile uomo di vetro.
La trasparenza, però, non si limita al fisico:
Vetrata diventa estremamente sincero, tagliente
e sarcastico.
La novella è considerata, assieme al Don Chisciotte, 
il manifesto dell'ironia amara
del massimo narratore spagnolo.



Miguel  De Cervantes
( Alcalade Henares, 1547- Madrid, 1616 )
Uomo d'arme, narratore poeta e drammaturgo, è considerato 
uno dei massimi esponenti
della letteratura universale e l'inventore del 
romanzo moderno ( Don Chisciotte, 1605).
Il Dottor Vetrata fa parte di uno dei suoi capolavori,
la raccolta di  dodici " Novelle esemplari" (1613)




giovedì 25 ottobre 2012

Autunno




" Tutto l'autunno, rosa,
è questo solo petalo
che cade. "
( J.R.Jimenez )


Ieri è stato il mio compleanno, non ho potuto festeggiare perchè il lavoro non me lo ha concesso.
Festeggerò oggi con mio marito e i cani e rientrerò sta sera, quindi scusatemi 
se non risponderò subito ai vostri commenti.
Un abbraccio, Antonella

mercoledì 24 ottobre 2012

Caterina, la tedesca più russa dei russi




All'inizio del gennaio 1762 moriva a San Pietroburgo l'imperatrice
di Russia , Elisabetta.
Nata nel 1709, era salita al trono nel 1741, sbarazzandosi con
un colpo di Stato dello Zar Ivan VI ( di appena un anno e mezzo)
e di sua madre , la reggente Anna Leopoldovna.
In altre vent'anni di regno, Elisabetta seppe contornarsi di ministri
capaci e la Russia assunse una posizione di rilievo
tra le potenze europee.
Per ragioni apparentemente inspiegabili, Elisabetta designò suo erede
il principe Pietro, nipote diretto di Pietro I Il Grande, figlio della zarina 
Anna Ioannovna e di Carlo Federico di Holstein- Gottorp.



Elisabetta


All'epoca  Pietro aveva 34 anni, era corto do ingegno, incapace di governare,
brutale, incolto e totalmente conquistato dal militarismo prussiano.
A 17 anni aveva sposato la sedicenne
Sofia Augusta Federica di  Anhalt- Zerbst,
intelligente, colta, astuta
che entrò subito in rotta di collisione con il marito
ma si conquistò la simpatia e l'affetto di Elisabetta



Pietro e Caterina


Convertita alla fede ortodossa, Sofia venne battezzata con il nome
di Caterina  Alekseevna.
Il 29 giugno dello stesso 1762, un colpo di stato deponeva lo Zar Pietro III
e Caterina diveniva imperatrice di tutte le Russie,
" preoccupandosi"  otto giorni più tardi di far sopprimere
il marito nella residenza dove era stato confinato.



Caterina


Inizia così il regno di quasi 34 anni di questa donna tedesca
che, per contrasto, vorrà apparire più russa dei russi.
Pur essendo devotamente ortodossa, si aprì
all'Illuminismo attraverso una fitta corrispondenza con
Voltaire e Diderot,
elaborò un codice civile e penale vicino alle idee di Montesquieu e Beccarla,
nominò i Governatori  delle diverse regioni russe, 
convocò i rappresentanti delle provincie per ascoltare
le loro esigenze, favorì la libertà di culto  e diffuse la cultura europea
occidentale
Nel 1765 nominò compositore di corte il veneziano
Baldassare Galuppi
ed il seguito Giovanni Paisiello
( che a San Pietroburgo rappresentò in prima assoluta
il suo " Barbiere di Siviglia. )
Giuseppe Sarti e Domenico Cimarosa.



Baldassarre Galuppi




Domenico Cimarosa


Nel 1774 un avvenimento sconvolse il processo riformatore di Caterina
Un cosacco di modeste origini, Emeljan Ivanovic Pugacev,
sostenendo di essere lo Zar Pietro III, si dichiarò
difensore del popolo oppresso,
riunì un esercito di 25mila uomini ed iniziò a far
strage di proprietari terrieri.
Caterina ordinò ai Generali Panin e Suvorov
di muovere contro Pugacev che nel settembre venne catturato
ed il 10 gennaio dell'anno dopo decapitato a Mosca.



Pugacev


L'imperatrice si fece più sospettosa
ma ciò non le impedì di continuare ad acquistare opere d'arte
presso le grandi famiglie dei paesi occidentali al punto
di dover iniziare la costruzione di quello che,
ancora oggi, è uno dei Musei più importanti del mondo,
l'Ermitage di San Pietroburgo.
Morì nel 1796, rimpianta più dalle generazioni successive
di fine '800 che non dai sudditi del suo tempo.








( Sergio De Benedetti, Libero 30-08-2012)
( Fotografia dell'Ermitage: Antonella
fotografie dei personaggi dal web)








martedì 23 ottobre 2012

Mare




" Aveva innanzi a me un vastissimo spazio di pianure verdi e fiorite,
intersecate da grandissimi canali simili a quello che avevo passato io,
ma assai più larghi e profondi.
I quali s'andavano perdendo  in una stesa d'acqua
assai più grande ancora; 
e infondo a questa sorgevano qua e là disseminati alcuni monticelli,
coronati taluno da qualche campanile.
Ma più in là ancora l'occhio mio non poteva indovinare
cosa fosse quello spazio infinito d'azzurro,
che mi pareva un pezzo di cielo caduto e schiacciatosi in terra:
un azzurro trasparente, e svariato da strisce d'argento
che si congiungeva lontano lontano coll'azzurro meno 
colorito dell'aria.
Era l'ultima ora del giorno, da ciò mi accorsi che io doveva aver camminato
assai, assai.
Il sole in quel momento, come dicono i  contadini, si voltava indietro,
cioè dopo aver declinato dietro un fitto
tendone di nuvole,
trovava vicino al tramonto un varco da mandare alla terra
un ultimo sguardo, lo sguardo di un moribondo
sotto una palpebra abbassata.
D'improvviso i canali, e il gran lago dove sboccavano, 
diventarono tutti di fuoco: e quel lontanissimo azzurro misterioso
si mutò in un'iride immensa e guizzolante dei colori più diversi e vivaci.
Il cielo fiammeggiante ci si specchiava dentro,
e di momento in momento
lo spettacolo si dilatava e s'abbelliva agli occhi miei
e prendeva tutte le apparenze ideali e quasi impossibili 
di un sogno.
Volete crederlo?
io cascai in ginocchio..."

( I. Nievo, Le memorie di un italiano )
( dipinto Courbet, Riva del mare a Palavas )

lunedì 22 ottobre 2012

Un regalo in autunno

Ho ricevuto dall'amico Xavier 

un bellissimo regalo tanto gradito quanto inaspettato.
Vi ricordate il mio post della scorsa settimana intitolato
Ebbene Xavier mi ha chiesto se poteva utilizzare
alcune di quelle fotografie, gli ho risposto di sì
e guardate che cosa ha fatto...





Io lo trovo un lavoro splendido e un regalo emozionante.





Sono rimasta senza parole quando ho visto cosa è riuscito a fare,
non sapevo davvero come ringraziarlo,
poi ho pensato a questo post  per ringraziare lui del regalo
e per presentarvi il suo bellissimo blog incentrato su questi
lavori di wallpaper


Mi raccomando andate a visitare questo blog "galleria " 
ci sono dei lavori stupendi che vi lasceranno a bocca aperta come è 
successo a me. Poi fatemi sapere cosa ne pensate.

GRAZIE XAVIER
un grande abbraccio. Antonella






domenica 21 ottobre 2012

Vigne




" Le vigne tutte non hanno più
un grappolo,
corron rossastre sul fianco
dei colli
l'aria è più fresca e il bel verde lontano,
sta imbrunendo: io cammino
pensoso,
senza un'idea che m'accenda l'anima
calpestando nel fango
le foglie aggrinzite. "
( C.Pavese )

sabato 20 ottobre 2012

Un altro premio!




Con grande piacere questa settimana ho ricevuto 
il mio trentaseiesimo premio,
mi è stato assegnato da Ilaria autrice di Ferreggiando


Ancora una volta sono costretta a ripetermi
perchè avendo già ricevuto questo premio non posso
che raccontarvi nuovamente le stesse cose


Questo premio va assegnato ai/alle blogger che nei loro post parlano di se stessi,ci raccontano le loro giornate,ci fanno vedere le cose dal loro punto di vista.
Insomma,alle persone che fanno solo post in cui parlano di sè.

Regole:
1) Rispondere a questa domanda (che rimarrà invariata): Che cos'è la semplicità?
2) Dedicare un'immagine a chi ti ha donato il premio.
3) Donare il premio a 12 blogger che rispondono ai requisiti citati prima.

1)  Per me la semplicità è vivere la vita di tutti i giorni trovando nelle piccole cose quotidiane la felicità. Può essere un fiore che sboccia in giardino, una cena improvvisata con gli amici, una passeggiata con i miei cani, una notte in cui non dormo passata a guardare la Luna, fare l'albero di Natale insieme a mio marito, cucinare una torta per il suo compleanno ecco la semplicità sono queste cose che possono sembrare piccole e insignificanti ma ci riempiono la vita.


Questa è la foto che dedico ad Ilaria







considerata la stagione mi è sembrato
più simpatico questo "fungo di Biancaneve",
come li chiamavamo da bambini,
piuttosto che un fiore!


Adesso devo assegnare il premio
io, come avevo già detto, passo il premio a un solo blog
(anche se scegliere è difficilissimo)

Assegno questo premio a  She autrice di
" La mia sottilissima pelle"
che conosco da pochissimi
giorni ma che da subito, per come si presenta, per come scrive
mi ha fatta pensare alla semplicità


Un abbraccio a tutti voi che mi seguite e grazie per essere così presenti.
Antonella


venerdì 19 ottobre 2012

Destino




" Perchè le cose non ci accadono così per caso...
Gli uomini contribuiscono al loro destino,
a determinare certi eventi.
Invocano il loro destino, lo stringono a sè e non
se ne separano più.
Agiscono così pur sapendo  fin dall'inizio
che il loro modo di agire porterà a risultati nefasti.
L'uomo e il suo destino si realizzano reciprocamente
modellandosi l'uno sull'altro.
Non è vero che il destino si introduce alla cieca
nella nostra vita:
esso entra dalla porta che noi stessi
abbiamo spalancato,
facendoci da parte per invitarlo ad entrare.
Non c'è infatti essere umano
abbastanza forte e intelligente da saper
allontanare con le parole o con i fatti,
il destino infausto che deriva, secondo una ferrea legge,
dalla sua indole e dal suo carattere.
( S.Marai, Le braci )

giovedì 18 ottobre 2012

I cortoramanzi dell'estate. Heinrich von Kleist, La Marchesa di O...




La marchesa di O...
di Heinrich von Kleist


La marchesa, madre di due figli, da poco rimasta vedova, risiede nella fortezza
assediata di M., nell'Italia settentrionale.
Qualche mese dopo, nuovamente incinta, mette un
annuncio su un giornale per invitare il padre del nascituro
a rivelare la propria identità.
Il curioso gesto della protagonista
introduce un flashback, attraverso il quale vengono
narrati gli eventi che hanno portato la donna
a trovarsi in questa situazione.



Bernd Heinruch Wilhelm von Kleist
( Francoforte sull'Oder, 1777 -  Berlino 
1811 ) è stato un drammaturgo e poeta tedesco.
L'intera vita di Kleist fu caratterizzata dalla costante ricerca di una felicità 
ideale e illusoria,
di cui vi è traccia costante nei suoi lavori.
Egli fu di gran lunga il drammaturgo più importante del movimento
romantico in Germania del nord, e nessun altro autore romantico
riuscì mai a raggiungere la stessa energia espressiva
che egli traspose nella sua indignazione patriottica.
A lui è intitolato  il prestigioso premio Kleist
per la letteratura tedesca.





Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")