mercoledì 21 gennaio 2015

La pazienza dell'Imperatrice all'ombra del divino Antinoo





L'Imperatrice Pompea Plotina nel 117 d.C. rimase vedova di Marco Ulpio Traiano, morto a Selinunte in Cilicia a 64 anni. Non avendo figli Traiano Traiano aveva adottato da tempo un suo lontano nipote,
Publio Elio Adriano, e lo aveva nominato suo successore




Pompea Plotina




Nel 100 Adriano aveva sposato Vibia Sabina, presumibilmente nata nell'86 a Trebula Suffenate
( oggi Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti ), pronipote di Traiano, figlia di una nipote di primo grado
dello stesso Traiano, Salomina Matidia, e del console Lucio Vibio Sabino.




Vibia Sabina




Matidia, anche da semplice nipote, era stata una donna intrigante e figuratevi cosa avrebbe potuto inventarsi ora che era diventata addirittura suocera dell'imperatore. Ma aveva fatto male i suoi calcoli, non pensando a una donna rassegnata ma molto determinata, cioè sua figlia Vibia. Come potete immaginare infatti, la ragazzina a 14 anni aveva sposato un uomo che la rispettava ma che non l'amò mai, aveva sopportato i molti amici del marito, aveva seguito da lontano gli intrighi materni e della zia Plotina non permettendosi mai di intervenire, ma ora che era diventata imperatrice, intendeva far valere il suo potere su ogni cosa, specie mamma e zia.




Salomina Matidia




Tra il 119 e il 134 Adriano prese a viaggiare molto per consolidare l'impero attraverso una illuminata politica di pace. Vibia sopportò anche l'imbarazzante sbandata del marito per il giovane, arrogante, bellissimo Antinoo e quando questi morì improvvisamente annegando nel Nilo, accettò con rassegnata pazienza che il bellimbusto fosse divinizzato. Intanto però prima e dopo Antinoo, Vibia aveva preso a seguire il marito nei suoi viaggi, soprattutto dopo i decessi di Plotina ( nel 121 ) e della madre ( nel 126 ).




Antinoo



L'Imperatore cominciò ad apprezzare Vibia per il ruolo che si era ritagliata ( oggi ne potremmo parlare tranquillamente come di una sorta di  first lady ), incontrando il favore delle popolazioni, l'affetto dei soldati e la considerazione delle persone preposte ai delicati ruoli di rappresentanti del governo centrale di Roma.




Adriano




Nel 131, avvenne però il primo effettivo screzio screzio istituzionale tra i due, quando cioè Adriano scelse il generale Lucio Ceionio Commodo quale suo successore. Al riguardo, Vibia disse chiaramente al marito come Ceionio fosse privo di qualunque attitudine, scarso nelle strategie militari e per questo inviso ai soldati, tutto forse anche a causa della salute cagionevole ( morirà lo stesso anno dell'Imperatore ). Passata la prima rabbia, Adriano prese a riflettere circa i giudizi così poco lusinghieri di Vibia verso il suo prescelto e iniziò una serie di controprove per smentire l'augusta consorte ovvero per avvalorarne l'intuito. Dopo un lungo periodo di alti e bassi, scenate clamorose, ripensamenti ed esaltazioni, Adriano convenne che la moglie aveva ragione.




Salomina Matidia




Adottò allora Antonino Pio, futuro suocero di Marco Aurelio, nato a Lanuvio da una famiglia facoltosa di rango senatorio, originaria di Nemaunus ( l'odierna Nimes francese ), persona di grande rettitudine morale che era giunto giovanissimo ai più alti gradi della carriera pubblica. Come gli avvenimenti dimostreranno, la scelta fu molto azzeccata. Vibia morì nel 137, un anno prima di Adriano, e non trova riscontro l'idea di un avvelenamento ordito dal marito, oramai ultrasessantenne e visibilmente provato.




Adriano e Vibia




( Sergio De Benedetti, Libero del 8 gennaio 2015 )
( Immagini dal web )










18 commenti:

  1. Il tuo modo di raccontare la storia la rende attuale. In fondo la vita non cambia mai, non cambiano le relazioni di coppia, né quelle "politiche".

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    1. Ciao Ambra, è vero, alla fine la storia è già tutta scritta e nulla cambia...
      Ti auguro un buon pomeriggio.
      Antonella

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  2. Cara Antonella, grazie di qusto bel post con le sue chiarificazioni.
    Ciao e buona giornata cara amica.
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, mi piace questa donna che ha saputo darsi un ruolo importante nella vita politica e sociale del marito.
      Buona giornata e a presto.
      Antonella

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    1. Così mi fai sentire una maestrina...!
      Un abbraccio.
      Antonella

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  4. Bel racconto che porta tanta storia e vita vissuta... Bellissime anche le statue di cui mi hanno affascinato le acconciature elaborate...

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    1. Ciao Renata, in realtà anch'io sono rimasta colpita da quelle pettinature così elaborate...ad essere sincera mi sono anche chiesta come facevano...
      Un abbraccio.
      Antonella

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  5. Una pagina di storia. Un racconto avvincente.

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    1. Grazie Costantino, a me è piaciuta questa donna, sono contenta che abbia interessato anche te.
      Ti auguro un buon pomeriggio, a presto.
      Antonella

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  6. Sono passato per augurarti un lieto fine settimana.
    Ciao Tiziano

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    1. Ciao Tiziano, auguro anche a te e alla tua famiglia un buon fine settimana.
      Antonella

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  7. Sì, meravigliose sculture, belle immagini, splendide opere d'arte!

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    1. Sì, sono veramente belli. grande arte!
      Buon fine settimana.
      Antonella

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  8. Un bel post che ci conferma come spesso le donne sono molto avanti ,in qualsiasi epoca esse siano vissute.
    Un caro abbraccio

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    1. Ciao Cettina, lo scopo di questo articolo era proprio questo, un ulteriore dimostrazione di quanto le donne, anche quando sono state nell'ombra, siano state determinanti nella storia.
      Ti auguro un felice fine settimana, un abbraccio.
      Antonella

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  9. Già allora, a fare grande l'uomo era la donna! :)

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    1. Hai proprio ragione, dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna!
      Un abbraccio.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")