" Come viola,
odorosa e solitaria,
lieta come margherite
inspiegate, insolite,
che immobili fissano il sole
da un posto umile,
quieta, addolcente aria d'Inverno.
( C. Rossetti )
Un fiore romantico da lasciare. essiccare tra le pagine di un libro di poesie, Un fiore legato così spesso ai ricordi dell’infanzia.
Ricordo quando, da bambina, con la mia amica - cugina Adriana," andavamo per viole " e
tornavamo a casa con quei gentili e profumatissimi mazzetti...l'ho sempre considerato un fiore
discreto, timido e che proprio per queste sue caratteristiche di riservatezza emana un grande fascino.
Adesso che c'è nell'aria profumo di Primavera mi sono tornati in mente i prati
della mia infanzia e con loro la voglia di qualche cosa di dolce e profumato e così sono andata
a Biella dove esiste " da sempre " un'antica drogheria, la Drogheria Carpano, dove si trova
l'introvabile in quanto a spezie, essenze, tisane e tè aromatici e ho trovato le favolose
violette candite...ed ecco il profumatissimo Tiramisù di Primavera, perfetto anche per occasioni
importanti come, ad esempio, il pranzo di Pasqua
Prima della ricetta, però, vi voglio dare qualche informazione su questo tripudio di
profumo e sapore che sono le violette candite..
A Madrid esiste un piccolissimo negozio " La Violeta " che dal 1916 vende solo
caramelle, fondants, canditi, sciroppi tutti a base di violetta e tutti prodotti a partire
dal fiore naturale. E sempre a partire dal fiore assolutamente naturale e fresco, un'antica
ditta italiana, " Pietro Romanengo fu Stefano ", che lavora a Genova dal 1780, produce,
oltre a confetteria del più alto livello e a frutti canditi, anche violette " pralinees",
chiamate anche " cristalllisèès ".Le violette provengono dai coltivatori di Albenga
e sono raccolte sempre dopo la festa di San Valentino, sia per il calo dei prezzi, sia perchè
da febbraio in avanti i fiori crescono con lo stelo più corto e sono meno adatte a comporre mazzetti.
Il processo per produrre questa cristallizzazione è di antico uso e sempre
ugualmente eseguito. Albume montato a neve, gomma arabica e zucchero finissimo
sono i soli ingredienti necessari. In poco più di un'ora le fresche violette appena
raccolte, si trasformano e si cristallizzano.
La loro freschezza e la loro fragranza non dovranno più temere il tempo
Questo fiorellino cristallizzato, impropriamente chiamato candito, è sempre stato
realizzato così perfettamente che anche nell''800 la sua fama correva.
Si sa da documenti che nel 1860 arrivò alla ditta Romanengo,dai Ducati Centrali (
( Parma, Piacenza, ecc.) un ordine, non solo di violette, ma di molti mazzolini completi
di foglie che dovevano essere cristallizzati per qualche illustre convivio.
Un altra specialità tutt'ora in fabbricazione ( ma non su larga scala )
sono i cioccolatini di pasta amara ripieni di " fondant " alla violetta e guarniti
ciascuno con una violetta "pralinèè "
Altre " confiseries " sulla Costa Azzurra producono tuttora violette cristallizzate.
Si sa che anche a Tolosa nel 1898 si faceva commercio di Bombon au parfum de violette
interamente realizzate con fiori freschi, che nonostante una complessa preparazione,
riuscivano a conservare la delicatezza della forma e il bel colore violaceo.
Altre creazioni di confetteria sono prodotte a Bologna dove la tradizione della viola ha,
non note, ma antiche origini, come testimonia l'esistenza della " Palazzina della Viola ",
antica villa della famiglia Bentivoglio il cui giardino in pieno cinquecento
era tutto coltivato a viole ed era denominato " il luogo violato "!
A Bologna la ditta Majani e la ditta Zanarini producono ancora " fondants "
a forma di viole e viole candite. A Sulmona (Abruzzo) si producono confetti aromatizzati alle viole con mandorle di Avola, la famosa mandorla siciliana, avvolte da uno strato di cioccolato bianco alle viole, altri deliziosi confetti con il cuore di gelatina di viole. È possibile preparare anche un gustoso gelato alle viole, torte, risotti. Nella pasticceria piemontese esiste una tradizione del tutto particolare, quella delle violette candite di Borgo San Dalmazzo, servite come ornamento ai dolciumi ed ai marron glacè.
La principale produzione di viole si ha comunque
a tutt'oggi nel Sud della Francia dove il clima particolarmente felice è adatto a queste
coltivazioni e il grande turismo ne ha favorito l'espansione
Là dove crescono gli olivi e gli agrumi la violetta si trova in buona compagnia; infatti
le prime coltivazioni all'inizio del secolo si ebbero proprio in Provenza e, naturalmente,
nella riviera ligure, dove sotto l'ombra luminosa delle piante d'olivo file di violette trovavano il loro ambiente ideale. Dall'800 avanzato le violette furono coltivate attorno a Tolosa diventando un vero
emblema della città. moltissimi coltivatori nelle vicinanze vivevano esclusivamente di
questa attività; i fiori si vendevano sul mercato addirittura a peso e i mazzi confezionati erano
molto grandi. In seguito il profumiere di TolosaBerdoeus creò un'essenza chiamata
"Violette de Toulouse" ( 1935 ) che fu molto diffusa e popolare in Francia e altrove, molto
verdure e gradevole...ma questa è un'altra storia...
C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d’antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole…
( da “L’aquilone” di Giovanni Pascoli )
Il bucaneve e la primula
adornano i nostri paesaggi boscosi
e le viole si immergono nell'umidità
del mattino
( Burns )
Ingredienti
500 gr di mascarpone
250 ml di panna freschissima
2 uova
3/4 cucciai di zucchero fine
Vino passito
Pavesini
40 gr. violette candite
essenza di viola
Sbattete con una frusta il tuorlo dell'uovo con lo zucchero
fino a farli diventare bianchi e spumosi.
Aggiungere poco alla volta il mascarpone fino
ad ottenere una crema molto liscia.
A questo punto montate la panna ed incorporatela
delicatamente, facendo attenzione a non smontarla, alla crema
di uova e mascarpone. In ultimo aggiungete l'essenza di viola.
Grattugiate una tavoletta di cioccolata bianca,
io ho usato la cioccolata Novi, a mio parere non ha paragoni.
In un piatto fondo mettete del vino passito di ottima qualità.
Io ho usato un Passito del Friuli che ho trovato in un'enoteca di Biella.
La ricetta originale prevedeva di fare una bagna portandolo ad ebollizione
con l'acqua, io ho preferito non mescolarlo e l'ho usato puro.
Imbevete i Pavesini nel vino, la ricetta originale prevedeva i Savoiardi, in
realtà io non li uso mai per il Tiramisù, li trovo un po' pesanti.
Cominciate a preparare il vostro dolce alternando uno strato di pavesini,
uno di crema al mascarpone e uno di cioccolata bianca grattugiata.
Terminate con uno strato di crema e uno di cioccolata e decorate con le violette candite.
Anche qui ho modificato un po', la ricetta originale che prevedeva invece della violette
candite le caramelle alla viola ridotte in piccoli pezzi. Francamente mi sembrava
che sminuisse un po' il dolce che invece si è arricchito di sapore e raffinatezza
dopo averlo decorato con i piccoli fiori canditi.
Ponetelo in frigo almeno per 24 ore in modo che aromi
e profumi si amalgamino bene.
Che dire? E' un delirio di golosità e di piacevolezza, sprigiona un profumo inebriante
e il sapore è sorprendente. Non vi resta che provarla!
E la Primavera apparve nel bel giardino,
simile al sentimento d'amore ovunque sentito;
e ogni fiore ed erba sull'oscuro petto della terra
si svegliò dai sogni del suo letargo invernale.
Il bucaneve e poi la viola
si levarono dal suolo umido di tiepida pioggia;
e il loro respiro si confondeva col dolce odore
che emanava dalle zolle come la voce con lo strumento.
( Shelley )