martedì 26 novembre 2013

La storia in cucina / I primi 80 anni della Moka




Dedico questo post alla mia amica Audrey
perchè so che le piace molto questa  rubrica "La storia in cucina "
e perchè conosco la sua grande ammirazione per gli imprenditori
che hanno osato e che hanno fatto grande l'Italia



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La moka compie ottant'anni.
Col suo disegno classio, la caldaia annerita, il manico di plastica
che si è sciolto fino ad assumere le sembianze di una stalattite,
il gorgoglio del caffè che sale senza schiuma, nero e lento.
Lo "schifoso " caffè della nonna che non ha mai imparato ad usare 
la moka secondo le regole dell'Omino coi baffi:
" Sembra facile! Sisisi. Cosa ci vuole? Un po' di attenzione, tanta pazienza
e un po' di pratica "






Oggi, se le chiedi un caffè, la nonna ti porta un espositore
con tutti i cru Nestpresso: " Cosa ti faccio? Vuoi un Fortissio, un Così,
un Linizio? " Tu nel panico da scelta, senti una voce che non può essere la tua
chiedere: " Non hai più la moka? "...
Ma George Clooney saprà poi che cos'è una moka?
Cosa penserà quando vede la sua domestica di Lallio mettere quello strano oggetto
di metallo sul fornello?
Perchè la moka è affare italiano, è patrimonio nazionale.






Gli americani pensano che noi italiani beviamo solo
 caffè espresso e che abbiamo sempre avuto a casa le macchine
automatiche che George Clooney pubblicizza







Rivoluzionaria ma borghese, Moka Bialetti è una distinta signora
con il gusto per l'Art Decò, nome esotico e cognome importante,
nata ottant'anni fa in provincia di Verbania.
Il padre della Moka l'ingegnere esperto fonditore Alfonso Bialetti,
era solito addormentarsi con un sigaro tra le labbra e stringendo al petto il pezzo
più difficile realizzato quella giornata.
Una sera di ottant'anni fa Alfonso Bialetti andò a letto con la Moka.








Rifinita in ogni parte con un'attenzione ai dettagli che oggi riconosciamo 
nei prodotti di Apple.
Oggetti belli nella loro sintesi tra funzionalità ed essenzialità per cui siamo
disposti a pagare cifre esorbitanti. Nella mente di Bialetti quello strano oggetto a 
pianta ottagonale che cullava nel sonno doveva invece essere economico, bello 
e alla portata di tutti. Chiunque avrebbe potuto prepararsi un caffè
buono come al bar senza macchine costose ed ingombranti 
e senza la macchinosità della cuccuma napoletana
La democrazia del caffè.






Alfonso Bialetti aveva a lungo osservato la moglie fare il bucato
con la " lisciveuse " una pentola riempita con acqua, bucato e lasciva
Sulla base della struttura la moglie di Alfonso avvitava un coperchio forato
e dotato di camino. L'ebollizione dell'acqua faceva salire il detersivo
e l'acqua nel camino e lo faceva tornare ai panni attraverso i fori del coperchio.
Una pentola a pressione per il bucato.






L'intuizione di Bialetti fu di applicare questo principio a un oggetto semplice 
in alluminio e bachelite.
Con queste idee Bialetti si addormentava e sognava di mettersi
sulle orme del Candido di Voltaire e di bere la bevanda scura della città di Mokha..







La storia della Moka e con lei della Bialetti da piccola fonderia a
 colosso industriale è fatta di sogni, audaci piani industriali e 
fortunate campagne pubblicitarie
Protagonista, assieme a Moka, è il flemmatico omino Bialetti, 
star dei jingle di Carosello ideati da Paul Campani nel 1954 e ispirato alla figura di Bialetti.






Nel 1956 il pubblicitario Aldo Beldì, che già aveva partecipato
alla realizzazione dell'omino baffuto, realizza una moka gigante da cui 
esce acqua scura profumata al caffè ed è esposta
alla fiera campionaria di Milano.






Oggi quel pressofuso di alluminio che Alfonso Bialetti si portava a letto
è esposto nel Design Museum della Triennale di Milano e al Moma di New York,
dove è osservato come  fosse un frammento dell'UFO di Roswell.






Ottant'anni di onorata carriera e la moka è ancora la regina
del piano cucina e come Madonna non ha nessuna intenzione di cedere 
lo scettro alla reginetta del pop di turno, finchè tengono le autoreggenti.
Se vincere la battaglia contro la cuccumella, la caffettiera a stantuffo o
il bollitore americano è stato facile, la guerra termonucleare contro la Nespresso
si annuncia durissima.






Ma la Signora Moka diventata maggiorenne in piena Guerra Fredda, 
conosce la sottile arte della diplomazia. Così ecco, accanto all'inossidabile
Moka Express, troviamo la Moka Cream, che fa il cappuccino
e la Orzo Express che fa il caffè d'orzo







C'è poi la Mokona Bialetti, macchina a cialde 
travestita da moka.
Se poi non bastassero i prezzi bassi perchè non dare la possibilità
 di personalizzare la moka come ha fatto la Coca Cola e la Nutella?
Chi di noi non vorrebbe vedere il proprio nome inciso
su un'opera d'arte?
E l'omino Bialetti se la ride sotto i baffi.






Per gli amanti del mito inossidabile si terrà
dal 27 novembre all'8 dicembre
presso il Palazzo della Permanente di Milano l'esposizione
" La Moka si mette in mostra, ottant'anni di un'intuizione geniale
diventata mito "






A chi fosse appassionato di caffè e della sua storia
consiglio due splendidi romanzi:
" Il profumo del caffè " ( leggi qui ) di Antony Capella
e " Arabia Felix " di T.Hansen.


















36 commenti:

  1. Mitika moka!!!!!
    E bellissimo post!
    Un bacione!

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    1. E' vero la Moka è diventata un mito1

      Grazie, sono contenta che il post ti sia piaciuto.

      Un bacio e buona giornata.
      Antonella

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  2. La bialetti è la bialetti!Viva il nostro caffè che al mattino riempie le cucine e se apri la finestra senti l'odore del caffè del vicino!Non conoscevo la storia di come l'inventore ha avuto questa idea.Le vecchie pubblicità le ricordo bene,che belle!Baci e buon caffè per domani mattina!Rosetta

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    1. Ciao Rosetta è bellissima l'immagine delle finestre aperte e del profumo del caffè che invade le strade...ma cosa sarebbe il risveglio senza il profumo del caffè?

      Buon caffè anche a te!
      Antonella

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  3. Cara Antonella, penso che questo post sia una deliziosa chicca, me lo sono assaporato parola per parola, foto dopo foto… è stupendo!
    Io al mattino non riesco proprio a fare a meno del caffè fatto con la vecchia e insostituibile Moka, anche se ho la macchina automatica a cialde…
    Penso che Audrey ne sia felicissima… un bel dono...
    Un abbraccio te e a lei… e che sia speciale, come la bellissima l’amicizia che vi accomuna.

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    1. Grazie Betty, soprattutto per le parole sull'amicizia mia e di Audrey.

      Il caffè del mattino è il miglior caffè della giornata...

      Bialetti è stato un altro grande imprenditore, ha sognato e quello che ha sognato ha realizzato, ogni tanto mi piace parlare di questa Italia fatta di grandi imprenditori che hanno saputo realizzare grandi sogni.

      Ciao, buona giornata e un abbraccio.
      Antonella

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  4. Dai...Antonella,che belli questi ricordi,io adoro la Moka Bialetti, ne ho appena comprato l'ennesima ( ogni tanto ne mando arrosto una eheheheheh)!!!!!!!
    Ciao Lieta

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    1. Già...ogni tanto qualche Bialetti va arrosto...per fortuna c'è sempre una nuova Bialetti che ci aspetta!

      Ciao, a presto.
      Antonella

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  5. Per i miei 50 ho ricevuto la Mokona Bialetti: un paradiso che NON mi fa rimpiangere la Moka di sempre. Sarà che mi impigrisco, ma l'idea della cialda mi piace assai. :)

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    1. Ciao Linda, io sono già alla mia seconda Mokona e mi trovo benissimo...posso avere il caffè espresso senza rinunciare alla forma ottagonale che è diventata quasi sinonimo del caffè e soprattutto senza rinunciare all'omino coi baffi. Questa che ho adesso prevede l'uso di caffè in polvero, oppure delle cialde o in alternativa delle capsule che Bialetti propone con il nome delle città italiane.

      Ciao, un abbraccio.
      Antonella

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  6. hanno fatto diverse altre imitazioni di questa ...ma l'originale e unica è sempre impareggiabile ....io uso la macchinetta perchè adoro la schiuma sopra ....ma lo moka è sempre li ...in una cucina non può mancare .....bellissimo post antonella .....buona giornata

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    1. Ciao Barbara, anch'io uso l'elettrica, la Mokona, ma la tradizionale moka Bialetti è lì in cucina...hai ragione, possiamo dire che non è cucina se non c'è la moka.

      Grazie del gradito complimento, un abbraccio.
      Antonella

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  7. Ciao Anto, è un articolo molto interessante ma se fosse per me la moka sarebbe fallita da un pezzo: incredibile a dirsi, ma sono un'italiana che non ama il caffè.
    Prima di tutto perchè mi da sonnolenza (non chiedermi come, ma è vero) e poi non mi piace il sapore, preferisco un bell'orzo macchiato.
    Un abbraccio

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    1. Bene, Melinda, a te il caffè dà sonnolenza...pensa che io divento nervosa se bevo la camomilla!

      Anche Bialetti è stato comunque un grandissimo imprenditore e ancora oggi è famoso nel mondo...l'Italia quando vuole sa essere veramente grande.

      Ciao, un bacione.
      Antonella.

      P.S. esiste anche una moka Bialetti per l'orzo!

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  8. Non conosco questo spot, sicuramente lo ricorderanno i miei nonni e i miei genitori, certo è, che chi ha avuto l'idea ha creato una publicità geniale per l'epoca.
    Un abbraccio

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    1. Eh ci credo che non lo conosci questo spot! Sei troppo giovane amico mio, figurati che io ero una bambina quando Carosello mandava in onda l'omino coi baffi, ed insieme ad altri personaggi della pubblicità ha segnato un 'epoca.

      Ciao, un bacione.
      Antonella

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  9. La Moka Bialetti un mito. Simpatico l'omino con i baffi. Io non amo il caffè ma mio marito si. Sono però sincera preferisco farlo con la macchina del caffè elettrica però usando caffè non cialde.

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    1. Ciao Roberta, hai detto bene, un mito!

      Anch 'io uso la macchina elettrica...Mokona Bialetti , ovviamente e in genere anch'io uso il caffè in polvere anche se le capsule della Bialetti sono eccezionali!

      Ciao, un abbraccio.
      Antonella

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  10. Io ne ho almeno un paio (grande e piccola) e anche quella per il cappuccino, sempre Bialetti.
    A cialde non è lo stesso maè un po' come al bar, e il caffé del bar è sempre ottimo e comunque lontanissimo dalle cialde di Clooney, per fortuna... Anche senza essere casalingo, resta un caffé tutto italiano :)

    Complimenti per il post, mi è piaciuto un sacco anche perché amo molto queste cose :)

    Moz-

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    1. Ciao Moz, anch'io ne ho tre o quattro di misure varie.
      Per il caffè comunque uso la Mokona Bialetti con il caffè in polvere...quello del caffè resta comunque un rito tutto italiano...con buona pace di Clooney ma credo che lui non c'entri niente!

      Grazie dei complimenti sono contenta che il post ti sia piaciuto, anch'io amo queste cose e queste storie.

      Ti auguro un buon pomeriggio.
      Antonella

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  11. Bei ricordi..
    Ciao Antonella grazie della visita
    Maurizio

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    1. Già, alla fine anche queste vecchie pubblicità diventano bei ricordi.

      Grazie a te di essere passato, buona serata.
      Antonella

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  12. Ciao Antonella,
    prima di tutto grazie mille per avermi dedicato questo bellissimo post, è stato un gesto bellissimo.
    Tu mi conosci troppo bene, ormai non abbiamo più segreti ;)
    La storia della Bialetti non la conoscevo tutta, quindi grazie a te ho appreso tante cose nuove. La pubblicità al contrario la conosco bene, da bambina la vidi durante una recita fatta da mia sorelle e poi all'università, studiando il carosello e la pubblicità ho scoperto qualcosa in più su queste bella, innovativa e stupenda réclame. Ovviamente a casa abbiamo anche noi la moca Bialetti pronta per ogni evenienza e per fare il caffè freddo che con la moca è viene decisamente meglio. Però, che idea geniale ha avuto papà Bialetti guardando la sua donna è proprio vero, dietro ad un grande uomo vi è sempre una grande donna.
    Un abbraccione e grazie ancora :* <3

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    1. Ciao Audrey, sapevo che questa dedica ti avrebbe fatto piacere...so che l'argomento ti piace.

      Ma secondo te esiste una casa italiana in cui non c'è, o non c'è stata una Bialetti?

      Bella la tua considerazione, anche dietro questo grande uomo c'è stata una grande donna!

      Ciao, un bacione.
      Antonella

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    2. Credo di no, esiste persino a casa mia che di Italiano non ha nulla, nemmeno i letti ahuahuahua ;)
      visto, se non vedeva sua moglie lavare i panni mica si illuminava d'immenso :D
      noi donne facciamo sempre la differenza
      baci

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    3. Brava, vedo che hai voglia di scherzare...però è vero...se non vedeva sua moglie lavare i panni...addio caffè.

      Un abbraccione.
      Antonella

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  13. Sì, storia molto interessante. In casa mia abbiamo avuto, perché abbiamo consumato il caffè. Mia madre ha sempre preferito il cioccolato!

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    1. Sì, una storia interessante e che ha contribuito a tenere in alto il nome dell'Italia nel mondo...

      Sono come tua mamma , anche a me piace molto la cioccolata!

      Ciao, buona serata.
      Antonella

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  14. Da ste parti sempre storie interessanti,
    brava e grazie.

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    1. Ciao Massimo, che piacere rivederti!
      Ci siamo incrociati, sono appena stata da te e, finalmente, sono riuscita a commentare, come ti ho scritto nei post precedenti ho avuto problemi.

      Mi fa piacere che la storia di Bialetti sia stata interessante.

      Buona serata, a presto.
      Antonella

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  15. Bellissimi i manifesti originali dell'epoca. L'omino coi baffi, un personaggio della nostra giovinezza ;)

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    1. E' vero, Renata, siamo diventate grandi con l'omino con i baffi. Anche a me piacciono molto questi manifesti dell'epoca.

      Ciao, buona giornata.
      Antonella

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  16. A casa mia non manca la Bialetti e com'è aromatico il suo caffè!...

    Bel post dedicato ad Audrey.

    P.S. lo spartito ora c'è

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    1. Grazie Gianna, ho visto che lo spartito c'è...e il responso è anche abbastanza veritiero!

      Favolosa Bialetti!

      Ciao, un abbraccio.
      Antonella

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  17. Sempre fedele alla mia moka Bialetti!
    PS: "Il profumo del caffè" l'ho letto.

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    1. Non mi stupisce che tu lo abbia letto...non so perchè ma immaginavo che poteva interessarti. A me è piaciuto e ancora di più mi è piaciuto Arabia Felix, se hai occasione leggilo.

      Questa moka Bialetti è davvero un grande mito italiano.

      Ciao, buona serata.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")