giovedì 20 agosto 2015

Expo: gli Emirati con il mini deserto pubblicizzano già Dubai 2020




" Ci scusiamo per la lunga attesa. Per il caldo, invece, purtroppo non possiamo porgervi
le nostre scuse perchè non dipende da noi" 
Inizia così il viaggio all'interno del padiglione degli Emirati Arabi Uniti.









Una voce squillante  ( da un microfono ) accoglie l'ennesimo gruppo di turisti lamentosi
che sottolineano come " per arrivare a questo punto, ancora sotto il sole, ci abbiamo messo
45 minuti ". Il commento comune dopo la lunga attesa al caldo, è solo uno: speriamo almeno ne valga la pena.








Dopo una breve spiegazione di quello che si osserverà all'interno del percorso espositivo, 
prende il via la vera esperienza.









Si cammina così in corridoi stretti, circondati da pareti altissime, ondulate, e che con
 il loro arancione intenso ricreano l'effetto delle dune di sabbia.









Al centro dei cubi dorati interattivi mostrano i problemi degli Emirati e, solo in
seguito, le soluzioni che si sono rese necessarie per far fronte a problematiche che potevano
nuocere gravemente alla popolazione e al territorio arabo.









In questo spazio, apprezzato dai più piccoli, gli adulti perdono la pazienza per
le continue interferenze nel percorso delle hostess del padiglione che , come in un
ritornello, ripetono il funzionamento dei cubi e spingono a provarli.









Dopo il primo corridoio una nuova coda. L'attesa questa volta è per accedere
al Palm Theatre in cui, ad intervalli regolari, viene proiettato un filmato commovente.









La protagonista, qui, è Sara, una bambina di 10 anni che si ritrova in una corsa
contro il tempo verso sua nonna , ferma a proteggere una palma da dattero
all'interno di un cantiere. Toccando però una perla, incastonata nel tronco, Sara viene catapultata
in un viaggio nel tempo in cui scopre le origini della sua famiglia e in cui aiuta la stessa
nonna, incinta, a sopravvivere alle tempeste di sabbia nel deserto.









" Il messaggio è estremamente toccante " commentano le persone all'uscita dal teatro.
L'esperienza che mixa un filmato a 360 gradi e un simulatore,
è forse una delle migliori in tutta Expo.












Usciti dal teatro, ci si ritrova ancora davanti a Sara e al suo ologramma
che racconta le difficoltà degli Emirati rispetto agli altri paesi del mondo il tutto condito 
da una canzoncina rap melodica che vi ritroverete a fischiettare per tutto
il resto della giornata.








Menzione speciale, alla fine del padiglione, all'area dedicata a Expo Dubai 2020
in cui, oltre ad ammirare la planimetria della futura area espositiva,
potrete assistere ad un filmato tridimensionale che vi guiderà in un tour alla scoperta della
prima esposizione universale ospitata in Medio Oriente.









La Pagella

SI'

* Il caffè / thè offerto alla fine del percorso
* La canzone rap realizzata dagli Emirati colonna sonora del padiglione
* La sala in cui si può scoprire Expo 2020 a Dubai


NO

* Le lunghe code sotto il sole
* L'ingresso troppo piccolo del cinema e la calca per aggiudicarsi un posto seduti
* Le spiegazioni superflue e a volte fastidiose delle ragazze all'ingresso.

















































































( Fonte Marianna Baroli, Libero del 29 maggio 2015 )
( fotografie dal web )

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8 commenti:

  1. Post strepitoso, cara Antonella, l'ho apprezzato molto e...senza fare code sotto il sole cocente.

    Baci

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    1. Ciao Gianna, grazie, sono contenta che ti sia piaciuto e che almeno qui non ci siano le code.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  2. Plaudo all'iniziativa di postare le impressioni che hai avuto visitando l'Expo,
    te sei brava a fare ste cose e è per questo che a casa tua si trova sempre un sacco di gente.
    Ma vedendo quello che pubblichi te e girando per il web
    mi pare di aver capito che sta faccenda dell'Expo sia fatta per far divertire
    architetti e cuochi vicini ai regimi e far spendere un sacco di soldi a noi.
    A pensarci bene la voglia di visitarlo sta un po' scemando
    anche perchè proprio ieri la megera m'ha detto "Vogliamo andare a vedere l'Expo?"
    non ho risposto ma ho subito pensato "Certo, così andiamo a litigare anche là".

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    1. Naturalmente condivido il tuo punto di vista...un gran carrozzone con, alla fine, poca sostanza. Ho visitato in una vecchia fabbrica qui vicino una interessante mostra " Tutte le volte che il biellese è stato ad Expo " e ho potuto rendermi conto di quanto alla fine sia poco niente questa esposizione, vetrina per cuochi più o meno stellati ed architetti più o meno importanti, mentre in tempi passati quello che veramente si andava a conoscere all'expo era il prodotto e la capacità delle varie industrie.
      Per quanto riguarda la parte finale del tuo commento...non ti smentisci mai!
      Ciao, un caro saluto.
      Antonella

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  3. Ciao
    splendide anche queste immagini.

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    1. Grazie Roberta. Sono in ansia per HayLyn, come sta?
      Un abbraccio.
      Antonella

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  4. Ciao Antonella,
    la mia posizione sull'EXPO è stata controversa da subito.
    La tua obiettività nel mostrarci i vari padiglioni mi conferma le consolidate mie perplessità, anche se ci sono eccellenze apprezzabili.
    Mi fa piacere comunicarti che ho aperto un nuovo blog"i giorni di Santippe"
    http://igiornidisantippe.blogspot.it/
    Ti aspetto:-)
    Marilena

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    1. Ciao Marilena, sono stata al tuo nuovo blog e già mi piace molto...come sempre brava.
      Perplessità su Expo, come sai, ne ho avuto e ne ho tutt'ora molte anch'io...ne fa una bella sintesi nel commento qui sopra Massimo Nucci.
      Un abbraccio.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")