giovedì 5 gennaio 2017

Storie di Natale, Uno dei Re Magi di Piero Bargellini



Uno dei Re Magi
di Piero Bargellini


No, non crediate che io sia un mago da fiaba. Non ho bacchetta fatata né faccio incantesimi.
 Nel nostro paese, che è la Persia, mago vuol dire sapiente, cioè studioso.
 Anche noi avevamo molto studiato, specialmente sul libro chiamato Avesta.
Le nostre spalle si erano incurvate su quel libro. Le nostre barbe erano diventate bianche nello studio.
Il libro annunziava la venuta di un "saggio signore o, di un "vittorioso Liberatore" degli uomini.
Prima di noi, generazioni e generazioni di sapienti avevano atteso questo miracoloso personaggio, 
ma sempre invano.









Ormai eravamo vecchi, e temevamo di dover chiudere gli occhi senza aver visto il Liberatore. 
Guardavamo il cielo, in attesa di un segno annunziante la sua venuta.
Ed ecco una stella di straordinario splendore farci segno di seguirla.
Partimmo felici, montati sulle migliori cavalcature, vestiti riccamente con le corone in testa 
e i doni in mano.
Non sarebbe stato conveniente presentarsi a quel gran personaggio senza regali.









 Uno di noi prese una coppa d'oro simbolo di potenza regale, 
un altro prese un'anfora piena d'incenso simbolo d'onore sacerdotale, 
l'altro ancora prese un calice di mirra simbolo di redenzione.
La stella ci faceva da guida. Nessun corteo aveva mai potuto vantare un simile battistrada. 
Valicammo monti, attraversammo pianure, guadammo fiumi e incontrammo città, 
senza che la stella accennasse a fermarsi.







Giunti a Gerusalemme, il re Erode fu avvertito del nostro arrivo. 
Seppe che cercavamo il Re dei Giudei e chiese ai suoi sapienti:
- Dove dicono i libri che deve nascere il Redentore?
Anche gli ebrei avevano un libro chiamato Bibbia, dove era annunziata la venuta del Salvatore.
 Perciò i sapienti risposero al re Erode: - Betlem sarà la sua culla.
- Andate a Betlem, - ci disse Erode - e al ritorno mi narrerete di lui.








Riprendemmo a viaggiare, e la stella viaggiava con noi, finché non si fermò sopra una povera stalla. Trovammo il Bambino fasciato e deposto nella mangiatoia, fra due animali. 
Quale abbandono e quanta miseria! Il Re del mondo giaceva su paglia trita, 
senza corte d'attorno e senza onori.
A quella vista, la nostra sapienza si confuse. Avevamo sperato di trovare un potente Re in una reggia sfarzosa, in mezzo a ricchezze e a splendori.








Vedendo tanta umiltà ci sentimmo umiliati.
 Mettemmo fuori i nostri doni: oro, incenso e mirra.
 Il Bambino ci guardò come per accettarli, ma noi sentimmo che non bastava offrir quei soli doni.
 Egli non s'appagava né d'oro né d'incenso né di mirra. 
Voleva insieme il nostro cuore, e lo voleva ripieno di quella ricchezza che non s'estingue mai, 
e che si chiama Amore.








A questo Amore, che si traduce in Carità, 
la nostra scienza di vecchi sapienti non aveva mai pensato.
Ce lo insegnò un bambino, nato da poco, in una stalla, 
con un sorriso che ringiovanì il nostro vecchissimo cuore.





( Fotografie dal web )

18 commenti:

  1. Bellissimo racconto! 👏 Buona befana

    RispondiElimina
  2. Cara Antonella, con le feste è arrivato il freddo!
    Domani è l`Epifania che tutte le feste porta via!!!
    Ciao e buona giornata cara amica con un abbraccio.
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già Tomaso, anche le feste se ne sono andate ed è rimasto questo geli...
      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  3. Bellissimo racconto con un finale che è tutto un insegnamento. Bellissimi anche i quadri che ci hai proposto. Buona Epifania che, purtroppo, tutte le feste ci porta via.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Mirtillo, sono contenta che tu abbia apprezzato il racconto ed anche la scelta dei dipinti.
      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  4. Cara Antonella ,come sempre ci delizi con delle immagini di quadri artistici importanti delizia della mente e degli occhi.
    Ti auguro un felice anno nuovo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Cettina, tantissimi auguri anche a te.
      Antonella

      Elimina
  5. Ciao Anto,
    ho letto l'altro post e ho visto la madonna di Piero,
    per me il più moderno tra i rinascimentali.
    Buon anno a te e ai tuoi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Massimo, che bello " rivederti " sono proprio felice che tu sia passato di qui.
      La Madonna di Piro mi è piaciuta tanto e sì, credo che la tua definizione di "più moderno tra i rinascimentali" sia azzeccata.
      Tantissimi auguri per un felice anno, a presto.
      Antonella

      Elimina
  6. Splendido post, i miei complimenti!
    I miei auguri più sinceri per un felice 2017!
    Un abbraccio da Beatris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Beatris, tantissimi auguri anche a te e ai tuoi cari.
      A presto, un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  7. Che bello questo racconto! E' proprio vero, l'amore vale più di qualsiasi regalo materiale.
    Buon anno!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tanti auguri anche a te e alla tua famiglia.
      Sì, questo racconto ci lascia un grande insegnamento.
      Buon anno.
      Antonella

      Elimina
  8. Bellissimo post, i quadri sono stupendi e anche il tuo racconto.
    Un abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Ofelia, grazie e un grande abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  9. Un post stupendo una storia che non conoscevo e delle immagini bellissime.
    Buona serata un bacione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Audrey, grazie, sono contenta che ti sia piaciuto.
      Un bacione.
      Antonella

      Elimina

Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")