La leggenda narra come nel IV secolo, un giovane di circa 20 anni di origine greca chiamato Zopito venisse ucciso per non aver abiurato la fede cattolica. Trasportate le sue spoglie a Roma presso le catacombe di San Callisto, gli abitanti si passarono la notizia di generazione in generazione senza mai far mente locale al giovane, morto in località Vicenne nel comune abruzzese di Loreto.
Appartenenti alla Diocesi di Atri - Penne dal 1252, i loretesi elessero a loro patrono San Tommaso d'Aquino, filosofo, santo e dottore della chiesa, particolarmente conosciuto ed apprezzato in tutta l'Italia centrale.. Finita ma non dimenticata la leggenda, la popolazione all'inizio dell' XVIII secolo si rese interprete di affidare la protezione della località ad un santo di maggior riferimento territoriale e, di colpo, il ricordo verbale di Zopito divenne realtà.
Il vescovo di Penne, monsignor Fabrizio Maffei, competente per area distrettuale, si recò allora a Roma e dopo accurate ricerche presso il cimitero, trovò una tomba con scolpita con il nome di Zopito e la località di provenienza , Vicenne. Nell'aprile 1711 il cardinale Gaspare di Carpinedo, Vicario Generale, alle dirette dipendenze del Segretario di Stato, cardinale Fabrizio Paolucci, regnando Clemente XI ( Giovanni Francesco Albani), autorizzò monsignor Maffei a riportare le spoglie di Zopito, subito dichiarato martire e santo, prima a Penne e successivamente a Loreto dal 1863 denominato anche Aprutino ( per distinguerlo dal più noto Loreto in provincia di Ancona) dove furono accolte solennemente da tutta la popolazione tramite il canonico don Gaetano de Mattheis.
La tradizione inoltre riporta che in località Colatuccio, un contadino, incurante del passaggio delle reliquie, continuasse ad arare il proprio campo, colpendo il bue che tirava l'aratro e che l'animale, nonostante le percosse,si inginocchiasse al passaggio. Ancora oggi questa rappresentazione viene rievocata durante la processione ed è un segnale di buon auspicio se il bue si inginocchia senza particolari sollecitazioni.
E pensare che tutta questa interessante ricerca parte invece da una superficialità connessa proprio a questo nome singolare ( obiettivamente noto solo ai loreto - aprutini ) a causa del quale si è arrivati a ritenere che esso rappresenti il frutto dell'immaginazione, avendo ritrovato tra i sepolcri di San Callisto una pietra tombale con su scritto " Sopitus in Domine " che, in realtà, tradotto, vuol semplicemente dire " addormentato nel Signore " e, dunque, priva di qualunque significato storico.
Gli uffici parrochiali di Loreto Aprutino, nella persona del coordinatore Clementino Giovanetti, hanno raccolto invece un'importante documentazione, corroborata da testi di epoca settecentesca, nella quale il riferimento a San Zopito assume la giusta valenza, come del resto in analoghe ricerche sparse per tutto il Paese quando si parla delle vicende riferite ai primi secoli del Cristianesimo alle quali va accompagnata la tradizione popolare tramandata.
Cara Antonella, un grazie per averci spiegato questa grande tradizione, io non la conoscevo per niente.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso, grazie a te per leggermi sempre con grande interesse.
EliminaTi auguro una felice giornata.
Antonella
Grazie per il post, davvero interessante. Non conoscevo questa tradizione!
RispondiEliminaUn abbraccio.
Grazie a te Ofelia, sono contenta che abbia suscitato il tuo interesse.
EliminaAntonella
Bonjour,tradition et légende pourraient se confondre mais c est magnifique.
RispondiEliminaCiao
Bonjour, je crois dans les traditions et les légendes se cache une partie importante de notre histoire.
EliminaAntonella
Tradition et légende pourrait se confondre mais c est beau.
RispondiEliminaBonne journée.
Tradizione, storia, realtà, leggenda, in un angolo bellissimo d'Italia !
RispondiEliminaCiao Costantino, mi piacciono molto queste storie dove realtà e leggenda sono strettamente collegate, sono una parte importante di noi.
EliminaTi auguro un buon proseguimento di giornata.
Antonella
bella tradizione ! Mi piacciono questi eventi che tengono vive le memorie del passato. Un saluto.
RispondiEliminaOttimo post, molto interessante
RispondiEliminaTi ringrazio della visita Antonella sei gentile
Buon fine settimana anche per te
Maurizio