E' arrivato: puntuale come tutti gli anni, puntuale come "la morte e le tasse ", è arrivato il fine settimana della passata di pomodoro, il fine settimana il cui il mio 50 per cento di meridionalità dà il meglio di sè.
Fine settimana complicato e intenso quello della passata ma ricco di gustose soddisfazioni che ci accompagneranno per tutto l'anno.
In realtà " il fine settimana della passata" inizia sempre circa un mese prima, nel momento in cui, armata di tutta la faccia tosta possibile, vado a trattare il prezzo dei pomodori sfoggiando faccia a lutto e pianti e lamenti degni delle prefiche dell'antica Grecia. Perchè non di pochi chili si tratta ma parliamo di minimo quattro o cinque quintali e quindi un po' di trattativa ci sta e poi, diciamocelo, tirare fuori questa parte un po' levantina di me mi diverte all'inverosimile.
E poi arriva il famoso giorno, arrivano i pomodori!
Già dal mattino presto c'è fermento in casa, bisogna allertare i proprietari degli orti del vicinato che per domani abbiamo bisogno del basilico e tutti " ah, è il giorno della passata...sì, sì, prendete tutto il basilico che volete e buon lavoro! " .
E poi si parte e si comincia....
Tra caricare, scaricare, sistemare la mattinata se ne va e nel primissimo pomeriggio comincia il lavoro.
Mia zia, mia cugina ed io siamo addette al lavaggio pomodori (in realtà per mia zia è la prima volta ) che presto si trasforma in " lavaggio pomodori con gossip ", come è normale che succeda dove ci sono due o più donne intente a lavare quintali di pomodori.
Mio marito prepara pentoloni , fornelli da campo, bidoni, bombole del gas. Il sole batte sulla terrazza e Beatrice sembra non voglia assolutamente passare a farci visita. Dopo aver lavato per tre volte i nostri quattro quintali di pomodori ci riteniamo soddisfatti e il primo giorno finisce così, dandosi appuntamento per domani mattina alle 6.
Bollono i pentoloni pieni di pomodori che devono sbollentare, quelli già sbollentati sono disposti nelle ceste dove perdono l'acqua in eccesso
Il tempo passa intanto si monta la macchina per passarli e si controlla il funzionamento, con l'acqua dove sono bolliti i pomodori, resa acida, si ripassa tutto il bidone per la bollitura dei vasetti. I vasetti vengono allineati sul tavolo, dentro ognuno una fogliolina di basilico per profumare.
E poi finalmente il lavoro vero e proprio di passare....un po' per volta passiamo i pomodori nella macchina che separa bucce e semi dalla polpa che scorre succosa e densa nel mastello, questa operazione la ripetiamo 4 volte in modo che tutta la preziosa polpa venga raccolta e non ne vada sprecata. Alla fine resteranno solo le bucce secche e gialle
Alla fine la salatura momento delicato: non troppo ma nemmeno troppo poco e anche qui interviene mio marito
Adesso la passata è pronta per essere invasettata, la stanchezza si fa sentire, il caldo pure, di Beatrice non c'è traccia...la assaggiamo è dolcissima, densa, durante l'inverno farà pensare al sole...
I vasetti vengono riempiti uno a uno, sigillati e posti nel bidone che, riempito d'acqua, dovrà bollire due ore.Quest'anno i pomodori hanno reso bene, ne è venuta parecchia, mia cugina deve partire alla ricerca di altri vasetti, intanto si comincia a fare un po' d'ordine.
Alle ore 17 in punto bidoni e pentoloni cominciano a bollire...
Io e C. usciamo in cortile per lavare tutte le cose utilizzate e proprio sul più bello , finalmente, arriva anche Beatrice che lava anche noi da capo a piedi, toglie gli schizzi di pomodoro, la stanchezza di una giornata di grande lavoro, la spossatezza di un'estate infinita.
Finisce presto, ricomincerà dopo che abbiamo finito di cenare, passerà come un uragano ingrossando di colpo il Sessera, gonfiando le tende e sbattendo contro i vetri. Guardando nel buio sembra di vederla passare con l'ampio abito intessuto di veli argentati, impazza lungo il greto del torrente, canta con voce melodiosa e potente contro le pietre, lava la polvere dagli alberi, ridà fiato a uomini e cose...sembra non debba più finire ma poi tutto si cheta...sarà durato un quarto d'ora!
Domenica mattina...campane che suonano e un cielo azzurro che fa quasi male guardarlo...aria fresca, montagne pulite che si stagliano contro il profondo turchese, vasetti rossi di passata che vengono estratti dai bidoni, quest'anno è andata benissimo non se ne è rotto nemmeno uno...
Anche fare la passata può rappresentare un momento di felicità, tradizione ritrovata, piacere di stare insieme.
Una curiosità: un anno a Milano, eravamo in tanti, ne abbiamo fatti 17 quintali!!!!!!