venerdì 16 marzo 2012

La favola del cavallo cieco



Quando ho iniziato questo blog mi sono riproposta di raccontare anche le piccole storie, spesso drammatiche, dei nostri amici animali e questa è una storia talmente commuovente che mi sembra bello raccontarla per prima.

Da Libero del 15/03/2012

" Non vede ma percepisce ogni cosa. I suoi occhi interiori gli hanno permesso di scoprire il mondo in modo eccezionale.
Lui non ha bisogno di vedere cosa c'è intorno a sè. Lo sa e basta. Ha imparato a conoscere Federico, suo amico e allenatore, sa capire quando è triste e quando è felice, quando è il momento di giocare e quando di trottare.
Laghat (questo è il nome del cavallo), Federico lo riconoscerebbe tra mille persone, e conosce bene quel legame unico che soltanto i grandi amici sanno costruire. Lo sente quando sta per arrivare, prima ancora che si avvicini. Questo è il mondo anomale. Gli animali possiedono delle antenne sensibilissime che vanno oltre la vista. Laghat è un cavallo di nove anni, cieco dalla nascita a causa di una micosi.. E forse per necessita ha sviluppato all'ennesima potenza tutti gli altri sensi



Ho sempre pensato agli animali come a esseri misteriosi che sanno più di quello che esprimono con le loro mille manifestazioni che mi stupiscono ogni giorno. Spesso si dice: gli manca solo la parola. A Laghat invece manca la vista, almeno clinicamente. Ma questo non gli impedisce di essere uno straordinario purosangue che corre, gareggia, stacca gli avversari e vince. Proprio così.  Vive e si allena a San Rossore,a  Pisa, nato con la competizione dentro. Ha già portato a casa diciannove vittorie in cinque anni e una lunga serie di piazzamenti in giro per l'Italia.
Laghat ha un dono, una " luce dentro" come dice il suo amico, proprietario e fantino, Federico. " Riesce ad orientarsi perfettamente in pista, non ha alcun problema a stare in gruppo con gli altri cavalli." Neanche Federico, che passa le giornate con lui, riesce a capire come sia possibile: "Avrà un sesto senso che gli consente di evitare contatti e scontri con gli altri cavalli; di certo posso dire di non avere mai avuto problemi a guidarlo, mi segue, anzi risponde perfettamente ai comandi.".

Laghat è un cavallo fortunato invece che in un box vive in un capanno attrezzato a San Rossore, dove si allena insieme alla compagna, una bella cavalla grigia. " E quando torna arrabbiato dopo una gara andata male spesso se la prende con lei". La cavalla. Certo non con Federico l'amico che lo sostiene da sempre. Tra cavallo e fantino c'è l'umiltà consapevole che tutto dipenda da una collaborazione, da un'alleanza, al di là di ogni presunzione. Una fedeltà reciproca. Federico dimostra di aver riposto grande fiducia in questo cavallo su cui nessuno avrebbe scommesso. Con amore e dedizione lo ha educato con la consapevolezza  che non si impone la propria volontà al cavallo e che fermezza non vuol dire brutalità. Lui quel cavallo lo ama davvero, non può essere solamente un mezzo per soddisfare un divertimento o per vincere una coppa, è un amico vero.

Una storia bellissima che commuove il mondo, soprattutto gli appassionati dell'ippica, che vedono in questa storia un esempio e una grande lezione su come sia possibile, per gli animali, ma anche per gli esseri umani, superare i propri limiti in nome della voglia di vincere. Laghat ha vinto."
(D,Mastromattei)
( Le fotografie non raffigurano Laghat)

4 commenti:

  1. Bella questa favola!!buon fine settimana...ciao

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    1. Si, è bella e ci insegna molto! Per fortuna ci sono anche storie positive... Ciao, buon fine settimana anche a te.

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  2. Una storia commovente non solo per gli animi sensibili, per tutti coloro che possiedono un cuore tenero. Buona domenica da Beatris

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  3. Ciao, grazie di essere passata a trovarmi, buona serata.

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")