domenica 28 aprile 2013

Ancora i marò, gli inganni indiani




L'India rifila l'ennesimo schiaffo all'Italia nell'ormai infinita saga che vede protagonisti
i due fucilieri Salvatore Girone e Massimo Latorre.
Nonostante le circostanziate obiezioni degli avvocati dei marò
la Corte Suprema di Nuova Delhi ha confermato la decisione del governo indiano
di affidare all'Agenzia nazionale antiterrorismo ( Nia ) le indagini sul
duplice omicidio  di cui sono accusati i militari italiani.






La difesa aveva depositato il 16 aprile una memoria nella quale eccepiva
la mancanza di giurisdizione sul caso da parte della Nia che nelle indagini 
preliminari sulla vicenda del 15 febbraio 2012 attribuisce a Latorre e Girone
la violazione di una legge del 2002 ( nota come Sua Act )
in materia di sicurezza marittima che prevede la pena di morte per 
atti terroristici o di pirateria contro cittadini indiani su navi battenti la bandiera indiana.






Respinte le richieste degli avvocati dei due militari affinchè le indagini venissero
affidate alla comune polizia criminale, la Corte ha ordinato alla Nia di
" completare speditamente le indagini "
precisando che non è sua responsabilità " decidere a quale agenzia debbano 
essere affidate le indagini " e che spetta al Governo anche
scegliere il tipo di normativa da applicare






Per questo i legali che rappresentano l'Italia e i due militari decideranno
se ricorrere o meno contro la decisione della Corte Suprema dopo aver
verificato la determinazione  ad applicare contro Latorre e Girone la legge antiterrorismo indiana.
" Vediamo prima quali capi d'accusa saranno formulati
a carico dei due marò " 
hanno affermato fonti del collegio difensivo.
La Nia però ha già depositato il 4 aprile ( e pubblicato sul suo sito internet )
il testo della denuncia presentata contro i due fucilieri dal Ministero degli Interni Indiani
" in base alle sezioni 302, 307, 427, e 34 del Codice penale indiano
e alla sezione 3 della Legge sulla Repressione degli atti illeciti contro la sicurezza marittima del 2002 "






Cioè proprio la "Sua Act"  e in particolare l'articolo 302
relativo al reato di omicidio che prevede
la pena di morte
come massima opzione.
La giustizia indiana, dopo aver affidato ad un tribunale speciale istituito dal
governo di New Delhi l'esame del caso ( la Patiala House Court ),
giudicherà i due militari alla stregua di pirati e terroristi.
Un drammatico paradosso se si considera che Girone e Latorre
facevano parte di un  team militare posto a protezione di un mercantile
dagli attacchi pirateschi.






I militari del San Marco rischiano quindi la pena capitale
nonostante l'impegno dell'India tanto sbandierato dal governo italiano per
giustificare la decisione di rimandarli a Nuova Delhi il 21 marzo scorso.
Ma anche in barba al più recente impegno, assunto personalmente il 10 aprile,
dal premier indiano Manmohan Singh, che in una telefonata a Monti
aveva garantito che il caso dei due fucilieri non rientra tra quelli che possono 
comportare la pena capitale.






" Ho ricevuto personalmente rassicurazioni dal Primo Ministro indiano
Singh"  aveva detto quattro giorni dopo Monti, ospite alla trasmissione " Che tempo che fa "
aggiungendo che tali rassicurazioni " si sono confermate operativamente
con il trasferimento ad un'agenzia  di polizia indiana che si occupa solo di casi
che non prevedono la pena di morte.
La decisione di venerdì della Corte Suprema smentisce però clamorosamente
il premier italiano ormai dimissionario.






Non a caso dai palazzi romani non si registrano reazioni, 
neppure da parte del vice ministro degli esteri Staffan De Mistura
rientrato martedì dall'India.
A commentare la disastrosa gestione del caso è intervenuto 
il Generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica,
che ha invitato il prossimo Premier  a rafforzare il coordinamento interministeriale
" Per evitare il ripetersi di piecè senza copione
interpretate da attori improvvisati e con una regia pari alla recitazione,
come quella che ormai da 14 mesi vede i due marò trattenuti in India
calpestando il diritto internazionale."




( Fonte, Libero)
( Fotografie dal web )



















20 commenti:

  1. Cara Antonella tutti noi poveri cittadini, penso, siamo in apprensione per la sorte di questi due militari..coinvolti in una situazione paradossale che non mostra vie d'uscita..
    Più di una volta mi sono chiesta perchè il governo li abbiamo rimandati là.. Grossi interessi si sono frapposti alla prima risoluzione?? Ma quanto vale la vita di due persone, se viene usata come merce di scambio?....
    Buona domenica, Stefania

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non lo so, non riesco a cogliere il senso di questa brutta storia. So che voglio continuare a parlarne, perchè nel mio piccolo voglio fare il possibile perchè almeno da noi non siano dimenticati.
      La vita, hai ragione tu, ha perso ogni valore se sta diventando merce di scambio.
      Ciao buona domenica sera.
      Antonella

      Elimina
  2. Ciao Antonella,
    questa storia dei marò più va avanti e più diventa assurda e senza parole. Mi spiace molto per le loro famiglie che sicuramente vivono nell'angoscia, nel dolore e nell'impossibilità di fare qualcosa e per loro, prigionieri in un'altra terra, lontano da tutto e tutti nell'incertezza del loro futuro.
    Spero che la cosa si risolva perchè sono allibita da tanta indifferenza (anche mediatica), fanno parte della nostra nazione, ma non facciamo nulla per aiutarli dovremmo scendere in piazza e fare pressione sul governo.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Audrey, speriamo che questo nuovo governo prenda in mano in modo diverso e più deciso anche questa situazione.
      Questa storia sta diventando ogni giorno più surreale, così come è assordante il silenzio che c'è intorno a loro, sai bene che nel mio piccolo continuerò a ricordare a tutti voi che mi leggete la situazione terribile in cui si trovano questi due servitori dello Stato.
      Ciao, un grosso bacio.
      Antonella

      Elimina
  3. Ciao Antonella,
    sai qual è la mia paura? Che questi ragazzi che hanno tanto combattuto per il nostro paese non possano tornare a casa.
    Ma i nostri politici dove sono?!
    Un abbraccio e buona domenica

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anch'io ho paura che questi ragazzi non torneranno più a casa e mi spaventa che uno Stato sovrano possa permettere una cosa del genere.
      Mi auguro che il nuovo governo sappia prendere in mano in modo più deciso e forte questa situazione e che riesca a risolverla.
      Intanto noi non dimentichiamoli.
      Ciao, un abbraccio e buona continuazione di giornata.
      Antonella

      Elimina
  4. Ciao Anto,
    ma perchè questi uomini non possono tornare a casa?
    Non è giusto, hanno solo fatto il loro dovere e ora devono pagare per colpe che non hanno...
    Un baciotto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Melinda, no, non è giusto, lo Stato lì ha mandati là a fare questo lavoro e ora, dopo che hanno fatto il loro dovere , quello stesso Stato li abbandona al loro destino. Spero solo che il nuovo governo sappia gestire diversamente queSta storia e li riporti a casa, SUBITO!
      Ciao cara, un grande bacio.
      Antonella

      Elimina
  5. Questa era la paura più grande e non sono stupita che i miei timori si siano concretizzati. Ricordi Antonella che mesi fa esprimevamo i nostri dubbi sulla conduzione di questa situazione?
    Complimenti mantieni viva l'attenzione mentre ai Tg non se ne parla più.
    Un pensiero ai nostri Marò.

    Gloria

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Gloria, sì ricordo perfettamente la nostra conversazione di qualche mese fa e le paure e i dubbi che esprimevamo.
      Cerco di mantenere viva l'attenzione, per quello che posso, questo è un piccolissimo blog che non ha voce se non in una ristretta cerchia di persone e non può certo cambiare le cose, ma sento quasi come un dovere parlare di loro e non dimenticarli.
      Ciao, un bacio.
      Antonella

      Elimina
  6. Fanno vomitare questi qui! Non i nostri marò, naturalmente...
    Terroristi a loro! Ma roba da matti! E noi che ci siamo calati le braghe di fronte a gente che...ma lasciamo stare, va'! Sono furibonda!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si sente da come scrivi che sei furibonda...e hai ragione con questa storia l'Italia ha dato il peggio di sè e si è dimostrata non la grande nazione che dovrebbe essere ma un'italietta !
      Ciao Lella, buona serata.
      Antonella

      Elimina
  7. speriamo che questa storia abbia un lieto fine!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, speriamo davvero che questa storia orribile finisca presto.
      Antonella

      Elimina
  8. Non ci resta che sperare nella Bonino!Mi sa che sia proprio per questo che le hanno dato la nomina, era una patata bollente che nessuno voleva!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mha, non lo so, la Bonino non mi ispira una grande fiducia, spero tanto di sbagliarmi!
      Ciao, a presto.
      Antonella

      Elimina
  9. Che dire? E' davvero una storia dolorosissima, posso ben immaginare l'angoscia delle famiglie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Ambra, credo che quelle famiglie siano ormai allo stremo delle forze...è una storia piena di rabbia e di dolore.
      Ciao, buona settimana.
      Antonella

      Elimina
  10. Mentre noi ci preoccupiamo per la sorte di questi uomini e il dolore delle loro famiglie, a Roma i BUFFONI vanno avanti con i loro balletti, senza rispetto per nessuno... Che voglia di prenderli a calci nel sedere.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  11. Ciao Xavier, qualche calcio nel sedere ci starebbe proprio...queste famiglie vivono nel dolore e nell'incertezza da più di un anno, questi uomini si sentono dentro un incubo e a Roma se ne fregano...una vergogna bella e buona!
    Un bacione.
    Antonella

    RispondiElimina

Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")