giovedì 6 ottobre 2016

Le Isole Borromee, l'isola Madre





Quest'anno per festeggiare il nostro trentaduesimo anniversario di matrimonio avevamo programmato una giornata con " crocierina " nelle Isole Borromee...poi il destino ha deciso diversamente e la giornata dell'anniversario l'abbiamo trascorsa al pronto soccorso perchè la mia schiena si era messa a fare notevoli e dolorosissimi capricci...ma non ci siamo lasciati prendere dallo sconforto e a settembre ci siamo regalati la " nostra giornata"








Queste isole sono chiamate Borromee dal nome della famiglia aristocratica che dominò per secoli il lago Maggiore, le tre isole ( Madre, Bella e Dei Pescatori ) sono un'oasi di assoluta bellezza, in cui l'opera umana ha integrato sapientemente un ambiente naturale già di per sè eccezionale.
Sono situate nel Golfo Borromeo tra Verbania e Stresa e godono, come le sponde della parte centrale del lago, di un invidiabile clima, che permette a piante e fiori di ogni parte del mondo di attecchire e prosperare.








Ci imbarchiamo a Stresa in una giornata splendida e il nostro primo approdo è l'Isola Madre.
Le prime notizie su questa località sono di epoca abbastanza alta, se ne parla già nel IX secolo a proposito della donazione di un uliveto esistente sull'isola.. Era chiamata allora Isola di San Vittore, dalla dedicazione della chiesa che vi sorgeva.









Per tutto il Medio Evo e il primo Rinascimento il fulcro dell'isola  fu l'antica costruzione ecclesiastica che con il tempo aveva assunto la connotazione di venerato luogo religioso di tutto il lago. Per il resto l'isola ospitava campi, orti e qualche abitazione. Il tutto , o quasi, apparteneva alla curia di Novara.









E fu appunto alla curia novarese che si rivolse , nel 1501, Lancelotto Borromeo, capo della grande casata a cui i signori di Milano avevano affidato, in funzione antisvizzera, la signoria sull'intero lago Maggiore, per ottenere la possibilità di erigere, in quel bellissimo luogo, una " casa - villa " circondata da adeguato giardino.









La curia sempre prudente non volle vendere subito l'isola ma accettò di cederla in enfiteusi ai Borromeo a patto che la cappella di San Vittore continuasse ad essere officiata. L'anno successivo, tuttavia, concesse la demolizione del venerando edificio, a patto che venisse edificata un'altra chiesa, sempre dedicata a San Vittore, nell'isola Inferiore ( quella che oggi si chiama isola Bella ). Lancelotto accettò la richiesta e ottenne tutta l'isola, sulla quale iniziò immediatamente i lavori per la casa e per il giardino.









Purtroppo non potè vederne che l'inizio perchè morì nel 1513, molto prima che sia l'una che l'altro avessero preso forma.. Ma l'opera continuò sotto i successori. Già Frà Leandro Alberti che visitò il lago nel 1532  può riferire di un " sontuoso plagio " ornato " con un vago giardino ".









Il compimento dei lavori e la sistemazione dell'isola furono opera del cugino di Lancelotto, Renato Borromeo, e avvenne negli ultimi decenni del cinquecento. Nel seicento, quando l'enfiteusi venne riscattata attraverso uno scambio di proprietà che diede ai Borromeo la piena disponibilità dell'isola, questa era ormai perfettamente utilizzabile come residenza di svago e rappresentanza dei signori del lago.









In onore e ricordo di colui che maggiormente si era adoperato nella sua trasformazione aveva intanto cambiato nome assumendo quello di Isola Renata, che doveva portare per lungo tempo, finchè nell'Ottocento si impose quello, ancora oggi in uso, di Isola Madre, giustificato sia dalle sue dimensioni, relativamente più grandi maggiori di quelle delle altre due, sia dalla sua storia più antica di quella dell'Isola Bella e dell'Isola dei Pescatori.









L'aspetto dell'insieme doveva però essere piuttosto diverso da quello attuale. La villa - per la progettazione della quale si è avanzato, sia pure senza prove definitive, il nome di Pellegrino Tibaldi - fu più volte modificata nel corso del Settecento, epoca che ha lasciato un'impronta forte sulla costruzione.








Quanto al giardino, che probabilmente all'inizio stendeva i suoi terrazzamenti solo nella parte meridionale dell'isola, venne ristrutturato nell'Ottocento, quando gli venne data l'attuale struttura,tipicamente romantica, che lo ha reso un vero landscape garden.










Con queste trasformazioni e soprattutto quella ottocentesca del giardino, in cui furono acclimatate varie essenze d'importazione,, tanto che oggi è anche un importante orto botanico - l'Isola Madre assunse il ruolo di " residenza intima ", appartata e tranquilla, della famiglia Borromeo, rispetto a quella " scenografica e di parata ", dell'Isola Bella.









Non per nulla una delle sue maggiori attrazioni, fino a tempi recenti,è stata la bellissima raccolta di teatrini e di altri giocattoli allestiti per i bimbi Borromeo, che qui, in questa villa tranquilla e serena,avevano la loro prediletta dimora extracittadina.








La sua posizione che oggi può sembrare di grande svantaggio perchè costretti ad arrivarvi in barca o con il battello, era invece un grande vantaggio all'epoca perchè - esattamente come succedeva con le ville sui Navigli - consentiva di arri9varci in barca direttamente da Milano, in maniera lunga ma molto più agevole che viaggiando via terra. E una volta arrivati si godeva di una pace e di una serenità ineguagliabili.










Come detto, il giardino vanta alcune presenze eccezionali, come il Cipresso del Kashmir ( affascinante gigante esotico di colore verde ceruleo ), il fitto palmeto e la collezione di camelie antiche, notevoli i pergolati di glicine, tra i primi ad essere trapiantati in Europa.









Purtroppo la notte tra il 28 e il 29 giugno 2006 una violenta tromba d'aria si è abbattuta sull'Isola Madre attraversandola da sud est a sud ovest e colpendo con uno straordinario potere distruttivo tutta l'area del pardo di fronte a Pallanza. I danni all'inestimabile patrimonio botanico sono stati particolarmente ingenti: il viale di Porta Suna è stato letteralmente spazzato via  con i suoi rari esemplari di magnolie, rododendri, allori e lecci frangivento.









La forza del vento ha abbattuto anche il grande cipresso del Kashmir, che da duecento anni troneggia davanti alla villa. Un tesoro vivente e simbolo stesso dell'Isola Madre, arrivato sotto forma di " cartoccetto di freschissimi semi " inviati dalla regione dell Himalaya dal corrispondente dei Borromeo, Wlliam B. Pentland nel giugno del 1862.









Tutti gli sforzi si sono immediatamente concentrati nel tentativo di salvare questo gigantesco albero da 70 tonnellate unico in Europa e che sta scomparendo anche nel suo ambiente naturale, l'Himalaya, le cui fronde si allargavano in modo armonioso per decine di metri.









Salvarlo è stata un'operazione di alta ingegneria e botanica, eseguita da una piccola folla di giardinieri, tecnici, e di operai di una ditta specializzata in cavi e di due imprese locali  , con l'aiuto di tre gru - scaricate da un elicottero -  che hanno retto un imbracatura di fili di tessuto speciale, fissati a terra in pozzetti di cemento.









Dopo aver fissato i primi argani sono iniziati i lavori di imbrigliamento del tronco e, alle prime ore del mattino, ciò che rimaneva del cipresso, ha preso ad alzarsi verso il cielo mentre l'enorme zolla delle radici risprofondava nel terreno e il tronco di otto metri di diametro si sollevava da terra.









Da allora è cominciata una corsa contro il tempo: lo zoccolo è stato avvolto in teli speciali, inumiditi di continuo e la chioma irrorata con antitraspiranti. Lo attendono ora alcuni anni di convalescenza









Anche se non tornerà mai più alle forme che lo hanno reso famoso e ne hanno fatto " l'albero più bello del mondo " il grande cipresso dell'Isola Madre resta il testimone prezioso di un grande passato proteso verso il futuro.









E qui chiudo la prima parte della nostra giornata, la prossima settimana vi racconterò della suggestiva Isola dei Pescatori.







































18 commenti:

  1. Cara Antonella, prima di tutto, tanti e tanti auguri per il 32° anniversario di matrimonio, con l'augurio di seguire sempre io e la mia dolce metà, poi un grazie infinite di questa carrellata di foto!!! io non soma mia stato alle isole Isole Borromee. Poi le tue chiare spiegazioni ci fanno capire la bellezza!!! di questo angolo di paradiso.
    Ciao e buona giornata cara mica, con un abbraccio e un sorriso:) sorridere fa bene!
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, grazie per i tuoi graditissimi auguri e grazie anche per aver apprezzato questo lungo post.
      Un abbraccio e un sorriso.
      Antonella

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  2. Molto bello questo tuo post. Sono stata all'Isola Madre alcuni anni fa quando le camelie erano in fiore, ma vedo che è bellissima anche in altre stagioni. Mi piace molto e spero di poterci tornare. Grazie Antonella.
    Paola

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    1. E' vero Paola, è davvero molto bella...penso che lo sia anche quando l'autunno sarà più avanti. Io non c'ero mai stata, in realtà ero stata solo all'Isola Bella diversi anni fa.
      Ciao, un abbraccio.
      Antonella

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  3. ciao Antonella, ti ricambio la visita con molto piacere e ti ringrazio per le belle parole che mi hai dedicato. Il tuo post è molto interessante e le foto splendide, pero di avere presto la possibilità di visitare questo luogo bellissimo. Un abbraccio lory

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    1. Ciao Lory, ti auguro di poterlo visitare è un posto magnifico, in realtà tutte e tre le isole sono splendide così come lo è il lago Maggiore.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  4. Ho visitato le isole Borromee due volte e tutte e due le volte in gita scolastica per cui i miei ricordi si sono sbiaditi col tempo. Ti faccio i miei complimenti per il post che ho trovato esaustivo e interessante.
    Un abbraccio!

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    1. Grazie Ofelia, mi fa piacere che il post, anche se un po' lungo, ti sia piaciuto...vedo che rinfresco i tuoi ricordi...
      Un abbraccio.
      Antonella

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  5. Mi hai fatto fare un bel viaggio, con questo tuo post.
    Buon inizio di settimana.

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    1. Grazie di aver viaggiato con me!
      Buona settimana.
      Antonella

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  6. Grazie per il viaggio mozzafiato che mi hai regalato, in ritardo tantissimi auguri per il tuo trentaduesimo anniversario di matrimonio, incrociando le dita se tutto va bene fra qualche giorno per me e il cinquantesimo
    ciao un abbraccio
    Tiziano

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    1. Ciao Tiziano, sono contenta di " rivederti " e lo sono anche perchè questo viaggio virtuale ti è piaciuto. Grazie per gli auguri e tantissimi auguri anche a te, un grande traguardo il tuo.
      A presto.
      Antonella

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  7. Non avevo letto prima questo post. Come ho scritto nel commento precedente, io ho visitato l'isola Madre e l'isola dei Pescatori a settembre e ho scritto un post. Le foto son molto belle , sono gli stessi posti che ho fotografato io,più o meno. Ciaooo

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    1. Bene, vedo che andiamo avanti di pari passo...sto pensando al tuo post su piazza Gae Aulenti.
      Ciao, un abbraccio.
      Antonella

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  8. Ho letto adesso anche il precedente post,così ho appreso della superata disavventura.Ancora in bocca al lupo,per tutto,e rinnovati auguri.

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    1. Grazie Chicchina, è stata un'avventura passeggera che non ha lasciato nessuno strascico.
      A presto.
      Antonella

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  9. bellissimo post, foto splendide e post interessante. Anche se in ritardo buon anniversario

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  10. Grazie Roberta, per gli auguri e per aver apprezzato questo post.
    Buona giornata, a presto.
    Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")