" La sera prima di coricarmi o di concedermi al mio uomo, a tutto posso rinunciare tranne che a due gocce di afarsemon numero 5 "
Questa immaginaria affermazione che ricalca quella celebre di Marylin Monroe sul suo profumo preferito, potrebbe essere attribuita con la dovuta fantasia alla più celebre regina dell'antichità: Cleopatra, seduttrice infallibile dei potenti della sua epoca.
Sì, perchè la bellezza leggendaria di colei che fece cadere ai propri piedi Giulio Cesare e Marco Antonio ora non ha più segreti. Da quando Aaron Fait, un botanico italiano, ricercatore presso l'Università Ebraica di Negev, ha identificato e fatto ricrescere l'afarsemon, pianticella dalla fiorescenza gialla fonte di un profumo, a quanto pare, intenso e irresistibile; un profumo di cui la regina amava cospargersi nelle grandi occasioni.
La pianticella cresceva abbondante nelle piccole oasi vicino alle rive israeliane del Mar Morto. E proprio qui, in un centro non lontano da Masada ( famosa per il palazzo di re Erode ), Cleopatra soggiornò più volte: Erode , per interessi personali più che per amicizia sincera, regalò a lei e a Marco Antonio una sorta di Beauty farm, dove gli amanti più famosi dell'antichità passavano lunghi soggiorni romantici e si dedicavano alla remise en forme.
Non mancavano - immagino - passeggiate al chiaro di luna e cenette romantiche tra i due, legati da amore sincero e passione travolgente. E la regina per far breccia nel cuore del suo uomo pensò di usare il segreto della bellezza delle donne locali: un profumo intenso, che si otteneva da una piccola pianta, che solo lì cresceva e alla quale la presenza dei sali del Mar Morto conferiva una fragranza pregnante e potentemente femminile: l'afersemon appunto, che da quel momento fu prodotto in scala industriale e che diventò di gran mada tra le matrone romane, costantemente impegnate a sedurre attempati senatori ( come leggiamo nei versi di Ovidio ).
L'azione travolgente di un'essenza quasi miracolosa, tale da inebriare l'olfatto dei baldanzosi giovani di 2.000 anni fa, veniva poi adeguatamente completata da altri efficaci prodotti di bellezza, che hanno contribuito a rendere leggendario il fascino della regina d'Egitto. Prodotti cosmetici del Mar Morto, come fanghi e sali calcarei ( e di quarzite ) estremamente indicati per gli inestetismi della pelle e per altre impurità cutanee grazie appunto alla ricchezza di elementi minerali e salini di quelle acque erano in voga nella cosmesi dell'epoca.
Si poteva già allora soggiornare in avveniristici cebtri di bellezza e di benessere, coccolati e seguiti da esperti: un autentico must per nobili e ricchi possidenti della Roma imperiale.
In Egitto poi la profumazione del corpo era sempre stata indice di pulizia e di cura per il corpo, e ovviamente di precisa volontà di sedurre e di far breccia nei sensi del partner. Le regine del Nuovo Regno ( 1552 - 1069 a.C. ), le splendide Grandi Spose Reali dei faraoni, come Nefertiti o Nefertari
, per citare le più famose, ma anche donne di tutte le età e di tutti i ceti socili, amavano cospargersi di oli e profumi nelle occasioni galanti, nella vita comune e soprattutto nell'intimità.
Famose erano le fragranze prodotte sull'isola di Cipro e proprie della macchia mediterranea ( pino silvestre, bergamotto, agrumi ): la più antica fabbrica di profumi ( 2000 anni prima di Cristo ) è stata ritrovata a Cipro dall'archeologa italiana del CNR Maria Rosaria Belgiorno, che ha appurato una produzione di profumi su vasta scala, destinata soprattutto all'esportazione.
E ora gran parte di queste profumazioni potrtebbero riprendere, grazie ad Aaron Fait e alle sue ricerche: l'afarsemon è stato fatto ricrescere e viene coltivato in particolare nel lussureggiante giardino botanico del kibbuz di Ein Gedi, vicino al Mar Morto. L'intenzione di Fait va oltre. Intende ridare vita a numerose piante, da cui si traevano i profumi antichi, riproducendone anche l'intensità, che era- sembra - molto più marcata di quella dei profumi attuali, in vista di una possibile commercializzazione.
Famose erano le fragranze prodotte sull'isola di Cipro e proprie della macchia mediterranea ( pino silvestre, bergamotto, agrumi ): la più antica fabbrica di profumi ( 2000 anni prima di Cristo ) è stata ritrovata a Cipro dall'archeologa italiana del CNR Maria Rosaria Belgiorno, che ha appurato una produzione di profumi su vasta scala, destinata soprattutto all'esportazione.
E ora gran parte di queste profumazioni potrtebbero riprendere, grazie ad Aaron Fait e alle sue ricerche: l'afarsemon è stato fatto ricrescere e viene coltivato in particolare nel lussureggiante giardino botanico del kibbuz di Ein Gedi, vicino al Mar Morto. L'intenzione di Fait va oltre. Intende ridare vita a numerose piante, da cui si traevano i profumi antichi, riproducendone anche l'intensità, che era- sembra - molto più marcata di quella dei profumi attuali, in vista di una possibile commercializzazione.
" Cleopatra, come narra Plutarco nella " Vita di Antonio ", gradiva i profumi shock. Quando si recò a Tarso ( attuale Turchia ) per sedurre Marco Antonio, lo fece su una anve con le vele impregnate di forti profumi erotici e con fanciulli e fanciulle che danzavano nudi a prua. Uno stile che era quasi un marchio di fabbrica.
( Fonte Aristide Malnati )
( Fotografie dal web )
( Fotografie dal web )
Grazie per questo aneddoto storico sulla regina Cleopatra. Di lei si parla solo delle sue perversità, mettendo all'ombra la sua grande cultura.
RispondiEliminaGrazie a te Michela per aver apprezzato questo articolo, è vero, di Cleopatra si ricordano sempre i lati negativi mentre invece era una donna di grande forza e cultura.
EliminaCiao, a presto.
Antonella
Questo mi dice che gli uomini, anzi no, le donne, in sostanza non sono mai cambiate nell'arco dei millenni. La voglia di sedurre aiutandosi con tutto quello che può aiutare ad eccitare i sensi continua ancora oggi.
RispondiEliminaE' molto piacevole il tuo modo di raccontare, parli di Cleopatra come se fosse una di noi, appunto.
Peccato io non riesca a vedere le immagini. Non so se è un problema del mio pc o se il tuo blog è troppo carico di foto.Ne vedo solo quattro dalla penultima indietro.
Ciao Ambra, mi spiace molto per il problema delle foto, non so da cosa possa dipendere, nessuno degli altri lettori mi ha parlato di questa difficoltà. Spero si risolva in fretta.
EliminaE' vero, sono passati secoli e secoli ma la voglia di sedurre delle donne non è cambiata e i metodi usati per farlo nemmeno.
Ciao, ti auguro una buona giornata.
Antonella
Interessante post cara Antonella!!!
RispondiEliminaTomaso
Grazie Tomaso, felice che ti sia piaciuto.
EliminaAntonella
Tutto interessante come al solito.
RispondiEliminaIl primo quadro che mostri credo che sia di Artemisia Gentileschi
c'ha una bella storia dietro, una di quello che te sai raccontare bene.
Ciao.
Ciao Massimo, sì, Artemisia Gentileschi gran bella storia, il primo processo per stupro un giorno o l'altro la racconterò come si deve.
EliminaCiao, felice giornata.
Antonella
Che curiosa questa cosa, non la sapevo proprio
RispondiEliminaUn abbraccio
Monique
Grazie Monique, a presto.
EliminaAntonella
Ciao Antonella,
RispondiEliminasono molto curiosa di conoscere l'odore di questo profumo cosi forte.
Cleopatra era un'ammaliatrice in tutto...
Io, in verità, preferisco le fragranze leggere con note speziate.
bacione e buona serata
Ciao Audrey, io sono per i profumi un po' pesanti, persistenti dolci e speziati e questo profumo mi intriga tanto...chissà se riusciranno, davvero, a riprodurlo!
EliminaUn grande abbraccio.
Antonella
Interessante scritto e spiegato molto bene ... Brava Antonella .. come sempre .. ciao Serina
RispondiEliminaCiao Serina, che bella sorpresa! Faremo una competizione tra la nostra Acqua di Biella e questo profumo di Cleopatra...
EliminaUn grande abbraccio.
Antonella
Io non amo i profumi forti, anzi non metto nemmeno il profumo (anche se mi piace odorarlo), però l'idea di mettermi il profumo di Cleopatra mi intriga!
RispondiEliminaHai ragione, l'idea di indossare il profumo di Cleopatra è intrigante al di là del fatto che si possa amare o meno il profumo.
EliminaTi auguro una buona giornata.
Antonella
Interessante ! Non avevo mai sentito parlare di questa pianta afarsemon . sarebbe bello poter riprodurre queste piante da cui si ricavavano gli intensi profumi , in voga nell'antichità. Un saluto
RispondiEliminaCiao Mirtillo, hai ragione davvero affascinante la riscoperta della piantina e il sogno di poter, un giorno, riprodurre il profumo di Cleopatra.
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Caspiterina, si dava da fare parecchio Cleopatra! anche a me piacciono molto i profumi, non trascorro giorno senza tre gocce del mio profumo preferito. Anche se non devo sedurre nessuno, ma piace alle mie narici.
RispondiEliminaGrazie Antonella, delle sempre tue ricche notizie.
Un abbraccio.
Dani
Ciao Daniela, come te anch'io amo "indossare " ogni giorno il mio profumo. Non per sedurre ma perchè mi piace sentirmelo addosso e sui vestiti.
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Cleopatra era una donna eccezionale,intelligente,colta,poliglotta,stratega e raffinata politica ed aveva fascino da vendere.
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