sabato 19 aprile 2014

Fatterellando, Fabergè e le uova dello Zar





Le Uova Fabergé furono una realizzazione di gioielleria ideata presso la corte dello zar di tutte le Russie ad opera di Peter Carl Fabergé, della omonima compagnia.










Le uova Fabergè sono manufatti splendidi, praticamente perfetti nella loro mancanza di utilità pratica, con l’unico scopo di deliziare e sorprendere chi li riceve in dono. Il guscio esterno, in apparenza compatto, si apre e rivela al centro un oggetto prezioso.







L’espressione più pura dell’arte per l’arte! La bellezza che allude soltanto a se stessa!






Il primo uovo della collezione imperiale fu realizzato dalle officine di Carl Fabergè nel 1885 per lo zar di Russia, che ne fece dono all’imperatrice Maria Fedorovna, che aveva visto creazioni simili da bambina, alla corte danese.





 La storia narra che lo zar volesse donare a sua moglie Dagmar (principessa di Danimarca) un regalo pasquale che fosse veramente speciale e che le ricordasse la sua casa e la sua patria. Dunque il primo uovo imperiale di Fabergé fu una copia in oro e smalto bianco di un uovo naturale, che conteneva un pulcino in miniatura (oggi conservato al Rosenborg Castle di Copenhagen).The First Imperial Egg







Da quel momento in poi, a Fabergè fu commissionato un uovo all’anno. L’orafo aveva carta bianca nel progettarli, quindi, potendo dare libero sfogo alla propria immaginazione li produceva sempre più elaborati.






Iniziò così la tradizione annuale delle uova pasquali che continuò anche sotto Nicola II, che le regalò ad entrambe, sua madre, la vedova imperatrice, e sua moglie Alessandra. La consegna delle uova era l'evento dell'anno: in prossimità della Pasqua lo Zar cercava di scoprire cosa contenesse il prezioso uovo, ma Fabergé diceva invariabilmente: "Sua Maestà sarà soddisfatta". Questo ‘gioco prezioso' ebbe fine solo a causa della Rivoluzione del 1917. .






Dopo la rivoluzione del 1917, molti di questi oggetti sono stati confiscati o contrabbandati fuori dalla Russia e venduti a collezionisti.

 Nessun uovo venne fabbricato nel 1904 e nel 1905 per via delle restrizioni imposte dalla guerra russo-giapponese.

La preparazione delle uova occupava un intero anno: una volta che un progetto veniva scelto, una squadra di artigiani lavorava per montare l’uovo.










I temi e l’aspetto delle uova variavano ampiamente. Per esempio, sulla parte esterna, l’uovo del 1900 (dedicato alla costruzione della Transiberiana era decorato da una fascia grigia metallica con inciso il programma dell’itinerario della ferrovia, ma all’interno aveva un intero treno molto piccolo in oro.







La realizzazione di ciascun pezzo era un segreto gelosamente custodito, sempre con una sorpresa all'interno; le uova gioiello di Fabergé diventarono dei capolavori leggendari, ornati in platino e pietre preziose.








Dopo la rivoluzione, appresa la morte della Famiglia Reale, Fabergè espatriò dalla Russia. Per tre anni non aprì le valigie sperando di tornare, e nel 1920 venne a mancare. Due anni dopo le Uova pasquali imperiali furono trasferite al Cremino e da allora iniziò la loro vendita criminosa ed irresponsabile.













La tecnica di lavorazione



Fabergé aveva iniziato nel 1870 a disegnare gioielli a San Pietroburgo, combinando stilemi appartenenti a vari periodi, dall'arte gotica alle forme della nuova arte, l'Art Nouveau appunto.






Egli decise di impiegare maestri orafi specializzati in tecniche antiche, i quali lavorarono su metalli e leghe speciali, utilizzando una varietà di colori, come il giallo, il bianco, il rosso e l'azzurro: provenivano da molti paesi europei e portarono con sé la loro maestria ed il loro substrato culturale.






Ma la caratteristica principale delle opere più note è data dall'uso dello smalto traslucido secondo la tecnica francese dello champlevé ("a incavo"), su uno sfondo arabescato (con tecnica "guilloche") 


















Le uova di Fabergé erano tempestate di diamanti, incise con la tecnica "guilloche" (tecnica che risale al 1624) sull'oro, l'argento, il platino, impreziosite con lacche finissime, ispirate a soggetti legati alla storia e alle vicende della casa imperiale russa.






Le sorprese di solito erano uccellini meccanici cantanti, cammei, miniature, perle rare.



A partire dal 2006, appena ventuno uova erano ancora in Russia, per la maggior parte in esposizione al museo dell’arsenale del Cremlino. Nel mese di febbraio del 2004 l’imprenditore russo Viktor Vekselberg acquistò nove uova precedentemente possedute dall’editore americano Forbes, facendole ritornare così in Russia. Altre collezioni più piccole sono nel museo delle belle arti della Virginia, nel museo di New Orleans dell’arte e in altri musei nel mondo. Quattro uova sono nelle collezioni private mentre otto mancano ancora.







Imperial Blue Serpent Clock Egg 

San Pietroburgo, 1895
Dono di Alessandro III a Maria Fyodorovna






Il Blue Serpent Clock Egg è realizzato nei vari colori dell’oro, diamanti, smalto traslucido blu reale e bianco opalescente. Progettato come gli orologi della tradizione Sévres, questo uovo è un bellissimo esempio della capacità di Fabergè di usare la tecnica dei quattro colori nell’oro. L'uovo si erge su una base in oro, dipinta in smalto bianco opalescente. I tre pannelli della base, con caratteristici motivi in rilievo nei quattro colori dell’ oro, rappresentano le arti e le scienze.

Intorno al piedistallo, un serpente avvolto a spirale, incastonato di diamanti, con la testa e la lingua indica l’ora in numeri romani su una fascia bianca che gira attorno l'uovo. Il tempo può essere letto sul guscio superiore, che ha un quadrante rotante.






Su ogni lato dell'uovo si inarca una maniglia in oro scolpito a forma di “C”, collegata alla uovo sulla sommità vicino all'apice e sulla metà inferiore, vicino al centro. Una caratteristica interessante è che l'uovo identificato come il Blue Serpent Clock Egg è descritto negli archivi storici di stato russi (inventario del 1917) come contenente zaffiri. Ma nessuno di quegli zaffiri è visibile sull’ uovo e ciò ha portato a credere che l’uovo del 1887 sia mancante. Nel 1995 tuttavia, Tatiana Muntian ha confrontato questo uovo con le descrizioni imperiali, e ulteriori ricerche pubblicate nel 1997 nei cataloghi Fabergé's Imperial Easter Eggs, confermano la data di questo uovo come 1887. La posizione degli zaffiri descritti è ancora un mistero.

L'orologio Serpente costò allo zar 2.160 rubli, anche se alcuni studiosi sostengono che il prezzo dovesse essere più vicino ai 6000 rubli, per la sofisticata ed elaborata lavorazione.

Non si sa quando o come lo zar ordinò il terzo uovo di Pasqua, ma il Blue Serpent Clock Egg fu presentato a Maria Fyodorovna dallo zar Alessandro III il 5 aprile 1887; è quindi probabile che fosse una tradizione già consolidata presso la corte imperiale. Questo spiegherebbe in parte perché questo uovo è molto più elaborato rispetto al primo uovo imperiale di Pasqua.

Di questo uovo non è nota la sorpresa, molto probabilmente perché l’orologio stesso è la sorpresa.
 Blue Serpent Clock Egg è molto simile al "Duchess of Marlborough egg", progetto che Fabergé realizzò per la sua duchessa di Marlborough nel 1902. Quest’ultimo è più grande del Blue Serpent Clock Egg ed è smaltato in rosa, anzichè blu.








L'uovo è stato ospitato nel Palazzo Anichkov fino alla rivoluzione del 1917 . Insieme con le altre uova Fabergé presenti nel palazzo, fu poi trasferito al Palazzo dell'Armeria del Cremlino a metà settembre 1917.
Nel 1927 fu acquistato da Michel Norman della sede parigina della Australian Pearl Company, probabilmente da un ufficiale russo dell’ Antikvariat. Nel 1972 fu venduto all’ armatore Stavros Niarchos. L'uovo entrò nella collezione del Principato di Monaco nel 1974, come dono al principe Ranieri III in onore del suo Giubileo d'argento - il 25 ° anniversario della sua ascesa al trono Grimaldi.

Il Blue Serpent Egg Clock divenne ben presto uno dei beni più preziosi della principessa Grace: che lo adorava e lo teneva sulla scrivania nel suo studio privato. Dopo la sua tragica scomparsa nel 1982, il Principe Ranieri ha sigillato la sua suite, conservando la stanza come un memoriale, preservandolo in tal modo dalla vista del pubblico.
Nell’ aprile 2005 il Blue Serpent Egg Clock è stato ereditato dal Principe Alberto II, figlio di Ranieri III e nell’ottobre 2008 è stato esposto in mostra a Londra. (M.@rt)




Pansy Egg - 1899 

Presentato da Nicola II a Maria Fyodorovna

Work-master Michael Perkhin

Dimensioni : altezza 14,6 cm

Proprietario: Collezione privata, New Orleans, USA 






Lo Zar ha presentato l'uovo a sua madre, l'imperatrice vedova il 22 aprile 1899.
Decorato in stile liberty, il Pansy Egg, precedentemente conosciuto come "Spinach Jade Egg", è realizzato in nefrite, argento dorato, diamanti, smalto opaco bianco, rosso, verde e viola.
Questo uovo sorge su un intreccio di foglie d'oro, da cui si diramano cinque fiori e cinque gemme di viola smaltate in diverse sfumature di violetto. La parte superiore dell’ uovo può essere aperta per rivelare la sorpresa: un tripode d'oro sul quale si trova un cuore rivestito di diamanti, perle, smalto color fragola, smalto bianco e madreperla, e sormontato dalla corona imperiale, con undici medaglioni scarlatti decorati con monogrammi.










La sorpresa reca undici ritratti nascosti dietro coperture in oro smaltato color fragola, recanti ciascuno il proprio monogramma. Essi sono collegati tramite un grande diamante a forma di M, a formare la decorazione frontale di questa placca






Il cavalletto pieghevole a forma di cuore, in oro, è sormontato da diamante “Stella di Betlemme”, incastonato all’interno di una corona, sopra la data, 1899. Premendo un pulsante i piccoli medaglioni scarlatti si aprono contemporaneamente e i ritratti di ogni membro della famiglia imperiale diventano immediatamente visibili






Leggendo in senso verticale, in prima fila si trovano: lo zarevic George Alexandrovich, fratello minore dello zar e il Granduca Alexander Michailovich, marito della Granduchessa Xenia Alexandrovna, sorella dello zar.

In seconda fila vi sono: lo zar Nicola II e la principessa Irina, figlia del Granduca Alessandro Michailovich e la Granduchessa Xenia.

In terza fila sono rappresentati: la Granduchessa Olga Nicolaievna, la prima figlia dello zar e della zarina; la Granduchessa Tatiana Nicolaievna , la loro seconda figlia, e il Granduca Mikhail Aleksandrovic, il fratello più giovane dello zar.

In quarta fila vi sono: la zarina e il principe Andrej Alexandrovich, fratello della principessa Irina e nella quinta fila vi sono le Granduchesse Olga e Xenia Alexandrovna, sorelle dello zar.

Nel 1930 fu uno delle dieci uova vendute dal Antikvariat. Nel 1947 fu il primo uovo acquistato dalla Galleria Hammer da Matilde Geddings Gray, erede del petrolio, e donato a sua nipote, la signora Matilde Gray Stream di New Orleans, Louisiana, come regalo di anniversario di matrimonio.

L'uovo Pansy è uno delle poche significative uova imperiali, rimasta in una collezione privata.










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La curiosità di Antonella


Negli Stati Uniti un uomo ha acquistato un preziosissimo Uovo Fabergè in un mercatino delle pulci, diventando inconsapevolmente possessore di un oggetto da svariati milioni di dollari. L'acquirente è stato subito incuriosito dalla maestosa bellezza dell'uovo e dalla rifinitura: interamente in oro, decorato con nastri di diamanti incastonati tra foglie e rose e con tre grandi zaffiri. Così, vedendoci una grande opportunità per ricavarci qualche soldo, lo ha acquistato per 14 mila dollari - 10 mila euro - con l'intenzione di rivenderlo a peso d'oro. L'uomo non sapeva però di avere tra le mani una delle uova extra rare della collezione Fabergè, con all'interno un orologio Vacheron Constantin, del valore di quasi 33 milioni di dollari. 










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Ora vi invito a passare da Audrey per leggere la sua
interessante biografia di Carl Fabergè



Il wall di Audrey





Da oggi in poi Fatterellando assume una nuova veste.
I wall che vedete saranno sempre curati da  Audrey   ( in questo caso 
quello di apertura e quello con gli auguri finali ),
mentre io mi occuperò dello spazio " Le curiosità di Antonella "

( Fonti e immagini dal web )









32 commenti:

  1. Ciao Antonella,
    eccoci tornate con il nostro appuntamento mensile dopo una lunga pausa.
    Mi sono gustata nuovamente il tuo post, certo che sei riuscita a trovare immagini bellissime di queste uova stupende. Spero che il nostro lavoro piaccia e susciti interesse.
    Ti abbraccio e ti auguro una buona Pasqua ;)

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    1. Ciao Audrey, sì, anche questa volta ce l'abbiamo fatta, è venuto un bel lavoro e ne siamo, giustamente soddisfatte ed orgogliose. Sono certa che i nostri lettori sapranno apprezzare il nostro lavoro, come sempre e come succede particolarmente con Fatterellando.
      Un bacione e buona Pasqua.
      Antonella

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  2. Non manco mai di diventare follower di chi a ma i cani.
    A mio parere sono più belli e preziosi delle uova di Fabergé :):):)
    Cristiana

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    1. Ciao e benvenuta!
      Se le uova di Fabergè riempiono gli occhi di meraviglia la compagnia di un cane è ancora più preziosa perchè con i suoi occhi riempie il nostro cuore d'amore.
      Buona Pasqua e a presto.
      Antonella

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  3. Che lavoro...una raccolta davvero impressionante!! Complimenti! Non conoscevo tutte queste uova!
    A questo punto non mi rimane che augurare Buona Pasqua a tutti!! ^_^

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    1. Grazie, come sempre quando pubblichiamo Fatterellando cerchiamo di approfondire il più possibile l'argomento e ne ricaviamo sempre grande soddisfazione. Qui poi trattavamo di un argomento davvero spettacolare!
      Tanti auguri anche a te, un abbraccio.
      Antonella

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  4. Che post Antonella.... bravissima. Sono passata per un saluto e un augurio di Buona Pasqua.

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    1. Ciao Ale...grazie, sono veramente felice che ti sia piaciuto, queste uova sono magnifiche, lavori di una raffinatezza impensabile.
      Un grande abbraccio ed un augurio di serenità.
      Antonella

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  5. Risposte
    1. Ciao Roberta, tantissimi auguri anche a te e ai tuoi cari.
      Antonella

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  6. Caspiterina... non sapevo di tutta questa storia, sì vagamente conoscevo queste uova, ma molto vagamente... un post ben scritto e che belle foto! che lavori meticolosi, alle uova ci tenevano parecchio eh! ;P :D
    un bacione grande grande!

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    1. Ciao Vivy, sì, un lavoro di grandissima precisione e di grande valore non solo per i preziosi materiali usati ma anche per la bravura degli orafi che li hanno cesellati.
      Un bacio grande anche a te, a presto.
      Antonella

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  7. Fantastico questo post Antonella - e davvero uniche nel loro genere le Uova Fabergè dette anche dello Zar

    Credo che al conto ne manchino due o tre di quelle che aveva fatto il grande gioielliere scomparse durante la rivoluzione Russa ma moltissime sono rimaste a testimonianza dello Sfarzo in cui vivevano gli Zar e di una grandissima arte Orafa !

    Le adoro sono una più strana ed improbabile dell'altra.

    Le immagini che hai postato sono davvero bellissime complimenti per la scelta

    Ancora un abbraccio grande e tanti auguri di Buona Pasqua e per la tua vita in generale - auguri di tanta serenità, allegria e cose belle

    Davvero un ottimo post Pasquale

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    1. Grazie Arwen, sono davvero felice che ti sia piaciuto. Sì, purtroppo alcune di queste meraviglie sono andate perse...sarebbe bellissimo poterle ritrovare tutte con le relative sorprese.
      Ancora grazie un grande augurio di felicità.
      Antonella

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  8. Che bel post i miei complimenti!
    Ti auguro con tutto il cuore una serena Santa Pasqua!
    Un abbraccio da Beatris

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    1. Ciao Beatris, grazie...l'argomento è sfavillante ed ha reso il post " prezioso ", sono felice che tu lo abbia apprezzato.
      Ricambio di cuore il tuo augurio.
      Antonella

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  9. Ma che meraviglia! Queste immagini fanno veramente sognare, e confesso che ricevere in regalo per Pasqua un uovo Fabergè non mi dispiacerebbe proprio! Buona Pasqua Antonella!

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    1. Ciao cara Silvia, penso proprio che anch'io sarei felice di riceverne uno...e chi non lo sarebbe?
      Sono contenta che ti sia piaciuto...Audrey ed io per Fatterellando studiamo sempre molto e il vostro gradimento per noi è importante.
      Un abbraccio e buona Pasqua.
      Antonella

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  10. Belle sono belle ma a me non piacciono....certo che se ne avessi una...la venderei subito!!! :-)
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    1. Ciao Fiore, certo che ne verrebbe fuori un bel gruzzoletto...insomma risolverebbe un bel po' di probblemi.
      Ti auguro una Pasqua di gioia, a presto.
      Antonella

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  11. Creazioni Delicious, 's me catturati in delicatezza di quelle uova di Pasqua!
    Abrazos!

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  12. Mi ha incuriosita molto questo post e anche divertita. E così anche stasera mi avete arricchita di nuove informazioni e conoscenze: grazie
    Buona Pasqua

    Gloria

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    1. Grazie a te Gloria di leggere questi post e di apprezzarli...anch'io ho imparato tante cose preparando questo articolo, è stato bello!
      Un abbraccio.
      Antonella

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  13. Sono qualcosa di unico al mondo queste piccole, ma grandiose opere d'arte, di uno sfarzo inaudito. Anni fa sono stata al Museo Fabergé a Baden Baden che mi aveva incantato.
    Ottima idea celebrare la Pasqua con le uova di Fabergé.

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    1. Ciao Ambra, eh sì, sono proprio dei capolavori, forse esagerati ma credo che il loro fascino risieda proprio in questa opulenza.
      Tanti auguri, a presto.
      Antonella

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  14. Ma com'è andata a finire poi la storia dell'uomo che ha acquistato l'uovo al mercatino delle pulci?
    L'ha rivenduto o è venuto a conoscenza del valore di ciò che possedeva?
    Sai che la curiosità è donna ....

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    1. E' andata a finire che ha venduto il prezioso uovo a un collezionista privato ed anonimo per 24 milioni di euro...non male eh?
      Un bacione.
      Antonella

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  15. Ciao Antonella, avevo lasciato un commento ma non lo trovo più... avrò combinato uno dei miei casini... tutto bene?

    A presto
    Cinzia

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    1. Ciao Cinzia, il tuo commento è salvo e c'è anche la mia risposta, erroneamente hai lasciato il commento sotto il post precedente a questo, Venerdì Santo, e io lì ti ho risposto. Sì, tutto bene e tu? Appena ho un momento ti scrivo, in questi giorni tra Pasqua e l'ospedale non ho avuto respiro...

      Un abbraccio.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")