mercoledì 22 luglio 2015

Expo, Padiglione Zero






E' certamente il fiore all'occhiello di Expo 2015. Padiglione Zero affascina proprio tutti.
Discreto, nella sua facciata di legno con il profilo che ricorda l'ondulatura delle montagne e da cui,
con fare dai tratti un po' curiosi compare la chioma di un albero, uno dei must - see di questo angolo 
di esposizione.








Ma torniamo un attimo indietro e soffermiamoci ad osservare la facciata del padiglione. 
Qui spicca a caratteri imponenti la scritta " Divinus halitus terrae", cioè
" Il respiro divino della terra "










Il benvenuto, essendo questo il punto di partenza di tutta Expo, non può che essere dato da una lunga
coda. Ma non scoraggiatevi, l'esposizione all'interno del padiglione vi lascerà meravigliati
al punto che la fatica delle decine di minuti passate sotto il caldo sole meneghino
saranno ben ripagate.








Il padiglione è stato progettato da Miche De Lucchi e realizzato da Gian Carlo Basili.
Con i suoi 5.000 metri quadrati vi guiderà in un viaggio attraverso la storia 
alimentare dell'uomo.








Varcate dunque le porte e lasciatevi togliere il fiato dall'enorme Biblioteca/ archivio
in legno, elegante e pieno di cassettoni.
Qui scoprirete, è conservata la memoria dei vari riti e delle pratiche dell'alimentazione
che si sono succedute nei secoli.







Varcate il grande arco e - provate - a soffermarvi nella sala dove sono proiettate immagini
dedicate a caccia, pesca, coltivazione e allevamento. Qui dovrete lottare con i gruppi
orientali che si soffermano a registrare ogni istante di show.
Vero protagonista della sala, però, è un grande albero, alto 23 metri, che buca il soffitto
ed esce oltre il tetto.








La sala seguente, attenti, ha un divieto: proibito toccare gli animali in esposizione.
Tuttavia pochi, anzi pochissimi, sembrano rispettare la richiesta  e gli animale, che rappresentano
riproduzioni di alcune delle specie che gli uomini hanno allevato o cacciato nel 
corso dei secoli, vengono utilizzati come perfetti compagni di selfie.








Nella sala troverete proprio di tutto, dai pesci appesi al muro alle oche e i conigli passando 
per i maiali fino al bufalo.









La preferita rimane tuttavia la grande sala degli attrezzi. Qui, all'ombra del mulino 
completamente realizzato in legno sono esposti strumenti ed utensili utilizzati
dall'uomo nel corso degli anni per coltivare la terra.








Un ultimo passaggio, certamente d'effetto, è l'accesso al grande vaso, circondato da anfore
e da otri provenienti da vari mesei del mondo, allestita così da simboleggiare la conservazione
e il trasporto dei cibi nei secoli.








L'ultimo passaggio è quello verso l'epoca moderna, dell'industrializzazione.
Ai visitatori viene presentato un enorme plastico grande circa 320 metri quadrati che
mostra come l'uomo ha modificato l'ambiente nel passare del tempo.








A lasciare a bocca aperta i più tecnologici è certamente la sala che ricorda la Borsa.
Qui un enorme muro digitale raccoglie " le fluttuazioni dei valori e il flusso senza sosta
del consumo degli alimenti in tutto il mondo ". E sebbene una delle installazioni più importanti
sia quella dedicata allo spreco del cibo, per molti è la parte più deludente del percorso.








La gigante " collina " formata dagli scarti quotidiani, infatti, pur essendo uno
dei temi portanti di Expo non arriva dritta al cuore del messaggio.
Peccato.








La Pagella


SI'

* La sala della libreria
* Le statue degli animali
*Il tabellone digitale


NO

* I cinesi che riprendono il video iniziale
* La troppa attesa tra una sala e l'altra
* La montagna degli sprechi.




































( Fonte Marianna Baroli, Libero del 7 giugno 2015 )
( immagini dal web )

12 commenti:

  1. Grazie a Te e ai tuoi post, mi sono vista l'Expo, padiglioni più o meno belli e interessanti. Buon caldo, ciao a presto.

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    1. Ciao Ale, sono contenta che questi post diano a chi mi legge la possibilità di farsi un'idea su Expo.
      Qui fa ancora molto caldo...non c'è pace. Lì da te com'è?
      Un grande abbraccio.
      Antonella

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  2. Particolare e bellissimo, ci sono davvero tantissime cose da vedere e scoprire. Un mio amico mi ha detto che dopo il padiglione del Brasile questo è stato il suo preferito.
    Un abbraccio

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    1. Bè, cara amica, spero proprio che tu possa venire a visitarli dal vero...anche perchè sarebbe l'occasione per un nostro incontro, questa volta nella " mia " bellissima Milano.
      Un bacione.
      Antonella

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  3. Anche io sto visitando l'expo comodamente da casa grazie a te: senza code, senza stress, senza pagare il biglietto! Buon week end Antonella!

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    1. Ciao Silvia, l'idea era appunto quella di far sì che i miei lettori potessero farsi un'idea di Expo e magari decidere di visitare determinati padiglioni...una sorta di guida.
      Buona domenica, un abbraccio.
      Antonella

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  4. Molto interessante! Io non ci sono ancora stata, credo che aspetterò che faccia meno caldo, perciò prendo nota!
    Buona domenica!

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    1. Ciao, che bello rivederti! Sì, credo che convenga aspettare che passi questo caldo infernale che non permette nemmeno di apprezzare le cose.
      Felice domenica e se ti va passa domani, qui da me si parlerà delle tue terre.
      Antonella

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  5. Passerò senz'altro. Ora sono tornata dalle vacanze e conto di essere un po' più presente, caldo permettendo!

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    1. Allora ti aspetto e aspetto di leggere i tuoi nuovi post.
      Antonella

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  6. Io sono stata due volte all'EXPO ma non ho ancora visto il padiglione Zero all'interno, c'è sempre una gran coda da fare per entrare. E' molto interessane il suo interno, chissà se tornerò una terza volta, magari sarà la volta che riuscirò ad entrare. Mi piacerebbe. Ciao

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    1. Sei davvero affezionata ad Expo, ci sei già stata due volte e mediti di tornarci una terza! Aspetto di vedere le tue fotografie.
      Buon fine settimana, un abbraccio.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")