“Nei simboli si osserva un vantaggio nella scoperta
che è maggiore quando esprimono concisamente l'esatta natura di una cosa
e nel contempo la raffigurano; allora infatti la fatica del pensiero è fantasticamente ridotta.”
Leibnitz
Questo mese Il senso dei miei viaggi è ideato e gestito da Audrey autrice del blog
Borderline
la citazione di Leibniz, che leggete qui sopra, e il suo modo per presentarci
uno tra i più stimolanti argomenti che questa iniziativa ci abbia mai portati a considerare:
" Il simbolismo dei miei viaggi "
Il viaggio stesso è, a mio parere, uno dei più grandi simboli appartenenti all'umanità
intera, il viaggio inteso come simbolo del viaggio della vita e in particolare il viaggio che la mente
e lo spirito dell'uomo compiono percorrendo la propria vita. Un viaggio meraviglioso e drammatico che intraprendiamo quotidianamente e che quotidianamente ci fa crescere in esperienza e cultura fino a diventare
le persone che siamo, uniche ed irripetibili.
E che cosa sarebbe il grande viaggio della vita se all'interno di esso ogni tanto non facesse capolino anche la fantasia e con la fantasia il sogno?
Il sogno che ci aiuta a superare momenti difficili, il sogno in cui la fantasia gioca con la mente
e crea suggestioni e storie e paradossalmente certezze a cui ci fa tornare con la mente quando
abbiamo bisogno di " Isole Felici "
E questo viaggio è pieno di simboli, quelli comuni a tutta, o quasi, l'umanità:
la colomba che simboleggia la pace,
la spirale che simboleggia la sequenza dei numeri di Fibonacci, l'albero di Natale,
le fedi matrimoniali a rappresentare simbolicamente il matrimonio, simboli che nascono dalla cultura
dei popoli
e poi i simboli che ognuno crea per se stesso, per rappresentarsi o rivivere qualche cosa di importante,
tutti noi abbiamo una simbologia personale e sicuramente il viaggio è un momento in cui la mente
è quasi più disposta a creare nuove simbologie e con esse nuovi sogni e fantasie
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La pietra su cui appoggiano le mie radici
( Pescopagano e la Basilicata )
Per tanti anni mio marito ed io abbiamo trascorso parte delle nostre vacanze in Basilicata,
nel paese d'origine di mio papà, Pescopagano.
Durante uno di questi viaggi sono casualmente passata davanti la casa che era stata dei miei nonni,
dove erano vissuti loro, i miei zii e, ovviamente mio papà fino al momento, negli anni '50,
della loro partenza per l'Argentina. Non conosco dopo la sua vendita che vicissitudini abbia
avuto la casa, resta il fatto, che è rimasta gravemente lesionata durante il sisma che ha colpito l'Irpinia.
Bene, sono passata davanti a questa casa e ho visto, con piacere che erano iniziati i lavori di ristrutturazione,
e, per la prima volta l'ho guardata con attenzione ed ho visto quello che non pensavo mai di vedere, quello
che è diventato il più grande simbolo della mia vita...ho visto il portale in marmo su cui era inciso
il nome e il cognome del nonno e l'anno di costruzione della casa....ho pensato solo a una cosa " lo voglio, lo voglio a qualsiasi costo " Era l'ultimo giorno di vacanza, stavo partendo per tornare a casa ed ero disperata...
Un pensiero fisso: " Lo distruggeranno, cosa se ne faranno mai di un portale con inciso il nome di un'altra
persona...sì. lo distruggeranno " Ho mosso mari e monti, telefonate, fax, contatti che con tutta
probabilità i nuovi proprietari non capivano nemmeno...e qualche giorno prima di Natale il lastrone di marmo
è arrivato a casa mia...ora, restaurato a dovere, è un tavolo davanti ai divani ma è molto di più, simboleggia la famiglia, sono le mie radici che sono andata a riprendermi in uno sperduto paesino del sud e che mi sono
portata qui in un altrettanto sperduto paesino del nord. Quella pietra è mio nonno, mia nonna,
i miei zii che non conosco di persona ma che ci sono, è il mio papà...quella pietra è il simbolo della vita di
una famiglia.
" La vera vocazione di ognuno è una sola,
quella di conoscere se stessi "
( H.Hesse )
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I bicchieri da cui beviamo serenità
( Arezzo )
Durante i nostri vagabondaggi attraverso l'Italia, un anno, ci siamo fermati per alcuni giorni
ad Arezzo, viaggio di cui ho già avuto modo di parlare nel corso di questa iniziativa,
e ricordo che già allora scrivevo che questo viaggio potrebbe essere definito il viaggio perfetto,
noi eravamo in stato di grazia, il tempo splendido, la città meravigliosa, una disposizione d'animo giusta,
quella disposizione che solo i lunghi viaggi in macchina riescono a darci.
Ed è durante questo viaggio che mio marito ed io ci siamo incantati davanti alla vetrina di un antiquario
a guardare dei bicchieri...e a sognare davanti a quella meraviglia di cristallo.
Siamo entrati nel negozio e...toccarli ed innamorarsi è stata una cosa sola...non so come ma da quei bicchieri bevevamo serenità...quella serenità che poi ti resta dentro e che ti fa star bene per tanto tempo
anche se non riesci a capire il perchè... forse una magia!
Siamo usciti dalla bottega con il pacchetto dei bicchieri in mano...
Ora non sto a dilungarmi sul significato simbolico del bicchiere in sè e sul significato che in particolare la psicoanalisi affida a questo oggetto...io so che da quel momento quei bicchieri per noi sono diventati
il simbolo della perfezione della vita di coppia, ogni volta che c'è un dissidio, uno screzio, un problema...
il modo per far ritornare la calma, per tornare a vedere le cose nella giusta prospettiva è bere...serenità dai bicchieri di Arezzo, quasi celebrassimo un rito segreto ed esclusivamente nostro
usando un nostro, e solo nostro, particolare simbolo
" L'occhio non vede cose ma figure di cose
che significano altre cose "
( I.Calvino )
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" Il Tempo Ritrovato " e la conoscenza di me stessa
( Tra Basilicata e Puglia sulle tracce di Federico II )
Il tempo ritrovato non è solo il titolo dell'ultimo libro della grande opera di Proust
Alla ricerca del tempo perduto,
e nemmeno, più modestamente, del mio blog, Il tempo ritrovato è anche il nome della mia casa.
Pensandoci adesso mi accorgo che io sul blog non scrivo mai delle mia più grandi passioni e, stranamente,
questo post mi ha portata a citarle tutte e due: la psicanalisi e l'imperatore Federico II...
Era l'anno in cui avevamo comperato questa casa, la ristrutturazione era appena iniziata...era, ed è,
la casa dei miei sogni...non è la casa dove sono nata ma è una vecchia casa ed ha tutte le caratteristiche
che io cercavo, tante scale di pietra, tanto ferro battuto, un piccolo cortile un po' appartato,
un bosco alle spalle, le montagne davanti alla finestra...all'epoca non ci si arrivava nemmeno in macchina...
era ed è una casa dove il silenzio e la pace sono frequentatori abituali, una casa in cui è facile ritrovare il proprio tempo perduto e anche il tempo perduto della casa stessa, ristrutturandola e
restaurandola con calma e pazienza ascoltando lei e non noi...
Quell'anno il nostro consueto viaggio verso il sud era tutto incentrato su Federico II e così ogni mattina
lasciavamo Pescopagano per seguire le tracce del grande imperatore. Quelle della Basilicata, Pescopagano stesso, erano le zone di caccia predilette da Federico i castelli dell'imperatore sono tantissimi Pescopagano , Lagopesole ( il castello in cui lo Stupor Mundi scrisse il suo Trattato sulla Falconeria, ad oggi ancora insuperato ). Quelle della Puglia sede dei più grandi e affascinanti castelli federiciani, uno su tutti
Castel del Monte, il più misterioso ed esoterico dei castelli del Puer Apuliae...
Bene, durante questi vagabondaggio a seguito della corte dell'Imperatore ci siamo ritrovati in un vicoletto
del paesino di Calitri ( Sul confine tra la Campania e la Basilicata ) e abbiamo scoperto una bellissima e antichissima bottega dove due fratelli lavoravano in modo squisito la ceramica. In macchina stavamo proprio dicendo che prima di andarci ad abitare avremmo dovuto trovare un nome per la nostra casa,
un nome che fosse anche il simbolo di quello che per noi avrebbe dovuto rappresentare...un posto dove
avere il tempo per conoscere noi stessi...dove il tempo passato e dimenticato potesse agevolmente
tornare alla mente...ed ecco " Il tempo ritrovato ", ed ecco l'idea di far realizzare dai due fratelli
la targa che c'è all'entrata della nostra casa...Le vacanze sono finite ed a Novembre è arrivato il corriere
con la cassa che conteneva l'oggetto che sarebbe poi diventato il simbolo della nostra vita...
" E poi ho capito che dovevo conservare un posto immacolato
dove non avrei mai più potuto mettere disordine.
Dentro di me "
( A.Bacci )
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" E pensavo, dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà...
noi corriamo sempre in una direzione, ma quale sia e che senso abbia chi lo sa...
restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
le luci, nel buio, di case intraviste da un treno:
siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."
( F.Guccini, Incontro )
Con questo post partecipo all'iniziativa
Il senso dei miei viaggi
questo mese gestita da Audrey autrice del blog