Ciao Eva, questo post è dedicato a te e non è altro che la " storia " dei giorni che abbiamo trascorso insieme e qualche piccolo ricordo personale che desidero regalarti
Non l'avrei mai immaginato sai ma nella vita spesso succedono cose inimmaginabile e allora eccomi qui improvvisamente catapultata ai miei 18 anni a studiare per l'esame di Maturità...no, non è successo come nel film immaturi che il mio " pezzo di carta " è stato annullato, niente di così drammatico,anzi, è successo, ed è una cosa bellissima, che tu hai deciso di trasferirti qui da noi per affrontare insieme a me il ripasso della Letteratura Italiana, della Filosofia, della Storia e della Storia dell'Arte. Sono le materie che amo e forse tu hai pensato che una zia appassionata di queste materie potesse essere un'opportunità ma in realtà sei tu che sei stata un'opportunità per me.
Perchè, sarà anche vero che amo e che conosco discretamente la letteratura, ma mai, spontaneamente, mi sarebbe venuto in mente di " ristudiare gli " Inni Sacri " del Manzoni, è stata un'opportunità perchè ho rispolverato tante cose e le ho riviste sotto una nuova luce ed è stato molto bello il confronto, lo scambio di idee con una ragazza della tua età. Sentirti disquisire sullo Zibaldone di Pensieri di Leopardi mi ha fatta ricredere sui giovani di oggi...se c'è ancora qualcuno che ragiona così forse non siamo in pericolo.
Abbiamo studiato tanto, tantissimo. Cominciavamo subito dopo colazione, scendevamo nella frescura della mia biblioteca armate di tè, succhi di frutta e qualche biscotto e davamo inizio all' "operazione Maturità ". Queste pagine dei nostri più grandi autori che mi scorrevano sotto gli occhi mi hanno riempita di entusiasmo, non che io non li abbia più letti dai tempi della scuola, anzi, se oggi li amo così tanto è anche grazie alle letture successive, però questa volta, grazie a te, è stato diverso.
E che soddisfazione quando, dopo tanto tempo speso a parlare del "Canto notturno di in pastore errante " mi hai guardata e mi hai detto : "Sai, non mi piaceva ma adesso penso che non sia poi così male !" Io non ho mai insegnato ma credo che questa sia una delle più grandi soddisfazioni per un docente, far amare qualche cosa che prima non era stato colto ed afferrato nel giusto modo.
Fermarsi per un po' ad analizzare il Pascoli e il suo simbolismo e scoprire un turbamento e una sensibilità in te, ragazza di oggi, così simile al mio, ragazza di ieri...E poi tutti: D'Annunzio, Verga, la Scapigliatura, Montale...un sogno. Sei stata bravissima, studiando gli autori della nostra letteratura hai fatto diversi excursus sulla storia e sulla filosofia...vero, abbiamo tralasciato un po' la storia dell' arte, peccato, avrei avuto molto da imparare da te, è la tua materia e sarà la tua facoltà all'Università, sarà il tuo futuro.
Abbiamo studiato e poi alla sera ci siamo viste qualche bel film, credo che ti sia piaciuta la sera in cui siamo andati in montagna con i nostri amici a godere dell'aria fresca e di un tramonto spettacolare e penso che tu ti sia divertita la sera in cui sono venute da noi Adriana, Chiara e il piccolo Leo per l'apericena. Poi una sera sono venuti a cena i tuoi genitori e ti hanno riportata via e tu, a noi, sei mancata da subito, hai lasciato una spazio vuoto in questa casa.
Giorni bellissimi ( immagino la faccia che stai facendo, ti ho fatta studiare per ore! ) ed inevitabilmente una marea di ricordi che oggi ti regalo con questo racconto.
La mia maturità 42 anni fa ( mamma mia 42 anni...una vita! ). Grandi speranze nel cuore, la Maturità era ( è ) un traguardo, un rito di passaggio, dopo i concitati giorni degli esami tutto sarebbe cambiato: l'Università, Milano, vivere da sola,i miei 18 anni carichi di progetti ed aspettative.
All'epoca l'esame di maturità era diverso da ora: si portavano due materie all'orale, una letteraria e una scientifica, a noi, in più gli insegnanti avevano chiesto una tesina per ogni materia ( quelle che hai sfogliato nei giorni che hai trascorso qui ) prepararle è stato un periodo splendido di ricerca e di studio. Come prima materia io avevo scelto Italiano e avevo chiesto Filosofia. Era possibile, allora - per chi lo desiderava - portare una materia aggiunta, io lo desideravo e scelsi Storia.
Dunque la seconda materia non veniva quasi mai cambiata quindi mi preparavo all'esame con molta tranquillità, in Italiano ero davvero brava e in Filosofia...bè, in quegli anni vivevo di pane d Kant. E poi una tragedia di proporzioni apocalittiche, che tu senz'altro capirai, si abbattè sulla mia testa...mi cambiarono la seconda materia non più la mia amata Filosofia ma Matematica. Ma ti rendi conto? Un incubo...Matematica, a me che ancora adesso non riesco nemmeno a sommare due più due...studio matto e disperato, la certezza di non potercela fare, la disperazione, ....le " notti prima degli esami " a studiare, a tralasciare le materie che amavo per dedicarmi alla matematica e lì, proprio in quelle notti, è nato il mio rapporto di amore - odio per questa materia che ancora oggi mi affascina e mi respinge. Mi affascina, lo immaginerai, per la logica, mi respinge per l'aridità dei numeri.
E poi gli esami, il tema, la versione e il grande giorno degli orali...letteratura " Il canto notturno del pastore errante, non starebbe a me dirlo ma ho fatto un figurone, poi Gozzano e la domanda, all'apparenza banale, sul colore degli occhi della Signorina Felicita " azzurri di un azzurro di stoviglia " e in quel colore si rispecchiava un mondo fatto " di buone cose di pessimo gusto " che stava lentamente finendo. Dell'orale di matematica, e penso che la cosa non ti sorprenda, non ricordo praticamente niente, non so nemmeno lontanamente cosa mi abbiano chiesto e soprattutto come io abbia risposto, ma, in modo o nell'altro ce l'ho fatta.
E poi Storia, materia aggiunta, domanda sullo " Statuto Albertino ", preparatissima, uno dei miei " cavalli di battaglia " inizio a parlare e il mio papà, tra il pubblico, non so per quale motivo, comincia a suggerire. A un certo punto non sono più riuscita a trattenermi, mi sono girata e , tra l'ilarità della commissione d'esame, degli altri genitori e dei compagni di classe, ho detto " Papà, piantala di suggerire, e se proprio devi suggerisci almeno giusto e non sbagliato come stai facendo, così mi confondi! "
E poi, improvvisamente, è finita... è finita la Maturità ed è finita una fase della vita, c'era davanti l'estate e poi l'Università e poi scelte importanti, sentivo che diventavo grande.
E poi, Eva, quell'autunno, a Milano, ho conosciuto la tua mamma e da allora non ci siamo più lasciate, anche se ci vediamo poco siamo una dentro l'altra da sempre e stiamo ancora camminando insieme, e tu lo sai. Poco dopo, quasi contemporaneamente sono apparsi nella nostra vita il tuo papà e lo zio Renato, e poi sei arrivata tu e non c'è bisogno che te lo dica, lo sai, ti voglio un mondo di bene.
Ecco, ti auguro di avere tanto successo nei tuoi studi, tanta allegria nella tua vita universitaria come è stato per noi, tanta fortuna nel tuo futuro lavoro ma soprattutto ti auguro un'amicizia come quella che lega me e la tua mamma...un'amicizia per sempre.
Ciao Tesoro, buona vita.
Cara Antonella, io posso solo immaginare cosa possono sentire coloro che dovranno dare un esame!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
C'è tanto amore in questa lettera e la cosa che mi piace di più è che tu hai contribuito a costruire quello che diverrà uno dei più bei ricordi di Eva e tra 42 anni quando lei con la mente rammenterà i giorni che avete condiviso, magari ti chiamerà e ti dirà: " Grazie ancora zia per esserci stata."
RispondiEliminaChe dono che le hai fatto carissima Antonella!
Antonella cara, passare a leggere i tuoi post è sempre una grande emozione. Sembra di essere lì insieme a te.... Ricordo la maturità di mio figlio, era il 2009 e poi ha preso la decisione di andare a lavorare.... così la vita continua. Ti auguro una serena domenica con un abbraccio, Ale.
RispondiEliminaAntonella, nonostante sapessi tutto di questo vostro studiare, nonostante il parlare leggere questo post mi ha emozionata e , parola dopo parola, vi ho immaginate come in un film. però non so perchè, avevate entrambe abiti d'epoca ;)
RispondiEliminaun abbraccio
Quanto amore in queste tue parole, tua nipote ha una zia su cui potrà contare sempre.
RispondiEliminaLe faccio anch'io i migliori auguri per questo primo passo importante che la porterà nel mondo!
Un abbraccio
...unica...
RispondiEliminaBellissimo ciò che hai scritto, un vero pensiero d'amore!!!
RispondiEliminaTanti auguri ad Eva!
Un abbraccio e buona giornata da Beatris
Ciao, un grande in bocca al lupo ad Eva per gli studi e per il futuro. Che bello quello che hai scritto. Si vede che c'è tanto amore. Un caro saluto
RispondiEliminaRicordo il mio esame di maturità, reso problematico dal contemporaneo mondiale di calcio in Messico, quello di Italia Germania 4 a 3 e dei sei minuti di Rivera.Le partite cominciavano a mezzanotte, ed alle otto del mattino bisognava essere a scola per gli scritti e le materie dell'orale. Esame passato discretamente bene, senza infamia e senza lode.
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