lunedì 5 ottobre 2015

Pont d'Ael. Un ponte acquedotto di età augustea






Durante la nostra vacanza in Valle d'Aosta abbiamo avuto l'occasione di visitare
questa grandiosa opera in muratura. Un unica arcata che supera il torrente Grand Eyvia.
Siamo stati accompagnati nella nostra visita da una delle archeologhe che hanno partecipato al
progetto di recupero dell'acquedotto e, senza la presunzione di poter ricordare tutto perfettamente,
mi piace poter condividere con voi quella che per me è stata una scoperta.









Il monumentale ponte - acquedotto romano lascia ancora oggi meravigliati per il suo straordinario 
stato di conservazione e il suo notevole impatto storico e paesaggistico. Si tratta di una grandiosa opera 
muraria, fondata su roccia, che supera il torrente con un'unica arcata, ad un'altezza di 56 m. dal livello del corso d'acqua su una lunghezza di oltre 50 m.








Originariamente pensata per un doppio utilizzo, la struttura comprende un condotto idrico
( specus ) superiore, pavimentato in grosse lastre litiche e impermeabilizzato con
cocciopesto idraulico, e al di sotto del passaggio coperto, largo 1,10 m., areato e illuminato da
apposite aperture, accessibile tramite due ingressi rivolti a valle.









Un'iscrizione posta al di sopra della chiave di volta, sulla fronte nord del monumento, consente di datarlo 
all'anno 3 a.C. e di attribuirlo all'azione imprenditoriale del padovano Caius Avillius Caimus, esponente di una facoltosa famiglia veneta legata al settore dell'industria edile e del trattamento delle materie prime, soprattutto dei materiali lapidei e dei metalli.









Imp Caesare Augusto XIII cos desig
C Avillius C F CAIMUS pATAVINUS PRIVATUM

" Sotto l'Imperatore Cesare Augusto, quando costui fu designato per il suo tredicesimo
consolato. Caio Avillio Caimo, figlio di Caio, padovano. Opera privata.










La destinazione d'uso di questa grandiosa opera privata potrtebbe essere riconducibile allo sfruttamento di risorse locali  e nello specifico delle cave di marmo bardiglio, ampiamente utilizzato
nell'Aosta dell'età imperiale.








I recenti lavori svolti al sito di Pont d'Ael, hanno visto la realizzazione di una serie di indagini 
archeologiche seguite dal restauro conservativo del monumento e dal recupero del
fabbricato adiacente al ponte - acquedotto unitamente alla realizzazione di un nuovo percorso di visita.









Gli scavi condotti tra il 2010 e il 2013, hanno permesso di ottenere nuove informazioni relative al condotto 
idrico, alle modalità di fondazione del ponte - canale e al passaggio coperto.
Gli ingressi presentano un arco a tutto sesto e una soglia con incavi quadrangolari, in prossimità
degli stipiti, funzionali all'alloggiamento di cardini. Il ponte, come ricordato nell'iscrizione ( PRIVATUM )
non era accessibile a tutti. La rimozione di depositi terrosi che riempivano il ponte sino alla quota
dei due ingressi, frutto di un accumulo intenzionale in un momento difficilmente precisabile, ha permesso di
acquisire dati sorprendenti sulla tecnica del manufatto.









Il ponte si presenta suddiviso da setti murari, perpendicolari alle pareti interne, che definiscono
gli spazzi funzionali all'alloggiamento della struttura. La presenza di una risega lungo entrambe le pareti interne fa supporre l'esistenza di un tavolato in legno che consentiva il transito sulle due sponde e
permetteva, magari tramite botole,di ispezionare la struttura.









L'antica strada romana di accesso al ponte - acquedotto sulla sponda destra , tagliata nella roccia,
è stata oggi in parte integrata con una passerella in acciaio per consentire ai visitatori
di raggiungere il centro accoglienza ed interpretazione del sito dopo aver compiuto un
percorso ad anello.




















9 commenti:

  1. Molto interessante ! Non ho mai visto questo ponte molto imponente. buona settimana

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    1. Ciao Mirtillo, io l'ho trovato molto bello ed interessante, vale certamente una visita.
      Buona giornata.
      Antonella

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  2. Bellissimo recupero di un'opera eccezionale, come tutte le costruzioni romane, in particolar modo degli acquedotti, con quella precisione strabiliante di matematica perfetta tipica di questa antica civiltà. Ammiro sempre queste opere per la loro precisione e resistenza nel tempo... potessimo perpetuarle ai nostri giorni, soprattutto nell'utilità delle costruzioni oltre che nella stabilità e precisione. ... :D

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    1. Ciao Renata, hai ragione è incredibile la precisione e la perfezione di queste opere. Precisione e perfezione che noi, forse, visti i risultati, abbiamo perso per strada.
      Un caro saluto.
      Antonella

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  3. ciao
    buona giornata. Una bellissima opera. Grazie per averla fatta conoscere. Coccole ai bau.

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    1. Ciao Roberta, i bau ricambiano le coccole.
      Un abbraccio e una carezza a Will.
      Antonella

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  4. Risposte
    1. Sì, sono opere che ancora oggi ci lasciano stupiti.
      Ti auguro una buona giornata.
      Antonella

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  5. Ottimo reportage Antonella complimenti. Buon fine settimana
    Maurizio

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")