mercoledì 6 gennaio 2016

Il pozzo dei Magi







Mai come oggi si è parlato di loro. Citati a proposito della difesa del Presepe, potrebbero essere considerati persino illustri nemici dell’Isis: infatti nonostante le origini mediorientali, fecero un lungo viaggio per recarsi ad omaggiare il neonato figlio del Dio dei Cristiani. E anche l’Unicef li ha chiamati in causa, invitandoli a portare dono, vaccini, medicine, cibo ai bambini dei paesi in guerra.









Tre re d’oriente, potenti, ricchi, ma anche filosofi, matematici e astrologi: sapevano da sempre che sarebbe
spuntata una stella cometa, che li avrebbe guidati nel viaggio dalla Persia e dall'Arabia Felix, forse persino dall'Afghanistan. " Pace in terra agli uomini di buona volontà ", cantavano allora gli angeli sopra la
grotta, slogan oggi impensabile. Suggestivo scoprire chi si celava davvero in Baldassarre, il pioù anziano, Gaspare, il re nero, e Molchiorre, un giovane biondo , a rappresentare le tre età dell'uomo, giovinezza,
maturità e vecchiaia, ma anche le diverse etnie, e le tre religioni monoteiste, cristiana, islamica ed ebraica.









Difficile oggi immaginare la convivenza tra tre tipologie così diverse. Citati in decine di opere letterarie,
riproposti ad ogni Epifania, quest'anno sono tornati in una suggestiva raccolta di racconti
La notte di Natale. Le leggende di Gesù ( Iperborea ) della svedese Selma Lagerlof, prima donna ad essere insignita del premio Nobel nel 1909. Il racconto che li riguarda ( politicamente scorretto? )
è intitolato Il pozzo dei Magi ed è narrato da una crudele protagonista la Siccità, che si aggira astiosa nella terra di Giudea tra i cardi rinsecchiti e l'erba gialla, al tremendo scopo di cancellare ogni traccia di vita.









Aveva già controllato il pozzo di Davide e le piscine di Salomone, quando era arrivata al cosidetto pozzo dei Magi, in procinto di inaridirsi, ridotto al lumicino, mentre cani e sciacalli assetati ululavano senza tregua.
Si era seduta sull'orlo del pozzo, sogghignando nel vederlo prosciugarsi e morire, quando si profilò all'orizzonte una strana carovana, ricchissima, con tanti cammelli e dromedari stracarichi. Li guidavano tre cavalieri, che le chiesero di raccontare la storia del vecchio pozzo.









Lei la conosceva bene, e narrò che nella città di Gabes, ai confini del deserto, vivevano tre vecchi saggi e sapienti, che però non erano tenuti in alcuna considerazione, perchè uno era troppo vecchio, l'altro aveva la lebbra e il terzo era un negro con le labbra molto grosse. Ma proprio a loro apparve un'immensa luce folgorante nel cielo, dapprima sembrava come un bocciolo chiuso, che presto si dischiuse in quattro petali giganteschi rivelando un cuore oro rosato.









Quella luce mai vista al mondo li aveva convinti della nascita di un piccolo re più potente di Ciro e di Alessandro, ed erano subito partiti alla sua ricerca, guidati dall'astro misterioso, convinti che il padre e la madre del bambino li avrebbero  ricompensati con ricchi doni. 









Ecco come Selma Lagerlof descrive la loro decisione di partire: " Presero i lunghi bastoni da pellegrino e si misero in cammino. Si trascinarono attraverso la città e fuori dalle porte, ma lì per un istante si sentirono smarriti, perchè davanti a loro si stendeva il vasto, arido, delizioso deserto, che gli uomini aborriscono...Tutta la notte avanzarono sull'immane piana di sabbia e per tutto il tragitto parlavano del giovane re appena nato".









Ma la perfida Siccità li seguiva passo a passo: per colpa sua diventarono così aridi nel cuore che quando giunsero alla grotta fuggirono alla vista di tanta povertà. E il frutto di tale miserabile egoismo fu la scomparsa della stella guida, fino a quando non si resero conto della loro ottusa cecità e la luce magica ritornò nel cielo,
per condurli ancora alla grotta e premiarli...E alla fine del racconto la perfida Siccità ebbe la sua punizione, perchè nei tre cavalieri non aveva subito riconosciuto i Magi , venuti a colmare il pozzo morente, con una grande scorta d'acqua trasportata dal paradiso...






12 commenti:

  1. Io credo che il messaggio dei Re Magi, proprio perchè di tre etnie diverse, sia tuttora attuale come messaggio di pace e fratellanza universale. Buona Epifania.

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    1. E' un messaggio importante quello dei Magi, personaggi che mi hanno sempre affascinata.
      Ciao, Antonella

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  2. Buona Epifania, che tutte le feste ha portato via!!!
    Buona giornata cara Antonella.
    Tomaso

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    1. E con la fine delle feste spero di essere un po' più presente sul blog!
      Buona giornata anche a te, Tomaso.
      Antonella

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  3. Condivido il commento di Mirtillo14, Fratellanza Universale. Come sempre nei tuoi post mi perdo.... bellissimo.
    Un abbraccio. Buona Epifania!
    Dani

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    1. Grazie Daniela....fratellanza universale, chissà se e quando potrà diventare una realtà!
      Un abbraccio.
      Antonella

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  4. Post ricchissimo, grazie. Raccolgo il messaggio di pace e fratellanza così lontano dopo più di 2000 anni.

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    1. Grazie Graziana, auguro anche a te un anno sereno e la realizzazione, almeno nel nostro piccolo, del messaggio dei Magi.
      Antonella

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  6. partirono da lontano, così lontano che non sappiamo neppure immaginarlo.
    così diversi tra loro, con quel colore di pelle diversa....
    partirono con tre doni, per omaggiare un BIMBO- il RE DEI RE - di cui non sapevano nulla.
    ...29 anni fa i Re Magi sono arrivati da me.....
    29 anni fa nascevano i miei bambini....quale regalo più grande?
    Emanuela

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    1. Credo che non esista un regalo più grande! Grazie di questo bellissimo commento.
      Antonella

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  7. Con un abbraccio i miei auguri più veri per un sereno 2016!
    Beatris

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")