Sulla meravigliosa strada della costiera occidentale del lago di Garda si svolse, durante il Giro del 1954, una memorabile cronometro. " Hogo Koblet è il favorito di Coppi ", annunciano i giornali alla vigilia, chiedendosi se il nostro campione, intrappolato nelle retrovie della classifica, riuscirà a riscattarsi.
Domenica 6 maggio, 76 concorrenti si preparano alla corsa della verità. Seguendo all'inverso la classifica, Coppi ( tredicesimo ) parte prima di Koblet ( quarto ).
Al traguardo di Riva del Garda la folla - si parla di 300mila spettatori sul percorso - saluta l'anziano Bartali. Il " glorioso turista del Giro " chiude in 58 minuti e 56 secondi. Intanto a Gargnano è partito Coppi. Viaggia a 50 all'ora tra le luci e le ombre delle gallerie.
Poi parte Koblet, con il solito stile impeccabile. A metà gara i due sono quasi alla pari: si calcolano due secondi di vantaggio per lo svizzero. Ma ecco che succede un fatto strano. Nelle cronometro, quando un corridore viene raggiunto si deve scostare e lasciare passare il più forte.
E' il caso di Lorenzo Magni. " Ma quando magni si è sentito Koblet alle spalle", scrive Ciro Verrati sul Corriere, " ha ricevuto come una sferzata e, quasi volesse mordere il manubrio, ha centuplicato le forze. Sarebbe morto prima di farsi raggiungere e infatti non è stato raggiunto. "
I due ingaggiano una sfida pazzesca. Koblet non avrebbe sperato in niente di meglio e si lascia " tirare " dal Leone delle Fiandre, sfruttando la sua foga.
L'orgoglio di Magni punisce Coppi. Non sarà l'unica volta nella storia della rivalità tra i due.
All'arrivo Coppi segna 55 minuti e 37 secondi: Koblet lo supera di 27 secondi, a 45,679 chilometri orari di media.
Al traguardo di Riva del Garda la folla - si parla di 300mila spettatori sul percorso - saluta l'anziano Bartali. Il " glorioso turista del Giro " chiude in 58 minuti e 56 secondi. Intanto a Gargnano è partito Coppi. Viaggia a 50 all'ora tra le luci e le ombre delle gallerie.
Poi parte Koblet, con il solito stile impeccabile. A metà gara i due sono quasi alla pari: si calcolano due secondi di vantaggio per lo svizzero. Ma ecco che succede un fatto strano. Nelle cronometro, quando un corridore viene raggiunto si deve scostare e lasciare passare il più forte.
E' il caso di Lorenzo Magni. " Ma quando magni si è sentito Koblet alle spalle", scrive Ciro Verrati sul Corriere, " ha ricevuto come una sferzata e, quasi volesse mordere il manubrio, ha centuplicato le forze. Sarebbe morto prima di farsi raggiungere e infatti non è stato raggiunto. "
I due ingaggiano una sfida pazzesca. Koblet non avrebbe sperato in niente di meglio e si lascia " tirare " dal Leone delle Fiandre, sfruttando la sua foga.
L'orgoglio di Magni punisce Coppi. Non sarà l'unica volta nella storia della rivalità tra i due.
All'arrivo Coppi segna 55 minuti e 37 secondi: Koblet lo supera di 27 secondi, a 45,679 chilometri orari di media.
( Albano Marcarini
Speciale Bell'Italia Sulle strade del Giro )
( Immagni dal web )
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