" Fino a quando non renderemo il natale un occasione
per condividere i nostri buoni sentimenti
tutta la neve dell'Alaska
non servirà ad imbiancarlo "
E' con emozione che per il secondo anno
vi offriamo come dono per le Feste il nostro
Fatterellando Natale
e ci apprestiamo a ricominciare lì, dove ci eravamo interrotte
lo scorso anno.
Audrey, nel suo blog, vi parlerà dei simboli del Natale
ed io vi accompagnerò in giro per l'Italia
a caccia di tradizioni
PIEMONTE
Il Natale in Piemonte viene spesso celebrato attraverso sacre rappresentazioni,
presepi scultorei ( per conoscere tradizioni e simbologia del Presepio leggi
qui ),
che per l'occasione vengono esposti al pubblico e presepi viventi.
I Pastour, i Pastori, è la messa in scena dell'adorazione popolare del Bambino Gesù,
diffusa in tutto il Piemonte.
Personaggio tipico è "Gelindo", che nella notte di Natale guida i pastori
verso la chiesa dove i figuranti porgeranno le loro offerte al Salvatore.
Recitata in dialetto alessandrino, tratta della storia di poveri pastori alessandrini che vanno
ad adorare Gesù Bambino: una rappresentazione che mescola il sacro e il profano,
con frequenti riferimenti satirici alla realtà contemporanea,
scherzi e battute dei protagonisti.
Tradizionale del Piemonte è anche il vischio, che cresce spontaneo in molte aree
ed è simbolo di buon augurio sotto le feste natalizie.
( Per la leggenda del vischio leggete
qui )
VALLE D'AOSTA
Il Natale valdostano è all'insegna della tradizione,
che trascorre tra eventi religiosi e animazioni, concerti e manifestazioni dell'artigianato.
Ai piedi del Monte Bianco i simboli della festa si rifanno alla cultura e
ai valori tipici della gente di montagna: ospitalità, amicizia, semplicità e gusto della tradizione, permettendo ai visitatori di trascorrere in un clima sereno il periodo natalizio.
In ogni via si trovano artigiani e artisti che presentano le loro creazioni,
tra cui sculture, opere di intaglio, pittura su ceramica, patchwork, addobbi natalizi,
composizioni di fiori secchi e candele.
La musica sacra, popolare o tipicamente natalizia risuona in numerose località.
In tutte le parrocchie della regione il Natale è celebrato con la Messa di mezzanotte.
La consuetudine vuole che al termine della funzione vengano distribuiti dolci, panettone,
cioccolata calda e vin brulé.
Tipica è poi, in numerose località, l'usanza di allestire un presepe vivente,
spesso animato dai bambini, mentre gli adulti rappresenteranno le attività del passato
per le vie dei borghi, offrendo bevande e spuntini ai visitatori.
Chi vorrà potrà provare l' ebbrezza di passeggiare a cavallo o in carrozza
nel cuore dei borghi valdostani e i bambini potranno incontrare
LOMBARDIA
In Lombardia, soprattutto a Milano, il Natale è sinonimo di Panettone.
Pare che esso prenda il nome da un certo Toni, garzone di fornaio,
che decise di arricchire il semplice pane di tutti i giorni con ingredienti costosi e pregiati:
burro, uova, zucchero, uvette e frutta candita, forse per far piacere ad una bella golosa.
Non bisogna dimenticarsi però anche la tradizione, più recente, dei mercatini e delle bancarelle che animano le vie delle città lombarde per tutto il mese di Dicembre.
Da segnalare soprattutto il tradizionale Mercatino di Natale di Livigno che,
che oltre agli oggetti di artigianato, decorazioni e addobbi per l'albero di Natale,
propone stands gastronomici che servono leccornie come castagne, noci, mele,
il tipico panpepato, dolci fritti e lo squisito vin brulé.
L'atmosfera è resa ancora più suggestiva dalle canzoni natalizie.
Per tutto il periodo dell'avvento in tutte le case di Livigno saranno accese delle candele,
come vuole l'antica tradizione alpina.
LIGURIA
La Liguria è una delle regioni che mantiene viva la tradizione del ceppo di Natale.
Anticamente a Genova, il ceppo natalizio veniva offerto al Doge dalle genti della montagna
in una pittoresca cerimonia pubblica chiamata col bellissimo nome di confuoco;
il Doge poi, ricevuto il dono, versava sul tronco del vino e dei confetti tra la gioia dei presenti.
Oggi la tradizione è portata avanti nelle singole case
ma presepi, mercatini e fuochi d'artificio ricreano parzialmente il rito della cerimonia pubblica.
Oltre a spettacoli, messe di mezzanotte e brindisi in piazza,
non possono mancare i consueti concerti natalizi: dal 20 al 24 la musica si fa per strada,
con tanto di Babbo Natale che distribuisce doni.
Una tradizione sicuramente più recente è quella dei mercatini di Natale,
che si affiancano alle più tradizionali fiere nostrane e rappresentano
un appuntamento con prodotti artigianali, gastronomia, spettacoli.
Una vera e propria peculiarità del levante resta invece quella del Natale subacqueo,
che accomuna La Spezia, Porto Venere, Lerici e Tellaro
con processioni in acqua, spettacoli pirotecnici e giochi di luce,
nonché la nascita del Bambino adagiato in una conchiglia.
A seguire, spuntino ristoratore a base di latte e castagne.
VENETO
Il Veneto, come altre località limitrofe,
per il periodo Natalizio si arricchisce di bancarelle e mercatini.
Intorno alla ricorrenza di Santa Lucia, che risale addirittura al Medioevo,
vi sono varie manifestazioni che culminano con i tradizionali banchéti de Santa Lussia,
in piazza Bra a Verona.
Lo scenario è reso ancora più suggestivo dalla bianca stella cometa d’acciaio che esce dall’Arena,
ormai acquisita come simbolo del Natale a Verona.
Alcuni giorni prima e dopo questa festa, si può passeggiare tra i banchetti di questo mercatino e assistere a spettacoli improvvisati di venditori,
assaggiare mille golosità provenienti da diverse regioni d’Italia,
o acquistare piccoli giocattoli.
A Venezia invece tornano i mercatini di Natale in Laguna,
che con i numerosi eventi che faranno da sfondo a tutta la manifestazione,
diventeranno un vero e proprio luogo d’incontro e di recupero della tradizione.
Per i buongustai ovviamente non mancherà il “Campiello dei golosi”:
uno stand con prelibatezze gastronomiche da tutta Italia.
Anche Cortina D'Ampezzo si addobba per le feste:
nei numerosi mercatini troverete in vendita presepi di legno, composizioni di fiori secchi,
addobbi per l'albero e per la casa, candele fatte a mano, arredi e tessuti natalizi
e molte altre cose originali.
Immancabile l’angolo di ritrovo con vin brulé e biscotti caldi.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Il Friuli Venezia Giulia vanta antichissime tradizioni natalizie
che si manifestano nelle rappresentazioni sacre dei presepi e in quelle,
più profane ma non meno magiche, dei mercatini d’Avvento.
Da dicembre a gennaio, dal mare alla montagna, il folclore e le antiche leggende di origine mitteleuropea rivivono nelle piazze e negli angoli più suggestivi di tutta la Regione,
in un tripudio di tradizioni, vin brulé e mele caramellate.
Tra i mercatini delle città del Friuli Venezia Giulia: il più antico e sentito è la Fiera di San Nicolò,
il vecchio santo con la lunga barba bianca che porta i doni ai bambini buoni la notte del 6 dicembre. Sulle bancarelle, dolci, giocattoli, oggetti di artigianato e idee regalo per tutto il mese di dicembre.
TRENTINO
In Trentino la festa più attesa dell’anno, il Natale, ha il sapore della tradizione
e della cultura mitteleuropea alpina.
I centri storici si animano con le luci, i colori, i profumi e le melodie dei mercatini di Natale
e delle loro caratteristiche bancarelle.
In omaggio alla tradizione alpina, i banchetti degli espositori si sono trasformati
in casette di legno traboccanti di doni, dolci e spezie della tradizione.
In queste zone è usanza per i bambini possedere un calendario speciale per il mese di dicembre;
ogni giorno i bambini al mattino aprono una delle finestrelle del calendario,
se ne trovano trovano nelle forme più svariate.
Nella forma più tradizionale dietro ad ogni finestrella si trovava un disegno
o un'immagine legata all'Avvento fino ad arrivare alla Natività.
Oggi i calendari possono addirittura nascondere dietro alle finestrelle dolci, cioccolatini o caramelle.
Come in Germania, anche in Trentino, il 6 dicembre Sankt Nikolaus visita le città,
i paesi e le case per portare dolci e doni ai bambini buoni.
Un tempo, in Alto Adige, la notte della Vigilia di Natale
ci si recava a messa la sera tardi per festeggiare la Natività.
Ancora oggi questo rito si ripete in tutte le parrocchie con funzioni religiose molto intense,
chiamata "Christmette".
In molte località alla fine delle messe ha luogo un concerto di strumenti a fiato particolare,
poiché i suonatori si recano sui campanili delle chiese e da lì i suoni delle melodie natalizie si diffondono nella notte.
EMILIA ROMAGNA
In Emilia Romagna il Natale è per tradizione l’albero decorato e il presepe,
con i Re Magi che partono da lontano e seguendo la stella cometa
di giorno in giorno si avvicinano alla grotta col Gesù Bambino, con il loro carico di doni.
Arriveranno per l’Epifania, il 6 gennaio quando anche i bambini, in ricordo di quell’antico omaggio, riceveranno dolci e regalini.
Da città a città cambiano i nomi e gli eventi di contorno ma la sostanza e le date sono le stesse:
a Bologna troviamo la Fiera di Natale e la Fiera di Santa Lucia,
a Ravenna e Rimini i Mercatini di Natale, a Piacenza i mercatini Farnesiani,
a Ferrara il Mercato di Natale, a Forlì e a Cesena la Fiera di Natale,
e poi ancora tanti e tanti altri mercatini di Natale in tutta la regione.
In ogni città la piazza principale e le vie del paese si animano di saltimbanchi e giocolieri
con un variopinto mercato di prodotti tipici tra cui spicca il torrone artigianale .
Sono tanti i presepi, artistici, viventi, meccanici che decorano le chiese o le piazze.
MARCHE
Già alla fine di novembre le piazze e i vicoli dei centri storici marchigiani iniziano ad animarsi
e ad abbellirsi in vista del Natale e, anche se il freddo si fa più pungente,
le luci e le musiche invitano ad uscire.
E' tempo dei mercatini di Natale, una tradizione europea che rivive anche tra i borghi marchigiani,
di concerti in chiese e teatri, di presepi viventi, di fiere e di spettacoli itineranti.
Le Marche sono la regione ideale per andare alla scoperta di tradizioni e sapori perduti,
questa regione non è stata del tutto contaminata dai ritmi frenetici che sono propri delle realtà metropolitane.
TOSCANA
Tra le varie manifestazioni natalizie toscane,
quella di Lucignano vanta una notevole tradizione nel campo del folclore,
legata in qualche modo alla sua condizione di borgo agricolo.
Il suo centro storico, ospita a dicembre una antica manifestazione
legata all'acquisto dei regali di Natale: la Fiera del Ceppo,
conosciuta anticamente anche come Fiera del Cappone,
si svolge ogni anno il sabato e la domenica antecedenti il Natale.
La Fiera del Ceppo conserva ancora oggi l'aspetto di un momento di riconoscimento collettivo.
I suoni, i colori, la moltitudine di persone che assiepano, almeno per due giorni,
le vie del paese sono degna cornice di uno spettacolo vivo e concreto.
A Siena, mentre nella chiesa di Santa Lucia si svolgono le funzioni religiose,
la benedizione degli occhi e l'offerta dei panini benedetti,
nel centro storico si svolge una fiera che è particolarmente amata dai bambini.
Oltre alle ceramiche e alle terrecotte dell'artigianato senese, vi si trovano infatti giochi,
dolciumi e le caratteristiche e coloratissime campanine di Santa Lucia.
La sera della Vigilia di Natale invece, ad Abbadia San Salvatore,
il calore del fuoco delle fiaccole e i canti delle pastorelle fanno ritornare alla memoria
ricordi antichi e si può vivere la magica atmosfera della Vigilia in un borgo medievale
illuminato a giorno.
L'origine delle "fiaccole" si fa risalire al tempo in cui gli abitanti dei villaggi
sparsi intorno all'Abbazia del S.S.Salvatore, venuti in città,
accendevano questi fuochi per riscaldarsi nella veglia di Natale,
in attesa della Messa di mezzanotte.
LAZIO
Il Natale nel Lazio è un susseguirsi di eventi straordinari,
appuntamenti culturali che spaziano dalla musica sacra ai concerti nelle piazze,
al teatro, agli appuntamenti per i più piccoli.
Già a partire dalla settimana di Natale e per tutte le festività natalizie,
a Roma sarà possibile visitare i vari mercatini natalizi nelle piazze, con le proposte dei cibi tipici destinati al veglione di Capodanno e i fuochi d'artificio .
Non mancheranno anche gli appuntamenti culturali, mostre e musei,
resteranno aperti in orari straordinari durante le feste.
Viterbo è sicuramente uno dei luoghi ideali del Lazio per vivere il Natale:
nel borgo medievale tra le suggestive piazze
(piazza S: Lorenzo è una della più belli di tutta Italia),
sono numerose bancarelle che espongono giocattoli, idee regalo, abbigliamento,
cappelli e guanti, libri, dolci di ogni tipo, prodotti tipici e il vin brulé.
In ogni caso la tradizione più attesa in questa regione è sicuramente quella della Befana è:
è lei che durante gli ultimi due secoli ha portato giochi e dolci ai bambini buoni
e carbone a quelli cattivi.
ABRUZZO
L’Abruzzo è una delle regioni che mantiene la tradizione del ceppo natalizio da ardere.
A Palena, è ancora usanza ardere tredici piccoli legni, in memoria di Cristo e degli apostoli.
Non solo, in Abruzzo si possono trovare tante altre manifestazioni folcloristiche nel periodo natalizio, come per esempio quella della TOMBA DI NATALE,
un grande falò nella piazza delle chiese, che ha luogo la notte del 24 dicembre.
Famosissima è anche la FIACCOLATA DI FINE ANNO, la notte di San Silvestro,
lungo la discesa della pista direttissima di Pescasseroli, curata per tradizione dai maestri di sci.
Sempre a Pescasseroli sono da vedere il Presepe in cartapesta a grandezza naturale e
il presepe permanente nel centro storico del paese,
con i personaggi realizzati da artigiani locali.
MOLISE
Il Molise è terra di zampogne e di zampognari.
È un importante simbolo etnico, un emblema presente in vari aspetti della storia e della cultura.
Per novena, in senso lato, si intende un rituale religioso che dura nove giorni,
ma Novena è anche il nome che si dà al brano musicale, tipico del periodo natalizio,
eseguito dagli zampognari (il brano è detto anche Pastorale o Pastorella).
L'8 e il 24 Dicembre di ogni anno, all'imbrunire, Agnone (Isernia) diventa teatro
di uno spettacolo unico ed irripetibile: ripercorrendo le tappe di un passato semi-ancestrale
gli "attori", indossando i tipici costumi agresti del secolo scorso,
sfilano per le vie cittadine portando fasci di fuoco, creando composizioni e danze suggestive.
Lo spettatore si trova, così, catapultato indietro nel tempo quando, alla vigilia di Natale,
gli abitanti del circondario si recavano in paese alla messa di mezzanotte,
illuminando, con il fuoco il buio degli impervi sentieri di montagna.
UMBRIA
Sarà perchè in Umbria nacque San Francesco
(che ricordiamo è l'inventore del Presepe nella forma che noi tutti conosciamo),
sarà perchè qui da sempre si vive una spiritualità diffusa, sarà per l'aria che si respira...
Ad ogni modo è difficile trovare un’altra regione in cui sia tanto sentita la tradizione del Natale.
Ecco quindi che nel mese di Dicembre si assiste, nelle città umbre,
a tutto un fiorire di alberi di Natale, presepi ad altezza naturale, presepi viventi,
tutte opere realizzate grazie al contribuito volontario di tante persone.
In occasione del Natale, tutte le chiese dell'Umbria celebrano solenni liturgie,
mentre quasi tutti i luoghi di culto sono allietati da concerti di musica sacra e cori natalizi.
In contemporanea, si possono ammirare presepi artistici di grande pregio
e presepi viventi in molti centri.
Particolarmente suggestivi e spettacolari sono l'Albero di Natale
allestito a Gubbio (il più grande del mondo)
e la stella cometa di Miranda, a Terni.
PUGLIA
Il Natale è il periodo dell’anno in cui si concentrano le maggiori festività:
è quindi in questi giorni che in Puglia la gente si prepara a vivere
le tradizioni che sono state tramandate e fra queste,
occupano un posto di rilievo quelle culinarie.
Esiste nella memoria di ognuno un “calendario della cucina”, uno scadenzario, quasi un’agenda,
sulla quale sono idealmente segnati piatti tipici a seconda della ricorrenza.
Si tratta di pietanze che, nella tradizione gastronomica delle comunità civiche di appartenenza, costituiscono il “distinguo”, l’identità, il codice genetico.
Così, pensando al Natale vengono immediatamente in mente "lu fucazieddu",
"li carteddate" e le "sannacchiutele".
La tradizione natalizia pugliese è però legata anche ai presepi.
La diffusione a livello popolare del presepe si realizza pienamente nel '800,
quando ogni famiglia in occasione del Natale costruiva un presepe in casa riproducendo la Natività secondo i canoni tradizionali con materiali - statuine in gesso o terracotta,
carta pesta e altro forniti da un fiorente artigianato.
CAMPANIA
A Napoli e in tutta la Campania non mancano certo i presepi,
le zampogne e i mercatini natalizi,
tradizioni arrivate da nord che però arricchiscono e rendono ancora più magiche
le feste di Natale campane.
Le preparazioni natalizie locali sono molto legate alla rinomata tradizione pasticciera:
roccoco', susamielli, divino amore, zeppole e struffoli;
tutto questo ci riconduce al periodo dell'avvento, a lunghe serate in casa, al gioco della tombola.
Il profumo delle zeppole fritte, durante la fase della preparazione, impregna tutto
le finestre chiuse e il vapore acqueo che si forma sui vetri.
Nelle famiglie le nonne hanno sempre sostenuto che
quando si preparano gli struffoli non bisogna né farsi vedere, né far sentire l'odore
alla gente invidiosa: finirebbero con lo scoppiare!
BASILICATA
il Natale dei lucani oggi come un tempo è fatto di tradizioni, profumi,
colori, festa, regali e tanta buona cucina.
Festa religiosa che, per eccellenza, riesce a mantenere vivi riti e usanze
che si trasmettono di padre in figlio.
Anno dopo anno i gesti sono sempre gli stessi: la messa, gli auguri,
aria dickensiana nelle strade...
La tradizione trova il suo punto di forza nella cucina.
In questa giornata si riscopre il piacere di una tavola imbandita e di riassaporare i gusti di una volta,
quelli appartenenti alla propria tradizione culinaria.
Non mancano però commemorazioni più emozionanti come per esempio a Matera,
dove la natura stessa offre il suo contributo al Natale: la scenografia non delude neppure i più esigenti ,
i Sassi vengono illuminati nella loro parte più suggestiva:
la rupe dell'Idris e le case sottostanti
da una gigantesca cometa luminosa, per ricreare lo splendore di un presepe naturale, scavato nel tufo
CALABRIA
L’odore aspro dell’olio fritto, misto a quello della cannella, che si spande per le strade
e i vicoli dei centri storici della Calabria, avverte che il Natale è alle porte.
Fare i cullurielli è uno dei tanti modi tradizionali di festeggiare la venuta del Messia;
secondo l’usanza, solo alle famiglie povere e a quelle a “lutto” non è consentito tale lusso.
Questo rito si svolge solitamente anche il giorno di Santa Lucia,
giorno importante e di festa nella tradizione calabrese,
preceduto da una Vigilia “di magro”, molto simile a quella di Natale.
A Corigliano sono da segnalare nel menu le trìdici cosi:
tredici varietà di frutta, fra le quali non dovevano mancare lupini, corbezzoli e mirtilli.
Per l'occasione si spillava il vino nuovo.
SICILIA
Le tradizioni musicali connesse alla celebrazione del Natale si sono mantenute,
in Sicilia, particolarmente vitali.
Con canti, musiche strumentali e azioni drammatiche si torna ogni anno a celebrare la Natività.
Il periodo preparatorio è la Novena di Natale,
che in Sicilia viene allietata dai ciaramiddari
(suonatori di cennamella, una specie di oboe, anticamente usato dai pastori).
Durante il periodo natalizio in Piazza del Popolo vengono allestiti,
sulla scenografica facciata barocca della Basilica di S. Sebastiano,
l’Albero di Natale più alto di Sicilia, e i presepi artistici degli "Iblei".
Nel centro storico si sussegue un circuito di presepi, ed il Presepe Vivente.
SARDEGNA
Nell’entroterra di una Sardegna nota ai più per le sue incantevoli destinazioni balneari,
si tramandano tradizioni natalizie dense di antiche atmosfere e sapori genuini.
Gergei e Desulo ne sono un esempio, con gli appuntamenti e gli eventi dedicati al Natale.
Vicoli, stradine in pietra, archi, cantine, granai e stalle del centro storico si animano per ospitare l’evento e fanno da sfondo alla Palestina di duemila anni fa,
qui rappresentata dai personaggi in costume d’epoca,
dalla ricostruzione delle ambientazioni e dai magici giochi di luce delle torce e delle fiaccole.
Ad accrescere la sacra suggestione, anche il profumo degli incensi
e il diffondersi degli odori caratteristici del Natale:
caldarroste, mandarini e piatti caldi tipici serviti ai viandanti.
I visitatori assistono così alla preparazione della pasta e alla cottura del pane,
alla battitura del ferro e alla lavorazione del legno
o ai giochi dei bambini che scorrazzano per strada.
Infine, tutta la comunità si riunisce intorno ad un grande falò
per scambiarsi gli auguri e consumare bevande calde e pietanze tipiche del Natale.
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La chicca di Melinda
In Messico i giorni che precedono il Natale sono caratterizzati da una popolare tradizione risalente alla metà dei XVI secolo, las posadas, che ripropone l'episodio dell'arrivo a Betlemme di Giuseppe e Maria e della loro ricerca di un luogo dove alloggiare.
In quest'occasione un corteo segue Giuseppe e Maria,rappresentati da due bambini vestiti appropriatamente, che vanno a chiedere posada, cioè ospitalità, in una casa. Prima di arrivare alla casa dove verranno accolti, si fermano a chiedere il permesso per alloggiare presso altre abitazioni che verrà loro negato.
Solo nella casa giusta si festeggia con la pignatta, frutti e dolci natalizi prima di porre la statua di Gesù nel presepe
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Proseguite la lettura da Audrey, cliccate
qui
lei vi racconterà tutto sui simboli del Natale
( le fotografie delle città sono tratte dal web )