Fine estate 1985. Il leader sovietico Mikhail Gorbaciov annuncia che i rapporti tra USA e URSS sono esplosivi, mentre a Napoli si chiude il processo a Enzo Tortora. Il 1° settembre nel Trevigiano si disputano i Campionati del Mondo di Ciclismo su Strada.
Il teatro di gara è Montello, una montagnola che sembra fatta apposta per la bicicletta e dove, ovunque ti volti, si respira aroma di Cabernet e di Prosecco. Ci arriverà anche il Giro 2018.
Qui le strade si chiamano " prese " e si usano numeri romani per distinguerle. La salita dei Mondiali è la Presa V. La si affronta 18 volte in circuito. Bisogna salire agili, altrimenti ci si ferma. I due favoriti, il nostro Moreno Argentin e l'americano Greg Lemond, si fanno dispetti per tutta la corsa.
Ne approfitta un " vecchietto ", Joob Zoetemelk, olandese, che a quasi 40 anni diventa il più anziano corridore iridato. Non era sua intenzione vincere, ammetterà con pudore. Si era mosso a due chilometri dal traguardo per favorire il compagno Van Der Velde ma nessuno lo aveva seguito.
" Lo scherzetto del supernonno " titola il Corriere della Sera, commentando la vittoria di un atleta dalla carriera un po' sfortunata: una vittoria al Tour ma anche sei secondi posti su 16 giri di Francia disputati ( un record:nessun altro ne ha portati a termine altrettanti. )
I motivi della sconfitta di Argentin? Dovuti alla cabala, dicono: la maglia con il numero 17, primo scatto al diciasettesimo giro, 17 i secondi di vantaggio massimo.
Sul Montello nonno Domenico fu fatto prigioniero e babbo vi trovò la compagna che scalzò mamma.
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