mercoledì 18 settembre 2013

VACANZA!!!!!!!





BLOG IN VACANZA!!!

Finalmente partiamo anche noi per le vacanze...
ci " rivediamo " ad ottobre.
Un abbraccio a tutti!






martedì 17 settembre 2013

Concordia, grado 0










( fotografie dal web )



Il mistero dei gatti volanti




Lui si chiama Wasabi ed è finito sulle pagine del Daily Mail perchè è caduto
dall'11mo piano di un grattacielo, cieca 40 metri di altezza, a Juneau,in Alaska.
Stephanie, la giovane proprietaria della micia, si è accorta che l'oggetto del desiderio
di Wasabi, in punta sul cordolo del balcone,era una mosca.
E' corsa per afferrarla, quando Wasabi è scattata sulla mosca che però ha capacità
di volo molto più sviluppate dei gatti...Stephanie, con il cuore in gola, ha visto il puntino
per terra che non si muoveva e ha preso di corsa l'ascensore intuendo che non c'era
più niente da fare.





Arrivata in strada però ha sentito Wasabi lamentarsi: era ancora viva e incredibilmente 
l'ha vista alzarsi dal selciato e fare alcuni passi, per quanto dolorante e claudicante.
Portata dal veterinario Wasabi se l'è cavata con qualche chiodo piantato nelle ossa
fratturate e una prognosi di sei settimane. Nessun problema per la sua vita. Ossa rotte 
a parte Wasabi sta benissimo.






La storia di Wasabi in realtà è una storia di ordinaria follia dei gatti che sono dotati
di un equilibrio ai limiti dell'incredibile e notoriamente di un'agilità fuori del comune,
tra tutti i mammiferi.
Un uomo, un cane, un coniglio o qualsiasi altro animale mi venga in mente in questo
momento, dopo una caduta da 40 metri d'altezza, sarebbero, come suol dirsi,
" da tirare su con il cucchiaino ". La maggior parte dei gatti che cade da notevoli
altezze, invece, sopravvive, anche se a prezzo di diverse fratture.





Questa " malattia " tipica dei gatti è un vero incubo per chi vive in appartamento a 
un piano alto e si trova regolarmente il micio sul cordolo del balcone  a fare la siesta o a caccia
di mosche, magari al tramonto, quando la luce viene a mancare 8 per noi ma non per lui ).
Gli americani hanno coniato il termine " High Rise Syndrome " ( Sindrome della Caduta dall'Alto )
e costituisce un paragrafo importante per tutti i sacri testi di patologia del gatto.






Quello che non era chiaro, almeno fino a quando gli americani non si sono messi 
seriamente a studiare il problema, era il perchè i gatti che cadevano dai piani alti, 
avessero un tasso di sopravvivenza superiore a quelli che cadevano dai piani intermedi.
Fino al secondo, terzo piano, specie se sotto non ci sono ostacoli e il fondo è erboso
un gatto giovane e sano non si fa di solito neanche un graffio, mentre, a cominciare dal quarto
fino al settimo, i traumi si fanno maggiormente gravi ma soprattutto aumenta la mortalità.
Oltre il settimo piano paradossalmente diminuisce la mortalità anche se a prezzo di notevoli
traumi alle ossa? Perchè






Un paio di università americane si sono accordate per sciogliere l'arcano e ci 
sono riuscite, filmando, con una speciale telecamera, la caduta dall'alto dei gatti.
Va da sè che sotto a tutti i " volontari " c'era un tappeto particolare in grado di assicurare
la loro assoluta incolumità. Il risultato è questo: quando un gatto cade da una grande altezza,
cade in una specie di oscuramento dei sensi che gli permettere di distendere completamente
il corpo e farlo atterrare distribuendo l'impatto su ogni suo centimetro.
I gatti che cadono da piani intermedi invece non hanno il tempo di cedere a questo stato 
e s'irrigidiscono, aumentando i danni del contatto con il suolo. 
Provate a fare un piccolo salto stando rigidi come baccalà o piegando le ginocchia
e capirete come funziona.






Anni fa si faceva un gran parlare del " gatto paracadutista di New York" 
che è caduto otto volte dal 14mo piano di un grattacielo di Manhattan, sopravvivendo
sempre seppur con chiodi e bulloni ovunque.
Gli è stata fatale la farfalla della nona volta. D'altronde per gli americani i gatti hanno
nove vite, Lui le aveva esaurite.





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Miracolati


Copper la garagista

Copper ha 9 anni e vive a New York. 
Nel 2011 è volata dal 14mo piano cadendo sul tetto
di un garage senza danni






Sugar, a capofitto

A Boston nel marzo 2012 un gatto
di nome Sugar è caduto dal 19mo piano
di un grattacielo senza riportare danni






Baxter, spinto giù

Nel dicembre 2001 Baxter,
felino di Seattle, spinto da una finestra
è caduto dall'11mo piano.
Neanche un graffio.






Garfield, prova finestra

Garfield, gatto curioso e
 innamorato delle finestre, è volato
per più di 36 metri da un grattacielo
di Glasgow. Illeso






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( Fonte Il Giornale del 9 settembre 2013
fotografie dal web )

















lunedì 16 settembre 2013

Fatterellando collezioni: I Bastoni e le Fate



In apertura: Il wallpaper di Xavier  (  Le chat noir  Le chat noir photo  Le chat noir chef  )


La collezione di cui vorrei parlarvi questa volta è la mia  collezione di

BASTONI.

Questa collezione nasce un po' per caso e un po' per sentimento.
Parecchi anni fa, dopo la morte del mio papà, avevo ritrovato tra le sue
cose un bastone da passeggio che gli avevo regalato
per le sue passeggiate in montagna.
Me lo sono portata a casa e l'ho messo in un grande vaso...
tutti quelli che venivano in casa e lo vedevano pensavano che avessi
cominciato una nuova collezione ed i bastoni cominciarono ad arrivare...
ogni scusa era buona, Natale, Compleanno, un invito a cena....
e così è iniziata...







Ho scoperto che noi parliamo genericamente di bastoni ma in realtà, 
oltre ad essere un oggetto ricco di simbologia, il bastone di volta in volta
diventa elemento distintivo e così abbiamo:

* Il bastone impugnato quale insegna del potere ( lo scettro ela
simbologia della sovranità, il pastorale e l'insegna dell'autorità religiosa )

* Il bastone come segno distintivo ( per ambasciatori, araldi, messi oppure corporativi e 
massonici ecc. )

*Il bastone come attrezzo di lavoro
( Il " pedum " strumento per pastori e cacciatori, i bastoni
da scavo ecc.)

* Bastoni da lavoro accessoriati per molti lavori inusuali
( per esempio quelli portati dai becchini, dai ladri...)

* Bastone come sostegno per la vecchiaia e l'infermità

* Bastone come attrezzo sportivo e ludico ( giochi con il bastone e 
bastoni accessoriati con i giochi ad esempio i dadi. )

* Bastoni da passeggio, preziosità da esibire ( nel 700
accessorio simbolo di moda, nell'800 simbolo della borghesia ecc. )

La mia collezione è una piccolissima collezione di 
bastoni da passeggio








Naturalmente la particolarità ed il pregio del bastone consiste
nell'impugnatura.
Il mondo delle impugnature è talmente ampio e bizzarro che a volte ci si trova in difficoltà
ad inserirle in una categoria.
Il fatto che le impugnature siano così varie, talvolta fantasiose
e sovente inusuali è spiegato soprattutto dal fatto che i bastoni da passeggio
erano tenuti nelle case nella zona d'ingresso, sistemati sia in un vaso 
portaombrelli e porta bastoni per quanto riguarda gli esemplari usati quotidianamente
sia in apposite rastrelliere che li accoglievano disposti orizzontalmente
per quelli di maggior pregio e che venivano usati di rado o in particolari occasioni.
Trovandosi i bastoni esposti nella zona ingresso della casa non c'è 
dubbio che si imponessero all'attenzione dei visitatori o degli ospiti,
e più le impugnature erano curiose più rappresentavano un fatto di prestigio
e di soddisfazione per il proprietario.



Impugnatura a forma di testa umana







La testa umana essendo per sua natura approssimativamente di forma
sferica, è pratica ad impugnarsi ed i creatori di impugnature di bastoni ne 
approfittarono per una vastissima produzione di esemplari.
Si possono suddividere in tre settori, il primo riguarda le teste che raffigurano
personaggi storici sia dell'antichità che contemporanei.
Il secondo ha per tema la testolina femminile, aggraziata, dolce
e piacevole. Nei casi più raffinati è completata da copricapi, cuffiette e talvolta
un velo nasconde maliziosamente il viso.
Il terzo settore, anch'esso molto ampio, propone teste intagliate con un intenso 
accento caricaturale.
Moltissime impugnature, soprattutto quelle dedicate al viso femminile
sono state eseguite in porcellana.



Gli elemento vegetali nelle impugnature
















Il desiderio di impostare la struttura di un'impugnatura di bastone da passeggio
ispirandosi  al mondo vegetale ha le sue origini nelle decorazioni ornamentali della
metà del 700. Infatti lo stile Roccocò, conosciuto anche con il termine di Luigi XV,
privilegia la dissimetria, il movimento, il naturalismo e di conseguenza è proprio il
mondo vegetale con i suoi fiori, le sue fronde i suoi pampini ad essere protagonista della decorazione.
Una buona parte della produzione accoglie mazzi di fiori, rametti fioriti 
cascate di fronde ( soprattutto nella produzione in porcellana dipinta)
Tuttavia questa decorazione è sovrapposta ad una forma, che può essere la più varia, ma
l'elemento vegetale non costituisce mai la forma.
Dal punto di vista dell'uso dei materiali l'argento è quello maggiormente usato
considerando la complessità delle forme.



Impugnature ispirate al mondo animale



























Fra le più diffuse impugnature di bastoni da passeggio vi sono quelle
a foggia di animale, dette " zoomorfe ". I soggetti preferiti
sono i cani: in particolare il bull - dog e il levriero, le cui teste ben si prestano per
un'impugnatura normale e per un'impugnatura laterale.
Talvolta questi cani, ma anche altri animali, hanno la mascella inferiore mobile
trattenuta da una molla che era utilizzata per infilarvi i guanti da passeggio.
Altro animale diffusissimo è l'elefante e tra i volatili i favoriti sono l'anatra,
il gabbiano e l'oca in quanto il becco e la testa rotonda favoriscono l'atto di impugnarli.
Rari, ma molto interessanti formalmente, la civetta e il pappagallo.
Curiosamente l'animale meno raffigurato in assoluto è il gatto perchè nell' 800
era ritenuto una bestia malefica.
Un settore interessante è quello degli animali mitici, come i draghi, e quelli araldici,
come il leone e l'aquila.



Impugnature decò







La produzione di questo gusto particolarissimo e raffinato si concentra 
negli anni 20 e , parzialmente, 30 del 900.
Prerogativa di buona parte della produzione è la rappresentazione di forme
geometriche pure: la sfera, l'angolo retto, il cilindro.
Quasi sempre si fa ricorso al contrasto dei colori e dei materiali.
Fra i nuovi materiali sono da citare le prime materie plastiche, la celluloide
la pelle di zigrino e di pesce cane  e bellissime pietre dure e quarzi.
I bastoni decò nel loro rigore quasi metafisico rappresentano un momento 
importante nell'evoluzione del bastone da passeggio: si tratta dell'ultimo atto, ovvero
della degna conclusione della vicenda artistica di questo 
straordinario oggetto.



Ecco, spero di non avervi stancati troppo illustrandovi la mia
collezione, ma sarebbe stato davvero troppo riduttivo limitarmi alle fotografie
senza dirvi qualche cosa in più su questo straordinario oggetto.






Vi invito, ad ammirare lo splendido wall qui sotto opera
 del nostro amico Xavier e
a visitare il blog di Audrey dove lei vi sta aspettando
con la sua meravigliosa collezione di Fate.

Cliccate

QUI





Ringrazio la mia amica Audrey per l'aiuto che mi ha fornito 
per le fotografie.


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La chicca di Melinda



I bastoni non sono famosi solo per passeggiare o come arma nella arti marziali, sono anche un simbolo noto negli arcani minori dei Tarocchi dove rappresentano l’azione, l’iniziativa.
I bastoni sono un seme che trasmette forza e azione, fanno riferimento all’invenzione,a trovare nuove idee, alla scoperta.
Sono carte energiche e vista la naturalità del bastone legato alla terra, sono anche carte che richiamano alla vita.
Chi è segnato da questa carte è una persona giusta, una guida ferma nelle sue idee, innovativa ma anche molto severa quando si tratta di giudicare i propri errori e quelli del prossimo.
Tra le persone famose guidate da questo simbolo si ricorda, per esempio, Niccolò Machiavelli.



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venerdì 13 settembre 2013

Sera di settembre




Magie dei cieli di settembre sul far della sera, 
riempiono l'anima di meraviglia...





Nubi si addensano ma il cielo rimane di un turchese
limpido e trasparente






L'aria pulita di settembre
riempie gli occhi e la mente.






Il mese più bello dell'anno
mi avvolge nei suoi incanti all'imbrunire.






Il mondo diventa poesia!








mercoledì 11 settembre 2013

I cuccioli e il gioco della vita ( seconda parte )






C'è Mus Musculus, il topolino delle case, cantante, e " Micromys minutus " , il topolino
delle risaie, acrobata. Già nell'Ottocento Elizabeth Marshall Thomas scriveva nel libro 
" Con gli occhi di un cerbiatto " " Sentimmo un cinguettio, andammo in cucina e vedemmo 
un topo che, seduto in verticale sul piano di lavoro, le zampe anteriori ripiegate, cantava una
delle canzoni più belle che avessimo mai ascoltato. Non avevo idea che i topi sapessero cantare. "
Maunardi racconta che i saltimbanchi li ha invece scoperti di persona: sono i più piccoli
tra i nostri roditori. Non pesano in genere più di 10 gr., grammi di allegria, di furbizia e simpatia.
Il loro spettacolo ginnico è davvero splendido. La selva di spighe e arbusti in cui vivono è la loro palestra,
mentre la coda prensile, sempre in movimento, e le quattro manine dalle dita sapienti
sono i principali strumenti del loro ardito volteggiare.
Sono bestiole minute e delicate.






Occhi intelligenti, pelo rossiccio e coda gonfia.
Le volpi sono tra noi: hanno conquistato gli spazi urbani. Colonizzato Londra e le altre città inglesi,
così come Parigi, Copenhagen e Stoccolma dove più cucciolate sono state osservate giocare
presso il Palazzo Reale. Sono i nuovi, furbissimi, clandestini di città. Qualche segnalazione della loro
 presenza anche a Milano nel 2005. A Roma in parchi e giardini sono presenti ormai da anni
dove le mamme portano a spasso i loro volpini, a caccia di risorse alimentari.
Certo, hanno dovuto cambiare la loro dieta.






TOBY VA IN TRAM


Tra i compagni di vita scopriamo che alcuni di loro hanno imparato a servirsi
da soli dei mezzi pubblici. Tobi, il cane di Dino Buzzati, per esempio a Milano usava il tram 
spesso senza il suo padrone. Mentre un gatto inglese di nome Macavity, abitante a 
Wolverhampton, recentemente e per anni ha preso ogni giorno il bus  331 per andare a 
far visita a un suo amico gestore di un " fish& chips " ( un micio per niente disinteressato )
I colombi londinesi invece preferiscono la metropolitana. Documentati dal New Scientist che ha fotografato uno di questi uccelli che entrava nella metropolitana per farsi trasportare da una stazione
all'altra. La pigrizia non appartiene solo agli umani.






Come dimostrò Darwin noi animali siamo tutti parenti.
Stiamo, infatti, tutti appollaiati su rami differenti,
sullo stesso albero della vita.



Se vi va potete leggere la prima parte di questo post








martedì 10 settembre 2013

I suoni dei miei viaggi

Quando rientriamo da un viaggio portiamo con noi
immagini, profumi, colori e sì...anche suoni  e questa volta
Monica ci propone come tema del mese

I suoni dei miei viaggi.

Ci sono viaggi che hanno una loro colonna sonora particolare
e ogni volta che ripensiamo a quel viaggio 
la prima cosa che irrompe nella mente non è l'immagine 
di un'isola lontana o la maestosità di qualche antico monumento
ma la mente si riempie dei suoni di quel viaggio, 
per esempio se penso al mio viaggio di nozze in Grecia la prima 
cosa che sento è l'incessante canto delle cicale... e così 
tante altre mete si identificano con un suono
e questi sono i suoni che ho scelto...


La voce delle campane suonate da un ragazzo in una
Yaroslav avvolta dalla nebbia che saliva dal Volga







Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c'è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera! 
Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell'aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell'umida sera.
E', quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d'oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell'ultima sera.
Che voli di rondini intorno!
Che gridi nell'aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l'ebbero intera.
Nè io ... che voli, che gridi,
mia limpida sera!
Don ... Don ... E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano, 
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra ...
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch'io torni com'era ...
sentivo mia madre ... poi nulla ...
sul far della sera.
( G. Pascoli, La mia sera )



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La voce del mare in tempesta alle isole Cayman







I ricordi, un inutile infinito,
ma soli e uniti contro il mare, intatto
in mezzo a rantoli infiniti..
Il mare,
voce d'una grandezza libera,
ma innocenza nemica nei ricordi,
rapido a cancellare le orme dolci
d'un pensiero fedele…
Il mare, le sue blandizie accidiose
quanto feroci e quanto, quanto attese,
e alla loro agonia,
presente sempre, rinnovata sempre,
nel vigile pensiero l'agonia…
I ricordi,
il riversarsi vano
di sabbia che si muove
senza pesare sulla sabbia,
echi brevi protratti,
senza voce echi degli addii
a minuti che parvero felici…

( G. Ungaretti, I Ricordi )



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La voce del silenzio negli assolati alpeggi
dell'Alta Valle Sessera







Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina al cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.

(Gibran, Da Le ali spezzate)



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Con questo post partecipo all'iniziativa di Monica,
autrice di Viaggi e Baci,
 Il senso dei miei viaggi


















Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")