" Meglio morire " non ha dubbi Paul senzatetto che vive per le strade di Milano. Stringe tra le braccia la sua cagnolina, un chihuahua chiaro, di nome Bianca. Non vuole rinunciare a lei per poter trascorrere le ore notturne all'interno dei rifugi allestiti per i clochard e nei quali è vietato l'ingresso ai cani, così preferisce sfidare la morte e il gelo piuttosto che stare senza la sua piccola Bianca.
Ogni estate centinaia di cani vengono abbandonati a un destino di morte certa da chi è pronto a tutto pur di fare una vacanza e in inverno c'è chi non abbandona il suo neanche per salvarsi la vita.
In queste notti il freddo penetra nella carne come milioni di spilli, Paul, e tanti altri come lui, si difende come può. Alcuni hanno un paio di guanti sdruciti, Paul indossa infradito e due calzini lindi, che lava ogni mattina insieme al resto delle sue poche cose in una lavanderia pubblica.
Bianca lo aspetta davanti all'ingresso e se qualcuno fa cadere una moneta nel cappellino che le sta davnti lei prontamente ringrazia con un inchino. E' felice Bianca. Si è davvero ricchi con poco quando non si possiede proprio nulla, al di fuori di un sacco pieno di tutto ciò che può essere utile e che Paul e Bianca si portano dietro ovunque.
Divieto di accesso, anzi di salvezza, per i cani. Per loro dal freddo non c'è riparo. Così i senzatetto sono costretti a decidere tra la vita e la morte. Una scelta a cui nessun essere vivente dovrebbe essere condannato. E pure la nostra civile società li obbliga a farla. E allora preferiscono non abbandonare al gelo i loro amici a quattro zampe, facendo di un angolo di marciapiede un comune giaciglio, rischiando la vita e , non di rado,morendo congelati.
Uniti nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, nella stagione calda e in quella fredda. Nella vita e nella morte. E' un rapporto d'amore dei più nobili quello che lega cane e uomo. E lo diventa ancora di più nella miseria o nella solitudine, due condizioni condivise da entrambi. Due destini segnati dall'abbandono e dall'invisibilità e che si intrecciano in un abbraccio indissolubile che rende l'esistenza insieme più sopportabile e meno amara.
In fondo si è davvero poveri quando manca una carezza, o la capacità di saperla fare.
E' facile in queste fredde notti Milanesi alla sera, tornando a casa imbattersi in dolci scene d'amore come quella che offrono alla vista Paul e Bianca. Un musetto bianco, oppure marrone o nero, esce da sotto la pancia di un silenzioso signore, che custodisce quell'esserino come se fosse tutto ciò che gli resta al mondo, la sua vita stessa. Gli occhietti chiusi, il cagnolino già dorme e sembra lieto. chissà cosa sogna? Chissà se è felice e se sa di essere un cane barbone senza una casa?
Me lo sono chiesta tante e tante volte e adesso ho capito: Bianca non sa di essere povera. Non le manca nulla. Con orgoglio ogni mattina fa la sua piroetta davanti al suo umano che le sorride con gli occhi pieni d'amore e ogni sera si rifugia nella sue braccia fino all'alba, che li sorprende abbracciati.
Lei, pur non indossando abitini costosi e collari tempestati di brillanti che ora vanno tanto di moda, pur non guardando il mondo da una Birkin gag di Hermes tenuta al braccio di qualche ereditiera annoiata, crede di essere una principessa e che quel lembo di strada sia la sua reggia. Lei crede di essere la cagnolina più fortunata del mondo. E lo è
In questi giorni di gelo polare, ho pensato anch'io a come devono stare non solo gli uomini ma anche gli animali senza una casa e non trovo giusto che ci siano rifugi per le persone ma non per gli animali che patiscono anche loro il freddo. Penso alla mia di Bianca, almeno 11 anni di gatta, trovata abbandonata in un freddo inverno di circa undici anni fa, sotto il mio pino. Da allora è sempre stata con noi e vive in casa, al caldo. Così dovrebbe essere per tutti gli animali del mondo. Un saluto
RispondiEliminaHai ragione, dovrebbe essere così per tutti gli animali, purtroppo le cose vanno diversamente sia per gli animali che per gli uomini. Io trovo che sia assurdo non permettere a queste persone sfortunate di portare nei dormitori il loro amico cane che, alla fine, rappresenta il loro unico e vero affetto. Una carezza alla tua Bianca.
EliminaAntonella
Cara Antonella, veramente commovente questa storia, del barbone e della sua cagnolina, sicuro che quella cagnolina è tanto amata da rinunciare per lei a un posto caldo per dormire.
RispondiEliminaCiao e buona serata cara amica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso, sì quella cagnolina è amatissima ed è davvero una piccola principessa, quello che non capisco è la proibizione di portare nei dormitori il proprio cane che per questi clochard rappresenta tantissimo.
EliminaTi auguro un felice pomeriggio.
Antonella
Antonella, che bella e toccante storia. O meglio, forse "bella" non è la parola più giusta... perchè a suo modo è tragica, non tanto per la sorte del clochard e di Bianca, ma dell'umana indifferenza che impone ai senza tetto di scegliere tra un riparo notturno e l'amore animale, l'unico che in realtà li può davvero scaldare, proprio loro relegati ai margini della società. Fa riflettere, fa venir voglia ancora di più di cambiare questo brutto mondo, ma come?
RispondiEliminaGià ogni giorno qualche storia di disperazione ci fa riflettere su quello che sta accadendo a questo mondo e ogni giorno ci sentiamo sempre più impotenti e pieni di tristezza.
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Ne ho visti tanti poveri con i loro cagnolini in questi giorni di festa. Stanno aumentando a vista d'occhio e sono lo specchio di una società che umilia ed esilia. Pper fortuna ho sentito dire al telegiornale che, almeno in questi giorni di gelo, i cagnolini sono ammessi nei dormitori pubblici insieme ai loro padroni. Un piccolo gesto di umanità che può veramente fare la differenza.
RispondiEliminaHai ragione , aumentano a vista d'occhio e fanno stringere il cuore. Mi chiedo come lo Stato possa permettere che un grande numero dei suoi cittadini viva in condizione come queste e non riesco a darmi una risposta.
EliminaUn abbraccio e a presto.
Antonella
Ho visto quel servizio. In casi come questi è impensabile che una persona che vive in strada rinunci all'essere che più gli sta a cuore. I centri d’accoglienza dovrebbero consentire il ricovero delle persone e dell'animale che vive con loro, non credo ci sarebbero grossi problemi per organizzare le cose.
RispondiEliminaBuona giornata, un abbraccio
enrico
Non lo credo nemmeno io...in realtà quello che manca credo che sia la volontà di farlo...
EliminaTi auguro un felice pomeriggio.
Antonella
Non avevo mai riflettuto su questo aspetto, perché non immaginavo neanche che i centri di accoglienza vietassero l'ingresso ai cani delle persone che dovrebbero ospitare: è assurdo.
RispondiEliminacomunque dici una cosa sacrosanta: i cani ti amano anche se non possiedi assolutamente nulla, perché tu sei tutto per loro.
Ciao Monique, è vero, i cani ti amano, sempre, ti amano anche quando tu non li ami e considero una crudeltà assurda quella di non lasciarli entrare nei dormitori.
EliminaUn caro saluto e un abbraccio.
Antonella
Post che mi ha emozionato, mi ha toccato il cuore. Buona giornata.
RispondiEliminapost migliore letto la settimana scorsa https://haylin-robbyroby.blogspot.it/2017/01/top-of-post-16-gennaio-2017.html
EliminaGrazie Roberta, sono contenta che ancora una volta la tua scelta sia caduta su un mio post, sono contenta soprattutto perchè queste poche riflessioni hanno fatto conoscere, a chi la ignorava, una situazione a dir poco allucinante. Grazie ancora, un abbraccio.
EliminaAntonella
Ciao Antonella,
RispondiEliminase fosse solo per l'ingiustizia vergognosa della nostra società dello spreco e dell'insensibilità, ci sarebbe solo da indignarsi per questa e tante altre crudeltà erette a sistema sociale.
Per fortuna ci sono i sentimenti e affetti, come quelli che il post descrive in modo così vivo ( e le immagini del gelo accompagnano la lettura in modo eloquente), che fanno riflettere e danno un po' di speranza nel confidare nell'animo umano.
Una lezione che ci viene dai più deboli e poveri, ma non miseri: sono ricchi nel cuore.
Un abbraccio
Marilena
Già, i più deboli e poveri ma non miseri perchè dimostrano di avere un cuore grande. Per il resto è veramente triste vedere come atteggiamenti assurdi e , direi, crudeli diventino consuetudine nel silenzio di tutti ( o quasi ).
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Dobbiamo impegnarci anche noi, in prima persona. Bisogna anche avere il coraggio, come hai fatto tu, di dimostrare la nostra sensibilità.
RispondiEliminaSara
E' vero, dobbiamo trovare il coraggio di parlare di queste cose, solo così si può pensare di cambiarle.
EliminaAntonella