Hanno nomi che ti porti dietro per una vita. Nomi di paesi che salgono verso il cielo, strade che cominciano e finiscono nel verde. case illuminate dal sole o da una luce che gioca ancora con il passato e rischiara presente e futuro. Bergolo o La Morra, Barolo o Guarene sono gli angoli magici di un piccolo Paradiso che c'era e ci sarà, che è stato e che diventerà. anche sotto le sferzate degli anni che passano e cambiano. Hanno un nome. Le Langhe. E un paesaggio, una storia.
Un viaggio tra un mar di collina e lunghissimi prati, case, castelli. Un filo di piccole perle, da portare al collo per una vita, da regalarsi o da regalare ad un sogno segreto. Langa di ieri. Forse.Quella che si porta dentro lo zaino da viaggio; un giorno d'Agosto o di ottobre appena sbocciato e che non dovrebbe mai appassire. Langa di ieri, raccolta in mille pagine eroiche e forse un po' stanche di essere sfogliate e confrontate. Basta richiuderle per un girno, affrontando il primo e l'ennesimo viaggio con gli occhi più nuovi, al centro di un paesaggio che è stato.
Là c'era. Di là si vedeva. E si sentiva. Il profumo del tempo e della Storia, i colori più antichi impastati dalla fatica e dalle voglie, dalle sfide e dalla dolcezza. Adesso molto non c'è più e tanto è rimasto, sotto una luce nuova. Le magie, i suoni, le sinfonie , si raccolgono dietro ad ogni curva, salendo per le colline che magari si sono spogliate del mito o nomi e qualità, nome e aspra dolcezza.
Inciampando anche nei sassi lasciati cadere dal vecchio o fatti cadere per far posto al nuovo che macina e impasta, abbatte e divora, cambia in peggio o in meglio. Dipende. Il trucco è forse quello di chiudere certe pagine ed aprirne altre, dimenticare il mito e guardare alla vita. Senza farsi prendere la mano dai sogni e dalla voglia di accarezzare il tempo, di abbracciare amori antichi che sono cresciuti, hanno messo rughe e abiti " color nostalgia ".
Basta infilarsi nel paesaggio, nel cuore più piccolo della Langa per accorgersi che le colline e i paesi recitano la lezione di sempre: aprono orizzonti, intonano profumi, suonano colori. Un paesaggio che ha la gioia della terra, che respira con la terra magari rubata da una casa troppo alta, da un capannone troppo lungo. Che ha gli umori del Moscato e del Barolo, i confini di mille filari che giocheranno sempre con le voci della vendemmia e delle feste del vino. Ha un nome, La Langa.
E il cognome sono le strade di un paese solcato da un fiume, i muri che portano al cielo e alle stelle. Il cognome sono i tetti rossi e la terra che d'autunno fiorisce invece di appassire, nasce invece di avvicinarsi alla morte. Il cognome sono i profili di una collina alta, punteggiata da noccioli e faggi, i contorni di un seno che regala dolcezza e maternità, amore e tempesta, gioia e turbamento.
Ha un cognome, la Langa. E il cognome è quel paesaggio da guardare come se si aprisse per caso un libro portato in vacanza.
Risfogliarlo dopo aver svuotato la valigia che il giorno prima era piena di sole e sogni, di un piccolo grande mare o di boschi infiniti. Una pagina a caso, dentro ci sono ancora i piccoli segni lasciati dalla sabbia o un minuscolo segnalibro verde rubato ad un prato. Granellini di sabbia, una striscia di verde. Piccoli segni che fanno battere il cuore ancora più forte, nostalgia di momenti appena finiti e rinchiusi per sempre in una pagina. La Langa, il suo paesaggio giocano con queste sensazioni. Te le regalano sempre.
Basta guardare e raccogliere con gli occhi e con il cuore, con le labbra e con il naso i profumi che arrivano da una lunga attesa sul verde di un piccolo mare a portata di mano. Poi richiuderli in un libro che per forza ha pagine nuove, qualche nota stonata e la bellezza di una sinfonia riveduta e corretta dalla vita dell'uomo della Langa.
Riaprire le pagine di quel libro, giorni e mesi dopo regalerà la voglia di ricordare anche il presente con la nostalgia che si riserva al passato più antico.E con la gioia di sfiorare con la punta delle dita quelle curve che appaiono lungo tutte le strade che portano ai paesi, che sfumano nelle case e nelle cantine, nei boschi e accanto ai vigneti, vicino ai castelli. Perchè la Langa nuova è figlia e madre di quella di ieri perchè la Langa nuova ha nelle sue pagine quei granelli di sabbia lasciati dal passato.
E questa è stata, per quest'anno, la nostra Pasqua, mi è piaciuto raccontarla così, come un luogo non luogo, come un sogno un po' sbiadito, come una nostalgia che portiamo nel cuore.
Mi piacciono i tuoi post sempre interessanti e ben documentati, mi entusiasmano un po' meno i finali che si riducono a pura pubblicità, ma ormai quella imperversa ovunque ed è normale che ci sia anche nei blog :-)
RispondiEliminaBuon 1° maggio, un abbraccio.
enrico
Ciao Enrico, grazie mi fa piacere che i miei posti ti piacciano e che risultino interessanti devo però dire che non capisco il riferimento alla pubblicità. Ti compaiono degli inserti pubblicitari o quello che scrivo ti dà l'impressione di voler essere uno spot pubblicitario per qualcosa o qualcuno? Mi interessa capire perchè io non voglio fare pubblicità a nulla....forse un po' alla mia terra, come un invito a conoscerla, come un suggerimento di viaggio.
EliminaCiao, buona giornata, un abbraccio.
Antonella
Come detto i post mi piacciono mi riferivo solo alle etichette con le ditte che imbottigliano i vini, ma influiscono poco sull'ottima qualità dei post. Ciao
EliminaAh, ho capito...credevo che ti riferissi a questo post specifico. Per quanto riguarda i post sui vini quella di usare le etichette delle grandi cantine produttrici è stata una scelta che ho fatto senza pensare che poteva essere una sorta di " pubblicità " l'avevo vista più come una " curiosità " da collezionisti. Ciao e grazie.
EliminaAntonella
Bellissimo modo di trascorrere la Pasqua e quante belle foto !!! Sono posti rilassanti e c'è molto da vedere, io sono attratta dai castelli, mi piaccion molto. Un saluto
RispondiEliminaCi accomunano davvero tante cose...eccone un'altra, i castelli. Ne sono affascinata anch'io.
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Ciao Antonella complimenti per come hai saputo immortalare questi stupendi luoghi
RispondiEliminabuon primo maggio da
Tiziano
Ciao Tiziano, grazie. Sono luoghi così belli che ti restano davvero nel cuore.
EliminaBuon primo maggio anche a te.
Antonella
Cara Antonella, un super post!!! foto incredibilmente belle!!!
RispondiEliminaCiao e buon primo maggio con un abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazie Tomaso, sono davvero contenta che questo viaggio fotografico attraverso le Langhe ti sia piaciuto.
EliminaUn abbraccio
Antonella
ciao buon primo maggio. Belle fotografie, forte quella con la bottiglia di vino
RispondiEliminaSì, una bella Pasqua, molto rilassante. La bottiglia di Barolo è simpatica, non potevo non metterla sul blog.
EliminaCiao, buona settimana.
Antonella
Stupende le immagini,spiritosa la tua che fa capolino dalla bottiglia del buon vino. Le descrizioni accattivanti. Allora brindo con te, alla tua salute e alla mia tra pochi giorni subirò un intervento, nulla di grave ma lunghetta la convalescenza.
RispondiEliminaUn abbraccio, grande ♥
Dani
Sono posti stupendi e tra l'altro si mangia anche bene.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Anche se non amo il vino, brindo a te, alle splendide foto a al tuo post che invita a visitare le Langhe e il Piemonte.
RispondiEliminaBuon fine settimana!
Ofelia
Accipicchia, io abito a 20 km da Alba! Tutti i posti che descrivi mi sono ben noti e mi è capitato spesso di andarci, per non parlare di Alba, dove andiamo almeno una volta la settimana. C'è mancato un pelo che c'incontrassimo!
RispondiElimina