mercoledì 22 giugno 2016

La magia di Villa " La Magia " dai Medici ai nobili pistoiesi





In localita Tizzana, nel comune di Quarrata ( Pistoia ), la Villa La Magia spicca in tutta la sua bellezza. Unitamente ai due giardini e ad altre 11 ville disseminate in Toscana, dal 23 giugno 2013 la Villa è diventata Patrimonio dell'Umanità a cura dell'Unesco, a coronamento di un percorso culturale che, grazie a questa decisione, non conoscerà confini per il suo alto valore artistico.








L'impianto medioevale della villa nasce nel XIV secolo per merito della famiglia magnatizia pistoiese Panciatichi, che trova in Corrado, figlio del capostipite Vinciguerra, il personaggio di riferimento. Nel corso del XV secolo la struttura assume l'evidenza di una suntuosa residenza di campagna grazie  a una costruzione quadrangolare di sicuro effetto prospettico.









A causa di un probabile rovescio finanziario, gli eredi Panciatichi venderanno " La Magia " nel 1583 al Granduca FrancescoI de' Medici, il quale per la ristrutturazione chiamerà l'architetto Bernardo Buontalenti, detto Bernardo della Girandola per le sue divagazioni negli ambbinamenti scenici con giochi pirotecnici e d'acqua. Anche la famiglia Medici nel 1645 tramite il Granduca Ferdinando II venderà la villa  a Pandolfo Attavanti sr., componente della casata di antica nobiltà risalente al borgo di Castelfiorentino.









E' in questo tempo, durato oltre un secolo, che la villa assume una fisionomia in elegante stile barocco con uno scalone monumentale, decorazioni pittoriche, ordinamento all'interno dell'edificio senza peraltro che tutto questo ne modifichi l'aspetto esterno.









Tre importanti pittori settecenteschi fiorentini ( Giovanni Bagnoli, Giovan Domenico Ferretti e Tommaso Gherardini) si alterneranno per ornare le stanze al piano nobile. Amerigo Attavanti e suo figlio Pandolfo jr. saranno gli artefici di tanta meraviglia. Un breve trascorso di appartenenza alla famiglia Riccasoli - Fridolfi per asse ereditario ( 1752 - 1766 ) non modificherà la villa fino alla vendita nello stesso 1766 al nobile pistoiese Giulio Giuseppe Amati.









Quest'ultimo si dedicherà principalmente alla parte esterna con la costruzione di una seconda limonaia a levante ( dopo quella a ponente costruita dagli Attavanti )), il riordino del giardino all'italiana, la realizzazione di un giardino all'inglese e la realizzazione in stile neogotico della cappella di famiglia. L'ultimo discendente degli Amati aggiungerà il cognome Cellesi nel 1863 per giungere ai giorni nostri, quando nel 2000 la proprietà passerà per acquisto al comune di Quarrata.









Tutto questo e molto altro ancora viene narrato con dovizia di particolari e modi intriganti dal professor Daniele Franchi, giovane straordinario narratore di questa residenza che il comune, un po' alla volta ma con tenacia, ha intanto provveduto a mettere in sicurezza, chiamando a raccolta un numero sempre più crescente e variegato di artisti contemporanei pronti a confrontarsi con l'illustre passato dell'intero complesso.









La villa sarà aperta anche per eventi musicali e artistici di vario genere che coionvolgono ove possibile gli abitanti del territorio circostante e attraggano visitatori da ogni dove.
Perchè, per chi non l'avesse ancora capito, " La Magia " è una magia





( Sergio De Benedetti, Libero del 2 giugno 2016 )
( fotografie dal web )
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2 commenti:

  1. Non ci sono mai stata, non conoscevo neanche l'esistenza di questo luogo. Un post molto interessante con foto che nostrano la villa in tutto il suo splendore, che resiste al tempo. Un saluto

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  2. Grazie Antonella per la presentazione di questa "Magia" in ogni senso.
    Qui siamo circondati da ville toscane di incomparabile bellezza artistica e importanza storica, inserite in paesaggi altrettanto prestigiosi...tanto che si rischia di non farci neanche caso!
    Un abbraccio
    Marilena

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")