Charlie Hebdo torna a prendere per il culo le disgrazie italiane. Stavolta nel mirino del sedicente giornale satirico francese sono finite le vittime della slavina dell'Hotel. Un'altra vignetta scandalosa. La morte con la sua falce arriva sugli sci e travolge quel che trova sul fianco di una montagna. Le parole dentro il disegno sono penose " Italia. La neve è arrivata. E non ce ne sarà per tutti ".
Già ad Agosto, subito dopo il terremoto di Amatrice, Charlie Hebdo aveva pubblicato una vignetta che raffigurava un macabro piatto di lasagne composto da macerie e vittime. Insomma, ce l'hanno con noi.
E dire che quando la redazione del periodico parigino fu decimata dalle mitragliate di due membri dell'Isis nessuno, e sottolineo nessuno, qui in Italia si era sognato di condannare la loro satira nei confronti dell'Islam. Quasi tutti invece sposarono il motto " Je suis Charlie ". Per solidarietà, perchè non si può uccidere uno per le sue idee, perchè la libertà di espressione è sacro e perchè è sacrosanto criticare chi - come gli islamici - non è proprio tollerante con noi occidentali.
Però che senso ha irridere chi è stato colpito da un disastro naturale. Capisco che le ideologie e perfino le interpretazioni delle religioni possano essere oggetto di satira. Anche pesante. Sono cose umane. Ma non fa ridere un morto per slavina. No. Piuttosto fa schifo il solo pensare di disegnare una vignetta burlona.
Ieri su FB sono piovuti contro Charlie milioni di insulti. Sacrosanti. Quando una inventa un'immagine del genere, la morte che arriva sugli sci, infatti non ha più il diritto di esprimere il proprio pensiero. Ha oltrepassato il limite. E chi supera il confine va punito. Se il nostro governo avesse i cosi detti dovrebbe chiedere all'esecutivo francese di chiudere quello che una volta si poteva considerare un settimanale, Non ha più senso leggerlo.
Se Charlie è costretto a sputare addosso ai defunti per farsi pubblicità, significa che ha finito la sua missione, semmai ne ha avuta una.
Fa ridere dopo aver visto la vignetta della morte, leggere le polemiche contro Matteo Salvini perchè si è presentato in televisione con i dopo - sci, per testimoniare la sua vicinanza ai terremotati sommersi dalla neve e dimenticati dallo Stato. L'hanno definito " sciacallo " perchè in maniera civile, e quasi raffinata, ha criticato l'operato della Protezione Civile in centro italia. Se lui è sciacallo, cosa sono quelli di Charlie?. Non esiste nel vocabolario una parola appropriata. Quelle peggiori sono finite.
E' il frutto dei nostri tempi e di una ostilità antica.
RispondiEliminaCara Antonella, un saluto in fretta sai sono emozionato per quello che ci aspetta!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana cara amica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Questi di Charlie sono veramente messi male se non trovano niente di meglio che scherzare sulle tragedie italiane.Già mi aveva dato fastidio la vignetta sul terremoto, ora pure quella sulla neve... Spero che più nessuno compri sto giornale stupido .. un saluto
RispondiEliminaMa sai...questa gente non merita nemmeno indignazione, anche perché non basterebbe, e non potendoli disintegrare con un bazooka.. basta non calcolare i parassiti e sciacalli come loro. Creperanno di solitudine. Finché se ne parla loro si alimentano, anche se se ne parla male, carogne appunto.
RispondiEliminaPer quanto riguarda Salvini ha un pelo che è una fine sullo stomaco, è abituato a beccare critiche, non credo gli freghi molto.
La libertà è sacrosanta, ma spesso ci vuole un po'di rispetto.
RispondiEliminaSaluti a presto.
E una cosa vergognosa che nel 2017 in europa ci siano ancora dei barbari in liberta
RispondiEliminaciao buona serata
Tiziano
Manca il rispetto nelle satire, e JE SUIS chiunque perda la vita ingiustamente per morte violenta o per tragedie naturali!
RispondiEliminaLa satira è una cosa, lo sciacallaggio è praticato solo da esseri meschini che per il loro tornaconto, sfruttano ogni occasione per ottenere il consenso da esseri con la stessa integrità morale.
RispondiEliminaFelice settimana, un abbraccio
enrico
Non c'è più rispetto, nemmeno per i morti.
RispondiEliminaUn caro saluto.