martedì 17 settembre 2013

Il mistero dei gatti volanti




Lui si chiama Wasabi ed è finito sulle pagine del Daily Mail perchè è caduto
dall'11mo piano di un grattacielo, cieca 40 metri di altezza, a Juneau,in Alaska.
Stephanie, la giovane proprietaria della micia, si è accorta che l'oggetto del desiderio
di Wasabi, in punta sul cordolo del balcone,era una mosca.
E' corsa per afferrarla, quando Wasabi è scattata sulla mosca che però ha capacità
di volo molto più sviluppate dei gatti...Stephanie, con il cuore in gola, ha visto il puntino
per terra che non si muoveva e ha preso di corsa l'ascensore intuendo che non c'era
più niente da fare.





Arrivata in strada però ha sentito Wasabi lamentarsi: era ancora viva e incredibilmente 
l'ha vista alzarsi dal selciato e fare alcuni passi, per quanto dolorante e claudicante.
Portata dal veterinario Wasabi se l'è cavata con qualche chiodo piantato nelle ossa
fratturate e una prognosi di sei settimane. Nessun problema per la sua vita. Ossa rotte 
a parte Wasabi sta benissimo.






La storia di Wasabi in realtà è una storia di ordinaria follia dei gatti che sono dotati
di un equilibrio ai limiti dell'incredibile e notoriamente di un'agilità fuori del comune,
tra tutti i mammiferi.
Un uomo, un cane, un coniglio o qualsiasi altro animale mi venga in mente in questo
momento, dopo una caduta da 40 metri d'altezza, sarebbero, come suol dirsi,
" da tirare su con il cucchiaino ". La maggior parte dei gatti che cade da notevoli
altezze, invece, sopravvive, anche se a prezzo di diverse fratture.





Questa " malattia " tipica dei gatti è un vero incubo per chi vive in appartamento a 
un piano alto e si trova regolarmente il micio sul cordolo del balcone  a fare la siesta o a caccia
di mosche, magari al tramonto, quando la luce viene a mancare 8 per noi ma non per lui ).
Gli americani hanno coniato il termine " High Rise Syndrome " ( Sindrome della Caduta dall'Alto )
e costituisce un paragrafo importante per tutti i sacri testi di patologia del gatto.






Quello che non era chiaro, almeno fino a quando gli americani non si sono messi 
seriamente a studiare il problema, era il perchè i gatti che cadevano dai piani alti, 
avessero un tasso di sopravvivenza superiore a quelli che cadevano dai piani intermedi.
Fino al secondo, terzo piano, specie se sotto non ci sono ostacoli e il fondo è erboso
un gatto giovane e sano non si fa di solito neanche un graffio, mentre, a cominciare dal quarto
fino al settimo, i traumi si fanno maggiormente gravi ma soprattutto aumenta la mortalità.
Oltre il settimo piano paradossalmente diminuisce la mortalità anche se a prezzo di notevoli
traumi alle ossa? Perchè






Un paio di università americane si sono accordate per sciogliere l'arcano e ci 
sono riuscite, filmando, con una speciale telecamera, la caduta dall'alto dei gatti.
Va da sè che sotto a tutti i " volontari " c'era un tappeto particolare in grado di assicurare
la loro assoluta incolumità. Il risultato è questo: quando un gatto cade da una grande altezza,
cade in una specie di oscuramento dei sensi che gli permettere di distendere completamente
il corpo e farlo atterrare distribuendo l'impatto su ogni suo centimetro.
I gatti che cadono da piani intermedi invece non hanno il tempo di cedere a questo stato 
e s'irrigidiscono, aumentando i danni del contatto con il suolo. 
Provate a fare un piccolo salto stando rigidi come baccalà o piegando le ginocchia
e capirete come funziona.






Anni fa si faceva un gran parlare del " gatto paracadutista di New York" 
che è caduto otto volte dal 14mo piano di un grattacielo di Manhattan, sopravvivendo
sempre seppur con chiodi e bulloni ovunque.
Gli è stata fatale la farfalla della nona volta. D'altronde per gli americani i gatti hanno
nove vite, Lui le aveva esaurite.





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Miracolati


Copper la garagista

Copper ha 9 anni e vive a New York. 
Nel 2011 è volata dal 14mo piano cadendo sul tetto
di un garage senza danni






Sugar, a capofitto

A Boston nel marzo 2012 un gatto
di nome Sugar è caduto dal 19mo piano
di un grattacielo senza riportare danni






Baxter, spinto giù

Nel dicembre 2001 Baxter,
felino di Seattle, spinto da una finestra
è caduto dall'11mo piano.
Neanche un graffio.






Garfield, prova finestra

Garfield, gatto curioso e
 innamorato delle finestre, è volato
per più di 36 metri da un grattacielo
di Glasgow. Illeso






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( Fonte Il Giornale del 9 settembre 2013
fotografie dal web )

















10 commenti:

  1. Ciao Antonella,
    allora è vero!!! i gatti hanno realmente 7 vite, mamma mia!!! una mia vicina di casa aveva un gatto e puntualmente camminava sulla ringhiera e poi si lanciava dal 3 piano come se nulla fosse solo per infilarsi sotto alla macchina della padrona, che poverina impazziva per tirarlo fuori.
    Comunque l'importante è che la storia sia a lieto fine anche se vederlo ingessato mette tenerezza.
    un abbraccio e buona giornata

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    1. Hai letto che storie? Hanno davvero 7 vite, anzi 9 come dicono gli americani.

      Anche quello di mia sorella è caduto dal terzo piano...si è rotto il bacino ed è guarito perfettamente...

      Un grande abbraccio.
      Antonella

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  2. Meno male che abito a pianterreno... Però poveracci i gatti dell'esperimento, perché anche se protetti all'impatto dev'essere comunque uno shock!

    In ogni caso, io li adoro i gatti. Il mio poi, a volte mi fa impressione, è quasi "umano".... sembra addirittura che parli...

    Buona giornata Antonella!!

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    1. Ciao Cinzia, io credo che i nostri animali alla fine diventino davvero quasi umani...imparano a parlarci, prendono le nostre abitudini...vivono la vita che viviamo noi.

      Ti auguro un buon pomeriggio.
      Antonella

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  3. ciao
    meno male che queste storie sono finite bene. Sai da piccola avevo una micina di nome Titta, è caduta da un fienile....che spavento. Meno male che non si è fatta nulla. Poi ha fatto una brutta fine :-(, è stata avvelenata insieme ai suoi cuccioli Harlock e Felix. Io andavo alle elementari però mi ricordo ancora di loro e i miei micini sono sempre nel mio cuore.

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    1. E' vero, i nostri piccoli amici diventano parte di noi e non li dimentichiamo mai...anche quando purtroppo ci lasciano.

      Ciao, buona giornata.
      Antonella

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  4. Antonella, questo post è bellissimo! Mi hai fatto sorridere e allo stesso tempo riflettere su questi animali che, sono sempre più convinta, sono unici nel loro genere. La gatta che avevo prima (quella con cui sono cresciuta) è cascata dal 6° piano e purtroppo non è stata fortunata, (probabilmente perchè era anche un po’ anzianotta), per me è stato come perdere una persona di famiglia, mi è dispiaciuto tantissimo. Condivido volentieri il tuo post sulla mia pagina Facebook :-)

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    1. Ciao Silvia, i nostri amici diventano davvero parte della famiglia e quando purtroppo ci lasciano soffriamo come per la perdita di un familiare...
      Grazie per la condivisione su fb, a presto.
      Antonella

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  5. Tutte cose che non sapevo,
    cado dalle nuvole!
    Ciao.

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  6. Ciao volevo raccontarvi la mia esperienza. Ad Agosto dello scorso anno un gatto da me affidato Anubi è caduto dal VI piano. E' sopravvissuto all'impatto anche se è stato ricoverato per diverso tempo a causa di una contusione polmonare. La stessa estate un gatto di un mio cliente non ha avuto la stessa sorte. così mi sono messa a cercare un prodotto che fosse una prevenzione alle cadute. e l'ho trovato in spagna, l'unico sistema anticaduta brevettato per ora, che nasce per i bambini e si estende ai gatti. E così ho deciso di essere il distributore in Italia, ve lo faccio conoscere mediante la ns pagina fb https://www.facebook.com/EkosystemItalia .

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")