Dispute teologiche, minacce di scismi, interventi dell'imperatore, questioni astronomiche,
errori di calendario, tradizioni agricole, quartodecimani indomiti...
Questi e altri elementi sono alla base non di un tumultuoso romanzo,
ma della variabilità della data della Pasqua.
Il principio per calcolare la data della Pasqua viene da lontano:
dal Concilio ecumenico di Nicea (325 d.c.), convocato dall'imperatore Costantino
per portare la pace nell'Impero, turbato dalla controversia ariana e
dalla divergenza circa la data di Pasqua fra i cristiani "orientali" e quelli che si riferivano
a Roma e ad Alessandria.
Fu presa questa decisione: tutti i cristiani avrebbero celebrato la Pasqua
"nella data dei Romani e degli Alessandrini".
Per l'importanza scientifica riconosciuta alla città di Alessandria, fu incaricata
la Chiesa di questa città di determinare e comunicare ogni anno a tutte le Chiese la data stabilita.
Per fissare la data della Pasqua occorreva infatti scrutare il cielo:
la sua celebrazione è stabilita infatti (tuttora) per la prima domenica
dopo la Luna piena successiva all'equinozio di primavera.
Perché questa saldatura tra data della Pasqua ed eventi celesti?
La Pasqua cristiana è legata alla Pasqua del popolo d'Israele (Pesach),
la cui celebrazione è descritta nel libro biblico dell'Esodo, al capitolo 12.
La tradizione ebraica, che considera importante la santificazione del tempo,
gode infatti di un calendario solare-lunare
e le feste ebraiche hanno antichissime origini legate alle tradizioni agricole-pastorizie
che hanno fondato la loro cultura.
Nella tradizione ebraica l'equinozio di primavera ha un valore fondante:
l'anno religioso inizia nel mese di Nissan, nel quale avviene questo equinozio.
Il calendario ebraico fa coincidere il plenilunio successivo all'equinozio al 14 Nissan:
e la Pasqua ebraica si celebra proprio nella notte tra il 14 e il 15 di Nissan,
indipendentemente dal giorno della settimana in cui cade.
La base del calcolo della Pasqua cristiana rispetta questa regola, con un piccolo adattamento:
la Pasqua è spostata al «dies domini», il giorno memoriale della Risurrezione del Signore,
ovvero la prima domenica successiva.
In base a questi calcoli, la Pasqua per i cattolici può cadere ogni anno
entro il periodo che va dal 22 marzo al 25 aprile.
Ma le complicazioni non terminano qui. Se la data della Pasqua cristiana è univocamente definita,
come mai i cristiani ortodossi la celebrano in una data differente dai cattolici romani?
Semplice: pur continuando ad usare il metodo del Concilio di Nicea,
applicano l'antico calendario giuliano, impreciso e quindi sfasato
rispetto a quello gregoriano ora in uso.
E che dire invece dei Quartodecimani
coloro che celebrano la Pasqua il 14° giorno del mese di Nisan
indipendentemente dal giorno della settimana in cui la festa capita
e non la domenica successiva?
Un po' di folclore
Nella ricca tematica di usanze fiorite attorno alla grande festività della Pasqua
spicca la tradizione di mangiare l'agnello: ricorda il pranzo pasquale degli Ebrei,
ma si riveste di nuovi significati, nei quali l'agnello è figura di Cristo,
vittima innocente e immacolata, sacrificato a salute di molti.
Le uova benedette invece ricordano che nei tempi passati
erano proibite durante la Quaresima e ricomparivano sulla tavola solo a Pasqua
assieme al salame, al capretto e all'agnello a significare che il tempo della penitenza era finito e
a esso si sostituiva quello di una gioia sana e onesta.
La colomba pasquale invece è un caso di “contaminazione”:
essa infatti è il simbolo dello Spirito Santo e dovrebbe comparire sulla tavola a Pentecoste.
A richiamo d'antichi riti purificatori, in Abruzzo il contadino metteva acqua benedetta nelle vivande;
nel Salernitano i figli, il mattino di Pasqua, baciavano i piedi al padre
chiedendo perdono delle loro mancanze;
in Versilia le mogli dei marinai baciavano la terra;
nel Forlivese, la vigilia di Pasqua si accendevano grandi falò (forza purificatrice del fuoco)
. Un po' dappertutto il periodo pasquale è tempo di grandi pulizie,
simbolo del lindore dell'anima attraverso la confessione, secondo il precetto della Chiesa.
Il lunedì di Pasqua la devozione popolare si manifesta in pellegrinaggi:
i Napoletani, per esempio, si recano al santuario della Madonna dell'Arco, nella zona vesuviana,
formando trenta gruppi di vattienti (che rievocano gli antichi “disciplinati”), che, a piedi scalzi,
portano stendardi, sui quali sono appuntate le loro offerte;
giunti in prossimità del santuario, fanno di corsa il tratto fino alla porta ed entrano per le loro devozioni.
In più ampio arco d'orizzonte la Pasqua ebraica dura otto giorni,
durante i quali ogni famiglia consuma l'agnello con erbe amare;
con il suo sangue si è prima cosparso lo stipite della porta di casa,
a memoria dello stesso atto nella prima Pasqua, quando aveva significato
per gli Ebrei la salvezza dei loro primogeniti; in quei giorni si mangia solo pane azzimo
e fra le altre offerte si deve consegnare al sacerdote anche un manipolo d'orzo.
Il concetto del “sacrificio pasquale” rivive anche nella festa musulmana del Muḥarram,
ricordo della crocifissione di due nipoti di Maometto,
che si sacrificarono perché rinascesse fra i popoli musulmani la fede in Allāh.
I due simboli della colomba e del fuoco ricompaiono il giorno di Pasqua
nello scoppio del carro a Firenze: durante i riti della Resurrezione
la colomba viene fatta partire dall'altare maggiore con un piccolo razzo e, correndo su di un filo,
va a incendiare il carro; dove il simbolo è trasparente: purezza d'animo che esige la catarsi spirituale.
Quanto resta della simbologia della forma purificatrice del fuoco è memoria di antichi riti eleusini;
quasi dappertutto però il cristianesimo vi ha sostituito quello dell'acqua benedetta.
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Una curiosità
In molte zone d'Italia il giorno dell'Epifania,
festività di chiaro sapore natalizio, viene chiamata " Pasquetta ".
Perchè?
E' il giorno in cui, con apposito rito,
viene annunciata ai fedeli la data della prossima Pasqua.
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( Immagini dal web )
Solo un buon giorno Antonella
RispondiElimina...e poi quando arriva arriva...l'importante è viverla dentro di noi!
Belle le foto
Ciao e buona giornata
Ciao Pino, certo hai ragione, l'importante è viverla dentro di noi.
EliminaUn buon giorno anche a te.
Antonella
Molte cose non le immaginavo nemmeno,
RispondiEliminaio sbaglio sempre nel calcolare il giorno, per me è un pò come il carnevale, non capisco mai quando si festeggia.
Un abbraccio
P.S. un posto molto interessante, ricco di curiosità e storia, bravissima!!!!
Ciao Audrey, mi è sembrato bello parlare della data della Pasqua è una cosa che spesso ci chiediamo ma non sappiamo mai spiegarcela bene...ecco, è una di quelle curiosità che è bello svelare.
EliminaCiao, un bacione.
Antonella
Antonella..serenità e pace per questa nuova Pasqua....qui da te si respira alla grande. ciaoooo
RispondiElimina
EliminaCiao Carla, auguro di tutto cuore anche a te una serena Pasqua.
Un abbraccio.
Antonella
quasi quasi stampo tutte queste belle notizie e le leggo a mia figlia, quando torno a casa. Sono sicura che, curiosa com'è, apprezzerà moltissimo!
RispondiEliminaCiao Antonella, Buona Pasqua e giorni lieti!
EliminaCiao Linda, chissà se i ragazzi possono essere interessati a notizie tipo queste?
Ricambio di cuore i tuoi auguri, un abbraccio.
Antonella
Antonella cara passo per gli auguri di una Santa Pasqua .
RispondiEliminaMaurizio
EliminaCiao Maurizio, ricambio i tuoi graditissimi auguri, a presto.
Antonella
Un coloratissimo post! Un richiamo alla primavera!
RispondiEliminaAuguro Buona Pasqua!
Un abbraccio e buona serata da Beatris
EliminaCiao Beatris, hai ragione questi rami fioriti sono un inno alla primavera.
Auguro anche a te e alla tua famiglia una Pasqua serena.
Un abbraccio.
Antonella
Ciao Antonella, un caloroso augurio a te.
RispondiEliminaSerenità e pace..Buona Pasqua
Stefania
RispondiEliminaCiao Stefania, tantissimi auguri anche a te per una Paqua di serenità.
Un abbraccio.
Antonella
Ciao Antonella, questo post è interessante e leimmagini portano un pò di quella primavera che ancora non arriva.
RispondiEliminaScusaci se commentiamo solo oggi, ma abbiamo avuto un pò di cose da sistemare e ora che tutto è a posto siamo tornate in rete.
Un abbraccio,
Idgie e Ruth
Ciao ragazze, spero niente di grave...anch'io in questi giorni ho avuto pochissimo tempo.
RispondiEliminaGià, la primavera sembra proprio non voler arrivare...ieri la temperatura più alta che abbiamo raggiunto è stata 3°, speriamo che cambi presto.
Vi auguro una buona serata,un abbraccio.
Antonella
Davvero interessante la storia che hai raccontato, non la conoscevo. Cerca di riposare e stai al caldo!
RispondiEliminaUn abbraccio e Buona Pasqua a te e alla tua famiglia :)
Xavier
EliminaCiao Xavier, certo non ho potuto approfondire quanto avrei voluto...sarebbe risultata un po' pesante.
Grazie, sta mattina va già un po' meglio e poi, finalmente, c'è un raggio di sole!
Ciao un abbraccio e buona Pasqua a te e alla tua bella famiglia.
Antonella
Cara Antonella ,come altre volte la tua relazione è stata molto interessante ed approfondita e ci hai messo a conoscenza di notizie e realtà poco conosciute.
RispondiEliminaAuguri a te ed a tutta la tua famiglia.
EliminaGrazie Cettina, tutti gli anni si sente qualcuno che si chiede come si stabilisce la data della Pasqua e perchè e così ho pensato di scrivere qualche indicazione.
Tantissimi auguri anche a te e ai tuoi cari.
Antonella
Ma la Pasqua quand'è alta o bassa?
RispondiEliminaquando viene presto è bassa e quando viene tardi è alta?
Ciao, Hai visto la pietà?
Ciao Massimo, è bassa quando è presto , entro marzo- inizio aprile, è alta quando cade dopo la metà di aprile.
RispondiEliminaQuesta cosa della Pasqua alta e bassa manda sempre in confusione.
Sì ho letto il bellissimo commento sulla Pietà...adesso ti rispondo.
Ciao, a presto e buona Pasqua.
Antonella
Il mio augurio di una serena e felice Pasqua a te e alla tua famiglia.
RispondiEliminaTanti auguri anche a te e alla tua famiglia.
RispondiEliminaAntonella