Vi chiedo scusa se improvvisamente sono scomparsa e non ho più nè risposto ai
vostri commenti nè visitato, letto e commentato i vostri blog.
Potrei dirvi, e sarebbe la verità, che un grosso impegno di lavoro mi ha tenuta impegnata
più del previsto, potrei dirvi che in questo periodo la connessione ad internet è un po' ballerina e
fa i capricci e anche questa sarebbe la verità.
Ma la verità vera è che in questi giorni non avevo più voglia nè di leggere nè di scrivere e
non avrei nemmeno saputo cosa scrivere.
La verità è che in questi giorni il piccolo paese in cui abito è stato sommerso dalla tristezza
e dal dolore togliendoci perfino la forza di respirare.
Sabato 13 giugno è accaduta una terribile tragedia, una tragedia che Coggiola non
riuscirà mai a dimenticare.
Era un sabato qualunque, un sabato di inizio estate e un tremendo incidente stradale ha
portato via tre di noi, tre giovani vite.
Questo è un paese piccolissimo, non arriviamo nemmeno a 2.000 abitanti, e quando una tragedia
del genere si abbatte su una comunità così minuscola il dolore di uno diventa il dolore di tutti,
il lutto di una famiglia diventa il lutto di tutte le famiglie. Ci conosciamo tutti,
tutti prima o poi ci siamo incrociati al bar oppure in tabaccheria o in edicola, conosciamo
bene almeno un membro di ogni famiglia, ogni ragazzo e ogni ragazza sono stati o sono amici dei figli
dei nostri amici...forse, quando ci si incontra per strada si scambia solo un saluto
ma in realtà siamo, inevitabilmente, tutti presenti nella vita di tutti.
Qui il tempo si è fermato, si è inchiodato quel maledetto sabato pomeriggio alle 15 e
ci ha lasciati in uno stato di desolazione e incredulità che hanno quasi impedito alla vita
quotidiana di continuare.
Lunedì abbiamo accompagnato Elena, Alberto e Graziano nel loro ultimo viaggio,
lunedì tutti abbiamo pianto e sofferto con le famiglie di questi ragazzi, tutti ci siamo indignati per
la poca sensibilità di giornalisti e fotografi, lunedì...
Oggi, per forza di cose, la vita ricomincia, si cerca di tornare a respirare ma non posso non
chiedermi cosa stia succedendo in questo piccolo paese.
In soli 10 mesi abbiamo perso in modo drammatico sei vite, questa non è una città, sei
vicende così tragiche in soli 10 mesi sono un'enormità.
Lo scorso agosto abbiamo avuto un disperso in montagna mai più ritrovato, poi ad ottobre
il dramma di Federico, di soli vent'anni, investito e morto da solo sulla strada,
ad aprile la mia amica Gloria, banalmente caduta dalle scale ed entrata in coma per poi lasciarci
per sempre venti giorni dopo, ed ora Elena, Alberto e Graziano di 24, 20 e 37 anni,
morti così, senza una ragione in un pomeriggio di sole...
Ecco, non avevo più voglia di scrivere, avevo bisogno di staccare un momento e di
pensare...e oggi sono qui, davanti a questa " pagina " bianca e vorrei scrivere tante
cose ma, alla fine, sarebbero tutte banalità...resta la realtà di un paese gravemente ferito, di tre famiglie
distrutte dal dolore, di una " normalità " che stenta a tornare...
Ciao Elena, Alberto e Graziano,
Buon viaggio e continuate a sorriderci da lassù.